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5 risposte su… come fare ottima fotografia digitale

20 Novembre 2020

5 risposte su… come fare ottima fotografia digitale

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Come se uscissimo insieme a fotografare e io ti dessi gli stessi suggerimenti e condividessi le stesse tecniche che ho imparato nel corso degli anni da alcuni dei migliori professionisti, da amico ad amico.

Di che cosa parliamo

  1. Che cosa è meglio inquadrare in una foto di rito
  2. Come eccellere nella fotografia urbana
  3. Quando passare alla misurazione Spot della luminosità
  4. Quando usare un riflettore nella fotografia all’aperto
  5. Come fotografare le cascate

1. Che cosa è meglio inquadrare in una foto di rito

Quando fotografi ampi gruppi di persone per i ritratti di rito, generalmente devi assicurarti di utilizzare un’apertura che mantenga tutto a fuoco, quindi prova f/11 per una buona profondità di campo. Ora, dove devi mettere a fuoco?

Se hai più di una fila di persone, oppure se le posizioni sono sfalsate (come nell’esempio sotto, in cui i soggetti non sono sullo stesso piano), la vecchia regola (che è ancora valida oggi) dice di mettere a fuoco sugli occhi di qualcuno che si trova in prima fila. In questo caso, metterei a fuoco sugli occhi di uno dei due ragazzi di fronte a entrambi i lati della sposa. Hai più profondità dietro che di fronte, quindi assicurati di mettere a fuoco su di loro e il resto dovrebbe andare bene. Ma, se la prima fila è fuori fuoco, l’intera fotografia sarà da buttare.

Foto di matrimonio

Belle foto da album di nozze. Non vengono da sole. Ci vuole accortezza.

Bonus: un fotografo di matrimoni molto famoso mi ha dato un ottimo consiglio sulle foto di rito (i ritratti di gruppo in posa). Mi ha detto: Falle in fretta. Devi farle, ma a nessuno interessano. Solitamente non includono momenti speciali o emozionanti e raramente sono foto di cui si parla dopo il matrimonio (a meno che, ovviamente, non ti dimentichi di scattarle). Quindi raggruppa tutti, liberatene in fretta e passa al lavoro più importante, che è immortalare i momenti davvero importanti.

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2. Come eccellere nella fotografia urbana

Una cosa da cercare quando si scattano fotografie urbane e di viaggio sono i colori vividi e intensi della città. Troverai spesso muri e porte colorati (per esempio un muro di un colore acceso con una porta di colore contrastante), così come negozi, cartelli, macchine e biciclette.

Una delle mie foto urbane preferite è quella di una Vespa rosso brillante parcheggiata dietro una Lotus di un giallo vivido. Sembra quasi fatta apposta e ne ho dozzine di scatti perché i colori erano bellissimi e perfettamente combinati. Tieni gli occhi aperti in cerca di muri dai colori brillanti (specialmente se trovi qualcuno che ci lavora di fronte o che aspetta pazientemente l’autobus con il muro sullo sfondo, oppure una macchina di colore brillante parcheggiata davanti).

Se cerchi queste combinazioni ricche di colore quando vai in esplorazione nella città, rimarrai sorpreso da quante volte ti appariranno di fronte (le foto qui sotto sono state tutte scattate in luoghi vicini tra loro, a Tokyo). In ogni caso, i colori appaiono più saturi quando non sono esposti alla luce diretta del sole, quindi, se è una giornata nuvolosa, inserisci fotografare cose colorate sulla tua lista.

Cerca colori vividi e contrastanti

Chi ha detto che le città sono grigie è intelligente, ma non si applica.

Bonus: per innescare la creatività e mostrare la città sotto una luce diversa, assegna a te stesso un piccolo compito. Scegli un argomento e passa parte della giornata a concentrarti su quel soggetto. Alcune idee sono: affascinanti numeri civici, porte e ingressi interessanti, cose di un unico colore vivido, segnavento, fiori, fienili, primi piani di elementi architettonici, i cartellini del cibo nei mercati locali, colonne interessanti, segnali stradali, cassette delle lettere o cose dalla forma particolare.

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3. Quando passare alla misurazione esposimetrica Spot

La maggior parte delle persone lascia la modalità di misurazione nell’impostazione predefinita, che si chiama Valutativa sulle fotocamere Canon, Matrix sulle Nikon e Multipla sulle Sony. Significa che la fotocamera guarda l’intera inquadratura e cerca di creare un’esposizione che funzioni per l’intera immagine.

Queste modalità, sulle fotocamere moderne, fanno quasi sempre un lavoro fantastico. Tuttavia, a volte situazioni d’illuminazione complicate ingannano la misurazione esposimetrica della fotocamera. Per esempio, se il soggetto si trova davanti a uno sfondo molto luminoso, la fotocamera renderà l’immagine più scura, così il soggetto risulterà troppo scuro (come vedi nella foto sotto a sinistra, in cui il soggetto è quasi una silhouette sullo sfondo luminoso del cielo serale).

Quando passare alla misurazione Spot

Molto meglio correggere l’illuminazione del soggetto che ci interessa sulla macchina, prima di arrivare in postproduzione.

Passando alla modalità di misurazione Spot, sostanzialmente dici alla fotocamera di non guardare più tutta l’immagine, ma solo un punto, l’area più importante (nel nostro esempio sarebbe il soggetto). Quindi, quando posizionerai la messa a fuoco sul soggetto, misurerà solo il soggetto, non il resto della foto, e otterrai un risultato migliore (vedi la foto in alto a destra).

Funziona allo stesso modo quando hai un soggetto su uno sfondo molto scuro. La fotocamera tende a sovraesporre la foto (rendendola troppo luminosa) perché vede un’immagine molto scura nell’insieme. Se ti dimentichi di impostare la modalità di misurazione Spot, di solito questi problemi si possono correggere in Lightroom o Photoshop, ma lo svantaggio è che, se l’immagine è sottoesposta e devi aumentare la luminosità, aumenterà anche il rumore nelle aree più scure.

Se invece correggi il problema in-camera, non ci sarà alcun aumento di rumore. Un’ultima cosa: utilizzerei questa modalità di misurazione solo in situazioni d’illuminazione complicate come questa. Quando hai finito, torna alla modalità di misurazione predefinita.

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4. Quando usare un riflettore nella fotografia all’aperto

Quando fotografiamo all’aperto, generalmente evitiamo di scattare alla luce diretta del sole perché si creano ombre dure, il soggetto strizza gli occhi e tante altre conseguenze sgradevoli.

Quindi, cerchiamo un’ombra aperta (sotto una tenda parasole, un portico o un albero, a lato di un edificio o in qualunque altro posto riusciamo a ottenere una luce morbida e omogenea).

Cerchiamo una luce più morbida e omogenea, ma è proprio l’omogeneità che dobbiamo correggere. La luce all’ombra risulta piuttosto piatta, ma, se hai con te un riflettore nero, puoi facilmente correggerla. Posizionane uno a lato del viso del soggetto e creerà un’ombra su quel lato.

Dai un’occhiata all’esempio sotto. A sinistra, il soggetto si trovava in ombra aperta a lato di un edificio, mentre a destra un mio amico reggeva un riflettore nero sul lato destro del viso. Guarda la bellissima ombra che produce.

Quando usare un riflettore nero

Quando fotografiamo all’aperto è sempre meglio usare accorgimenti per ammorbidire la luce diretta del sole.

Una cosa molto semplice, ma le ombre sono molto importanti nei ritratti e fanno davvero la differenza. Fotografare nelle giornate nuvolose è un’ulteriore opzione se non c’è un’ombra aperta nei paraggi. La copertura delle nuvole è il softbox della natura ma, come quando si fotografa all’ombra, la luce è spesso molto piatta, quindi anche in questo caso puoi utilizzare il riflettore nero.

Bonus: il trucco è che devi ottenere il colore giusto in-camera. Se fotografi un soggetto in ombra e stai usando il bilanciamento del bianco Auto, il suo incarnato apparirà tendente al blu (e la maggior parte delle persone non sta bene con la pelle blu). È facile correggere il problema: imposta il bilanciamento del bianco su “ombra” (Shade) e otterrai un bellissimo incarnato. Nelle giornate nuvolose, scegli “nuvoloso” (Cloudy).

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5. Come fotografare le cascate

Se vuoi che l’acqua della cascata risulti morbida e setosa (e sì, questo è ciò che vuoi), devi lasciare l’otturatore aperto per un lungo periodo di tempo, cosa che può essere un problema alla luce del giorno.

Potresti doverlo tenere aperto per 10, 30 secondi o perfino due o tre minuti (a seconda della luce, del momento della giornata in cui scatti la foto ecc.). Quindi, come fai a tenere aperto l’otturatore così a lungo senza sfocare tutto? Usa un filtro a densità neutra (abbreviato ND). Sono semplicemente filtri scuri che avviti all’apice dell’obiettivo per scurire la scena, forzando l’otturatore a restare aperto più a lungo per esporre correttamente.

Ce ne sono di differenti gradazioni: un filtro ND 3-stop mantiene l’otturatore aperto un po’ più a lungo, un 6-stop è scuro il doppio e mantiene aperto l’otturatore per il doppio del tempo e un 10x (10-stop) ancora più a lungo. Se ne hai più di uno, puoi fissarli uno sull’altro per esposizioni lunghissime (io ho un 3-stop e un 10-stop, e fissarli insieme mi dà esposizioni lunghissime, la più lunga è stata 14 minuti).

Come fotografare le cascate

Sì, vuoi che l’acqua appaia morbida e setosa.

Questo processo è leggermente differente a seconda che scatti con una fotocamera DSLR o una mirrorless, ma in qualunque caso avrai bisogno di un cavalletto per ottenere uno scatto nitido. Se utilizzi una mirrorless è facile: posiziona il filtro, imposta la modalità Bulb sulla fotocamera (se l’esposizione è più di 30 secondi) e poi usa l’app ND Timer (per iPhone), l’app ND Timer Filter (per Android) o l’app PhotoPills, che ti dice esattamente quanto a lungo tenere aperto l’otturatore. Ora ti basta mettere a fuoco e scattare. Facile.

Se invece usi una DSLR, ci sono alcuni passaggi in più: prima metti a fuoco, poi passa alla messa a fuoco manuale, così la macchina non continua a cercare di rimettere a fuoco. Poi aggiungi il filtro ND, passa alla modalità Bulb e copri il mirino, così che la luce non entri rovinando lo scatto (usa il nastro americano). Ora puoi scattare la tua fotografia a lunga esposizione della cascata.

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Questo articolo richiama contenuti da Il libro della fotografia digitale.

Immagine di apertura originale di Scott Kelby.

L'autore

  • Scott Kelby
    Scott Kelby è tra i principali divulgatori al mondo nel campo della manualistica fotografica, nonché editore dell'acclamata rivista Photoshop User. È conduttore del talk show The Grid e tiene workshop e seminari di fotografia digitale in tutto il mondo. Autore pluripremiato, nel corso della sua carriera ha scritto oltre 90 libri.

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