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5 risposte su… Sviluppare con WordPress

16 Settembre 2020

5 risposte su… Sviluppare con WordPress

di

Un CMS che serve ai blogger per amministrare siti? Tutt'altro e molto più di questo.

Di che cosa parliamo

  1. Perché usare WordPress per sviluppare applicazioni web
  2. Quali sono i contro dell’uso di WordPress
  3. Che cos’è una tassonomia e come si usa
  4. Come si usa il testing quando si sviluppa con WordPress
  5. Che cosa devo sapere per sviluppare una app mobile con WordPress

1. Perché usare WordPress per sviluppare applicazioni web

Stai già utilizzando WordPress

Se stai già utilizzando WordPress per il tuo sito, potresti aver solo bisogno di un semplice plugin in aggiunta alle sue attuali funzionalità. WordPress offre ottimi plugin per l’e-commerce (WooCommerce), i forum (bbPress), i siti per associazioni (Paid Memberships Pro), le funzionalità da social network (BuddyPress) e la gamification (BadgeOS).

La gestione dei contenuti è semplice

WordPress si è evoluto, nel corso degli anni e con l’introduzione dei Custom Post Type (CPT) nella versione 3.0, fino a diventare un sistema di gestione dei contenuti (CMS – Content Management System) perfettamente funzionale.

WordPress semplifica l’aggiunta e la modifica di contenuti tramite un editor WYSIWYG (What You See Is What You Get), quindi non dovrai ricorrere al web designer ogni volta che occorre apportare una semplice modifica al sito. Puoi anche creare menu personalizzati ed elementi di navigazione senza modificare in alcun modo il codice.

La gestione degli utenti è facile e sicura

Oltre a controllare l’accesso ai contenuti, il sistema di ruoli e autorizzazioni di WordPress è estendibile e consente di controllare quali azioni sono disponibili per i vari gruppi di utenti. Per esempio, di default, gli utenti con il ruolo di collaboratore potrebbero aggiungere nuovi post, ma non pubblicarli. Allo stesso modo, puoi creare nuovi ruoli e autorizzazioni per gestire chi ha accesso alla tua funzionalità personalizzata.

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Puoi utilizzare plugin come Paid Memberships Pro per estendere la gestione base degli utenti, poter nominare membri di diversi livelli e controllare a quali contenuti hanno accesso. Per esempio, puoi creare un livello per consentire ai membri paganti l’accesso a contenuti premium.

Plugin

Nel repository WordPress sono disponibili oltre 55.000 plugin gratuiti. In vari siti Internet sono disponibili molti altri plugin, sia gratuiti sia a pagamento. Quando ti verrà un’idea per estendere il tuo sito web, è molto probabile che esista già un plugin che ti farà risparmiare tempo e denaro.

La flessibilità è importante

WordPress è un framework completo, in grado di fare molte cose. Inoltre, WordPress si basa sulle tecnologie PHP, JavaScript e MySQL, quindi in un’applicazione WordPress può essere facilmente inserito tutto ciò che puoi creare con PHP/MySQL (ovvero praticamente qualsiasi cosa).

WordPress e PHP/MySQL, in generale, sono adatti a una vasta gamma di compiti. Il fatto che la piattaforma possa crescere con la tua attività può permetterti di applicare e modificare le cose più velocemente.

La cosa bella di un percorso di crescita con WordPress è che a ogni passo usi sempre lo stesso database di utentistessa piattaforma di sviluppo.

Aggiornamenti di sicurezza frequenti

Il fatto che WordPress sia utilizzato da milioni di siti lo rende un obiettivo per gli hacker, che cercano di violare la sua sicurezza. Alcuni di quegli attacchi, in passato, hanno avuto successo; tuttavia, gli sviluppatori di WordPress sono pronti ad affrontare le vulnerabilità e a rilasciare costanti aggiornamenti, per risolverle. È come avere milioni di persone che sottopongono a test e sistemano costantemente il tuo software, ed è esattamente quello che sta accadendo.

L’architettura di base di WordPress rende l’applicazione di questi aggiornamenti un’operazione rapida e indolore, che anche gli utenti web più inesperti possono svolgere. Se sei in grado di configurare WordPress e di aggiornarlo all’ultima versione, quando si rende disponibile, avrai fra le mani una piattaforma di sviluppo sicura, più di qualsiasi altro programma disponibile.

Costo

WordPress è gratuito. PHP è gratuito. MySQL è gratuito. Molti plugin sono gratuiti.

I server e l’hosting sono costosi, ma a seconda delle dimensioni della tua applicazione web e del volume di traffico, la spesa può essere relativamente contenuta. Se hai bisogno di funzionalità personalizzate non offerte da alcun plugin esistente, potresti dover pagare uno sviluppatore per crearle. Se invece sei tu stesso uno sviluppatore, la cosa vi costerà solo del tempo.

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2. Quali sono i contro dell’uso di WordPress

Alcune voci estremamente critiche su WordPress potrebbero dire che non sia un buon framework per la creazione di applicazioni web o che non sia neppure un framework. Con tutto il rispetto per queste opinioni, vorremmo approfondire i motivi per cui non siamo d’accordo. Ecco alcune delle critiche più comuni.

“WordPress è solo per i blog”

Dichiarazioni come questa erano vere alcuni anni fa, ma da allora WordPress ha implementato notevoli funzionalità CMS, un aspetto che lo rende utile anche per realizzare altri tipi di siti, focalizzati sui contenuti. Oggi WordPress è il CMS più diffuso, con una quota di mercato superiore al 60% (W3Tech monitora regolarmente l’uso dei vari sistemi di gestione dei contenuti).

La prossima figura mostra una slide della presentazione State of WordPress di Matt Mullenweg al WordCamp di San Francisco del 2013. La piramide capovolta a sinistra rappresenta un sito WordPress del 2006: la maggior parte del codice è dedicata all’applicazione di blogging e una parte più piccola al codice CMS e al codice della piattaforma che sorregge il tutto. La piramide a destra rappresenta lo stato attuale della piattaforma WordPress: la maggior parte del codice si trova nella piattaforma stessa, sovrastata da un livello CMS e dall’applicazione di blogging sopra di esso. Oggi WordPress è una piattaforma molto più stabile rispetto anche solo a pochi anni fa.

Com'era un sito WordPress agli inizi e come è oggi

Diagrammi della presentazione State of WordPress del 2013 di Matt Mullenweg. WordPress non è mai stato più stabile di oggi.

“WordPress è adatto solo a siti di contenuti”

Innanzitutto, anche se WordPress fosse adatto solo a siti e applicazioni basati su contenuti, rappresenterebbe già un gran numero di applicazioni. La schermata iniziale di un qualsiasi telefono probabilmente include molte applicazioni basate su contenuti, come Netflix, Twitter, Facebook, Reddit ed Evernote. Si tratta di applicazioni molto popolari e gestite da giganti del settore. Ora, non stiamo suggerendo che queste applicazioni debbano essere eseguite su WordPress, ma che potresti creare un’applicazione analoga a queste, usando come framework proprio WordPress.

In secondo luogo, WordPress è un ottimo framework per la creazione di applicazioni web interattive. La funzionalità principale per utilizzare WordPress come framework è l’API Plugin, che consente di agganciarsi al funzionamento di WordPress e di modificarne il comportamento.

“WordPress non è adatto alle estensioni di scala”

Molti sostengono che un’installazione standard di WordPress in esecuzione su un host di fascia bassa operi in modo molto rallentato o che si arresti in modo anomalo sotto un carico pesante, e quindi giungono alla conclusione che WordPress sia adatto solo a piccoli sistemi, con piccoli carichi.

E quando abbiamo suggerito di creare un sito come Facebook con WordPress, qualcuno ha giustamente deriso l’idea.

In realtà, molti siti a elevato traffico funzionano in WordPress. WordPress.com adotta lo stesso software di base di ogni altro sito WordPress ed è uno dei siti web più trafficati al mondo.

“WordPress non è sicuro”

Come qualsiasi prodotto open source, quando si utilizza WordPress occorre scendere a compromessi in termini di sicurezza.

Da un lato, poiché WordPress è così popolare, sarà l’obiettivo degli hacker, che cercano continuamente nuovi varchi nella sua sicurezza. E poiché il codice è open source, questi varchi saranno più facili da scoprire.

D’altra parte, poiché WordPress è open source, non appena verrà scoperto un varco, lo saprai subito, e immediatamente qualcuno lo risolverà per te.

“I plugin di WordPress sono una schifezza”

L’API Plugin di WordPress e le migliaia di plugin che sono stati sviluppati sono l’ingrediente segreto e, a nostro avviso, la ragione principale per cui WordPress si è diffuso così tanto e ha riscosso questo successo come piattaforma per la realizzazione di siti web.

Alcuni diranno: Certo, ha migliaia di plugin, ma sono tutti uno schifo. OK, per alcuni di essi, questo è vero.

Ma ci sono molti plugin che sicuramente non fanno affatto schifo: tra questi AppPresser, sviluppato fra gli altri da Brian Messenlehner. Se intendi usare WordPress per gestire dei contenuti scritti o il tuo sito di e-commerce, il plugin e la piattaforma AppPresser sono il modo più veloce per realizzare quei contenuti o per trasformarli in un’applicazione mobile.

Anche Paid Memberships Pro, sviluppato fra gli altri da Jason Coleman, non è esattamente una schifezza. L’uso di Paid Memberships Pro per gestire la fatturazione e la gestione dei membri ti consentirà di concentrare gli sforzi di sviluppo sulle funzionalità principali della tua applicazione anziché su come dotare il tuo sito di un gateway a pagamento.

Molti plugin fanno qualcosa di molto semplice (per esempio, nascondere la barra di amministrazione ai non amministratori), funzionano esattamente come pubblicizzato e non hanno davvero nemmeno la possibilità di essere una schifezza.

Nessuno ti obbliga a utilizzare i plugin di WordPress senza esaminarli. Se stai creando un’applicazione web impegnativa, è il caso di controllare il codice presente nei plugin utilizzati, modificarlo per soddisfare i tuoi standard e procedere con lo sviluppo.

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3. Che cos’è una tassonomia e come si usa

Le tassonomie raggruppano i post in base a dei termini. Pensa alle categorie e ai tag dei post; queste non sono altro che tassonomie integrate associate al tipo di post di default, “post”. Puoi definire tutte le tassonomie o categorie personalizzate che desideri e distribuirle su più tipi di post.

Tassonomie vs metadati dei post

Una domanda che incontrerai spesso quando intendete allegare dei frammenti di dati ai post è se usare una tassonomia, un campo di metadati o entrambi. In genere, i termini che raggruppano più post dovrebbero essere codificati come tassonomie, mentre i dati specifici di ogni singolo post dovrebbero essere codificati come campi di metadati del post.

  • Campi di metadati del post
    Sono perfetti per i dati specifici dei singoli post e non utilizzati per raggruppare i post.
  • Tassonomie
    Sono utili per i dati utilizzati per raggruppare i post.

Un’altra considerazione nella scelta tra campi di metadati e tassonomie è il modo in cui i dati saranno gestiti dagli utenti. Se un campo verrà utilizzato solo nel codice sorgente back-end e non avete problemi di velocità delle query, per memorizzarlo nei metadati dei post basta una chiamata a update_post_meta(). Se desideri che gli amministratori siano in grado di creare nuovi termini, scrivere descrizioni, creare gerarchie e utilizzare elenchi a discesa o caselle di controllo per assegnarli ai post, allora abbiamo appena descritto esattamente che cosa si ottiene gratuitamente registrando una tassonomia. Quando utilizzi campi di metadati per i post, devi creare una vostra interfaccia utente in una meta-box.

Infine, come accennato in precedenza, ci sono momenti in cui desideri utilizzare sia un metacampo sia una tassonomia per tenere traccia di un dato. Immagina di volere un report per uno studente con tutti i suoi compiti assegnati organizzati per libro di testo e ordinati per capitolo. Poiché intendiamo consentire agli insegnanti di gestire i libri di testo come termini nel menu amministratore e di porre query come Dammi tutti i compiti di questo libro di testo, ha senso archiviare i libri di testo in una tassonomia personalizzata.

D’altra parte, i capitoli possono essere memorizzati all’interno di campi di metadati del post. I capitoli sono comuni in tutti i libri e in tutti i compiti assegnati, ma non ha senso cercare tutti i compiti del Capitolo 1 per più libri di testo contemporaneamente. Dal momento che saremo in grado di prefiltrare i dati per ottenere tutti i compiti assegnati per libro di testo o per studente, possiamo usare un campo di metadati per il capitolo, o possibilmente un campo di metadati textbook_chapter con dati come “PrinciplesOfMath.Ch1” per ordinare i compiti assegnati per il report.

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4. Come si usa il testing quando si sviluppa con WordPress

Che cosa sottoporre a test

Prima di iniziare i test, passa del tempo a pensare che cosa è il caso di sottoporre a quei test. Gli strumenti descritti di seguito funzionano principalmente puntando il browser o un altro strumento su un URL o un gruppo di URL. Ma come scegliere quali URL sottoporre a test?

La risposta semplice è: sottoporre a test tutto. Ma questo non è davvero utile. Altrettanto importante quanto sapere quali pagine sottoporre a test è sapere perché tali pagine dovrebbero essere sottoposte a test: che cosa stiamo cercando. Quindi, ecco alcuni elementi da considerare quando sottoponi a test le prestazioni delle pagine della tua applicazione.

  • Prova una pagina statica, da utilizzare come punto di riferimento
    Per pagina statica qui non intendiamo un file .html statico. La pagina dovrebbe essere generata da WordPress, ma scegline una, come la pagina Informazioni o il modulo di contatto, che abbia poche parti mobili. I risultati tempistici per il caricamento delle tue pagine statiche rappresenteranno una sorta di scenario ottimale della velocità con la quale puoi caricare le pagine della tua applicazione. Se le pagine statiche si caricano lentamente, correggi il problema prima di passare a pagine più complicate.
  • Metti alla prova le tue pagine con tutte le cache delle pagine e gli acceleratori disattivati
    Prima di tutto, assicurati che la tua applicazione WordPress funzioni correttamente, prima di sottoporre a test l’intera piattaforma, inclusa la CDN, i reverse proxy e qualsiasi altro acceleratore usato per migliorare l’esperienza per l’utente finale. Se invii 100 richieste simultanee di una pagina con il caching attivo, il caricamento della prima pagina potrebbe richiedere 10 secondi e i 99 successivi un solo secondo. Il tempo di caricamento medio sarà ottimo: 1,09 secondi! Tuttavia, come abbiamo già detto, il primo tempo di caricamento, 10 secondi, è davvero inaccettabile e suggerisce l’esistenza di gravi difetti di configurazione.
  • Metti alla prova le tue pagine con tutte le cache e gli acceleratori attivati
    La disattivazione degli acceleratori esterni ti aiuterà a individuare i problemi con l’applicazione principale. Tuttavia, vuoi eseguire anche i test con questi servizi attivi. Questo ti aiuterà a individuare i loro specifici problemi. A volte anziché accelerare rallentano l’applicazione.
  • Test di pagine prototipo
    Qualsiasi sia il tipo di pagina con cui gli utenti hanno maggiori probabilità di interagire, quello sarà il tipo da sottoporre a test. Se la tua applicazione ruota attorno a un tipo di post personalizzato, assicurati che le pagine CPT funzionino correttamente. Se la tua applicazione svolge una ricerca di qualche tipo, prova il modulo di ricerca e le pagine dei risultati.
  • Test di pagine atipiche
    Se da un lato devi certamente dedicare la maggior parte del tempo a sottoporre a test gli usi più comuni della tua applicazione, è una buona idea considerarne anche gli usi atipici o minoritari, soprattutto se hai qualche motivo per aspettarti un problema di prestazioni.
  • Test degli URL in gruppi
    Alcuni degli strumenti trattati (come Siege e Blitzio) consentono di specificare un elenco di URL. Includendo un elenco di tutti i diversi tipi di pagine con cui i tuoi utenti interagiranno, avrai un’idea migliore del tipo di traffico che il tuo sito può gestire. Se ti aspetti (o se sai grazie alle analisi) che l’80% del traffico del vostro sito riguarda pagine statiche e il 20% riguarda pagine di ricerca, puoi creare un elenco di URL con otto pagine statiche e due pagine di ricerca, che simuleranno, durante il test, quella stessa suddivisione 80/20. Se il test mostra che il tuo sito può gestire in questo modo 1.000 visitatori al minuto, è una buona indicazione che il sito sarà in grado di gestire 1.000 visitatori anche in uno scenario reale.
  • Test degli URL da soli
    Sottoporre a test gli URL in gruppi offrirà risultati operativi più realistici, ma renderà più difficile individuare i singoli problemi prestazionali. Se le pagine statiche vengono caricate in meno di 1 secondo, ma le pagine dei risultati delle ricerche vengono caricate in 10 secondi, l’esecuzione del test in suddivisione 80/20 appena descritto comporterebbe un tempo di caricamento medio di 2,8 secondi. Tuttavia, il tempo di caricamento di 10 secondi della pagina dei risultati della ricerca potrebbe essere inaccettabile. Se esegui il test di una singola pagina dei risultati o di un gruppo di pagine di risultati di ricerca simili, sarai in grado di diagnosticare e correggere i problemi prestazionali della funzionalità di ricerca sul tuo sito.
  • Test dell’applicazione da posizioni esterne al tuo server web
    Gli strumenti da riga di comando descritti di seguito possono essere eseguiti dallo stesso server che opera sul sito web. È una buona idea impiegare quegli strumenti da un altro server, esterno alla rete, in modo da poter avere un’idea più realistica dei tempi di caricamento delle pagine comprendendo il traffico di rete da e verso il server.
  • Test dell’applicazione dal tuo web server
    Ha senso anche eseguire dei test delle prestazioni dallo stesso server web. In questo modo, eliminerai ogni effetto introdotto dal traffico di rete esterno, e sarai in grado di diagnosticare meglio i problemi prestazionali che si verificano all’interno del server.

Ogni esempio precedente ha un buon controesempio, che è un altro modo per dire che devi sottoporre a test ogni pagina del vostro sito in più condizioni, se vuoi avere migliori possibilità di individuarne i problemi prestazionali. Il punto importante è avere un’idea di ciò che stai cercando di sottoporre a test e provare il più possibile a ridurre le influenze esterne su quell’unica parte sulla quale ti stai concentrando.

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5. Che cosa devo sapere per sviluppare una app mobile con WordPress

L’utilizzo dell’API REST di WordPress in un’app mobile nativa o ibrida sarebbe il modo preferito per integrarsi con WordPress e ottimizzare le sue prestazioni. Se sei già sviluppatori di app native o aspiri a esserlo, questo potrebbe essere il tuo metodo preferito. Se sei sviluppatore web e non hai intenzione di studiare i linguaggi Objective-C, Swift, Kotlin e/o Java, un’app mobile ibrida è ciò di cui hai bisogno e sei nel posto giusto.

Che cos’è un’app mobile nativa

Un’app mobile nativa è un’applicazione per smartphone e/o tablet sviluppata in un linguaggio di programmazione specifico e per un sistema operativo specifico:

  • iOS: Swift
  • Android: Java

Ecco alcuni vantaggi della creazione di un’app mobile nativa.

  • Prestazioni
    Le app native sono sviluppate e ottimizzate per specifiche piattaforme e utilizzano linguaggi, librerie e API che le rendono molto veloci e reattive.
  • Librerie native
    L’utilizzo e l’accesso diretto a tutte le librerie native presenta un enorme vantaggio rispetto all’accesso alle funzionalità delle librerie native solo attraverso plugin wrapper.
  • Sicurezza
    Le app native possono essere più sicure di quelle ibride, perché dipendono solo dalla loro piattaforma; al contrario, le app ibride dipendono da più tecnologie, come JavaScript, HTML e CSS.

Ecco però alcuni svantaggi della creazione di un’app mobile nativa.

  • Più tempo
    Per collocare la tua app su più app store, dovrai ricreare più volte la stessa cosa.
  • Più soldi
    Oltre al tempo impiegato per programmare la stessa app per più piattaforme, gli sviluppatori nativi iOS e Android, in genere sono più costosi.
  • Meno talenti
    Esistono molti più sviluppatori web di quanti siano gli sviluppatori nativi di app mobile.

Che cos’è un’app mobile ibrida

Le app ibride funzionano su smartphone e tablet proprio come quelle native, ma sono scritte con tecnologie web come JavaScript, HTML5 e CSS. Le app ibride vengono eseguite in un container nativo o in un wrapper per applicazioni e utilizzano il motore del browser del dispositivo per eseguire il rendering dell’HTML ed elaborare localmente il codice JavaScript. Puoi sviluppare e utilizzare, tramite JavaScript, plugin nativi per accedere alle funzionalità dei dispositivi come l’accelerometro, la fotocamera, il GPS e l’archiviazione locale. Fondamentalmente un’app ibrida è un sito web visualizzato all’interno di un’app nativa creata per sembrare un’app nativa.

Perché, allora, un’app ibrida e non nativa?

Al giorno d’oggi, oltre i due terzi degli sviluppatori di app mobile stanno scegliendo di creare app mobile ibride su app mobile native. Risparmiare tempo e denaro sono i motivi principali per cui le app per dispositivi mobili ibridi stanno diventando sempre più popolari. Immagina il tempo che tu o la tua azienda potreste investire nella programmazione, nel supporto e nella manutenzione di un sito web, di un’app iOS nativa e anche di un’app Android nativa. Se crei un’esperienza utente simile e duplichi la stessa funzionalità per tre volte, dovrai gestire tre basi di codice. Lo sviluppo di app ibride può richiedere una frazione del tempo necessario per creare tre app native equivalenti, perché consente di utilizzare un’unica base di codice WordPress per programmare le caratteristiche e le funzionalità all’interno delle app per più piattaforme, come iOS e Android. Sì, in alcuni casi potresti sostanzialmente caricare il tuo sito web in un iframe all’interno di un’app, ma se l’app fa tutto ciò di cui hai bisogno, tu e la tua attività commerciale o il cliente negli app store, questa potrebbe essere una soluzione assolutamente efficace.

Alcuni vantaggi della creazione di app mobile ibride basate su WordPress.

  • Fai ciò che sai fare
    Tu e/o il tuo team di sviluppo state già lavorando su WordPress. Dedicherete il vostro tempo a creare funzioni interessanti per la vostra applicazione, invece di studiare tre o più diversi modi per crearla.
  • Base di codice condivisa
    Perché reinventare la ruota? Per aggiungere funzionalità personalizzate alla vostra app mobile, vai al repository dei plugin di WordPress o crea un plugin personalizzato per fare ciò che desideri. Il tuo sito web, l’app iOS e l’app Android impiegheranno la stessa base di codice.
  • Esperienza utente coerente
    Poiché stai utilizzando tecnologie basate sul Web, come JavaScript, HTML e CSS, potrai facilmente aggiornare e gestire la tua esperienza utente in modo che sia coerente su tutte le piattaforme sulle quali opera la tua applicazione.
  • A prova di futuro
    Sfrutta le tecnologie Web più avanzate e gli stack di sviluppo utilizzati per rendere più semplice lo sviluppo di app mobile e la distribuzione dei suoi aggiornamenti. Una piattaforma basata sul Web è il punto in cui desideri poter estendere facilmente la portata della tua applicazione su più piattaforme oggi e domani.

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Questo articolo richiama contenuti da Sviluppare con WordPress.

Immagine di apertura di Fikret tozak su Unsplash.

L'autore

  • Brian Messenlehner
    Brian Messenlehner è cofondatore di società specializzate nello sviluppo custom con WordPress e ha creato soluzioni web e mobile personalizzate per clienti come TIME, NBC, Microsoft e Uber.
  • Jason Coleman
    Jason Coleman ha contribuito a lanciare diverse startup usando WordPress come framework applicativo. Ora guida lo sviluppo di Paid Memberships Pro, un plugin di e-commerce utilizzato da molte società di servizi software.

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