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Arriva anche in Italia la patente europea del computer

21 Giugno 2000

Arriva anche in Italia la patente europea del computer

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Nostra intervista al professor Franco Filippazzi, ECDL Project Manager AICA - Italian Computer Association, sull'European Computer Driving Licence

Chiunque cerchi lavoro, di questi tempi, si sente spesso rivolgere la stessa domanda: “Sa usare il computer?” È una domanda alla quale si può rispondere in molti modi, ma che ogni volta si scontra con un limite oggettivo: chi la pone non ha alcun modo per verificare se la persone che in quel momento sta rispondendo “sì”, sia effettivamente in grado di utilizzare un computer in ambito professionale.

Eppure, quando a qualcuno chiediamo se sa guidare l’automobile, un semplice “sì” costituisce una risposta precisa ed esauriente. Significa, infatti, che la persona in questione ha conseguito la patente di guida e, a parte rari casi, è in grado di condurre un’auto nel modo adeguato.

È possibile definire in modo altrettanto preciso cosa vuol dire saper usare un computer? Oggi sì e, precisamente, da quando è stata introdotta l’European Computer Driving Licence (ECDL), la patente europea di “guida del computer”. Si tratta di un certificato che attesta che chi l’ha conseguita possiede l’insieme delle conoscenze necessarie per lavorare con un personal computer – in modo autonomo o in rete – all’interno di un’azienda, di un ente pubblico o di uno studio professionale.

Il programma, coordinato in Italia dall’AICA (Associazione italiana per l’informatica e il Calcolo Automatico), stabilisce un insieme minimo di conoscenze teoriche e competenze pratiche (il “syllabus”), che vengono sottoposte a verifica in apposite prove d’esame.

I sette esami da superare hanno programmi precisi. Il primo prevede la conoscenza delle nozioni di base dell’Information technology, cioè delle tecnologie basate su informatica e telecomunicazioni. Il secondo test è basato sulla capacità di usare il computer in generale e sulla gestione dei file. Per superare il terzo esame bisogna saper usare un word processing, cioè un programma di videoscrittura, mentre il quarto prevede l’utilizzo di un foglio elettronico. Il quinto esame richiede la capacità di utilizzo di un database, cioè di un programma per l’archiviazione dei dati; la sesta prova la realizzazione di una presentazione. Infine, bisogna dimostrare di avere conoscenze anche nel campo dei servizi in rete, i cosiddetti Network Services, Internet compreso.

Abbiamo intervistato il professor Franco Filippazzi, ECDL Project Manager AICA – Italian Computer Association.

Professor Filippazzi, finalmente la patente europea del computer pare diffondersi anche in Italia. Arriviamo un po’ in ritardo rispetto agli altri Paesi?

“Effettivamente questa certificazione ha preso piede più rapidamente in certi Paesi, quali quelli del Nord Europa, che in altri, in particolare nell’area mediterranea. Si possono trovare motivi specifici per queste differenze di velocità, quali il grado di diffusione degli strumenti informatici negli ambienti di lavoro, nelle scuole e nelle case, ma, in termini generali, si può dire che la cultura della società dell’informazione è maturata nei diversi Paesi con ritmi diversi. Comunque, l’Italia sta recuperando rapidamente posizioni per quanto riguarda l’affermazione della patente e tutto lascia prevedere un ampio sviluppo”.

Perché secondo lei è importante che l’uso del computer venga certificato da una patente?

“Parecchi ormai hanno una certa conoscenza dell’uso del personal computer, ma molto spesso essa è parziale e frammentaria. Loro stessi non sono in grado di definire a quale livello sanno usare questo strumento. Ritengono di poterlo usare, ma in effetti non possono provarlo. Serve quindi
uno standard di riferimento che possa essere riconosciuto subito, in modo certo, dovunque. La certificazione ECDL costituisce oggi tale standard”.

La patente europea del computer è indirizzata più ai giovani o alle persone che intendono reinserirsi nel mondo del lavoro?

“La patente è utile a tutti. Infatti, saper usare il computer è ormai un requisito indispensabile per lavorare, si tratti di chi è alla ricerca della prima occupazione o di chi ha il problema di ricollocarsi sul mercato del lavoro. Vale però anche per chi un lavoro ce l’ha, ma desidera migliorare la propria posizione”.

Qual è il rapporto tra AICA e il mondo della scuola? Secondo lei la patente europea del computer dovrebbe fare il suo ingresso anche negli istituti scolastici? Come sono i rapporti con il ministero dell’Istruzione?

“La patente europea del computer è già oggi presente nel mondo della scuola, sia pubblica che privata. Per quanto riguarda la prima, un importante accordo è stato siglato alla fine dello scorso anno col ministero della Pubblica Istruzione per la diffusione della patente in tutti gli istituti scolastici statali. In stretta collaborazione col ministero si sta ora dando seguito all’accordo; già parecchi istituti sono operativi come sedi d’esame per la patente e molti altri sono in fase
di accreditamento in tutte le regioni”.

I libri Apogeo per conseguire la Patente Europea del Computer

https://www.apogeonline.com/catalogo/ecdl.html

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