Suggerimenti per rendere la creatività artistica una parte della vita quotidiana
Soyez réglé dans votre vie et ordinaire comme un bourgeois, afin d‘être violent et original dans vos œuvres, ovvero Conducete una vita regolata e ordinaria come un borghese, per poter essere violenta e originale nel vostro lavoro, scriveva Gustave Flaubert nel 1876 alla sua confidente Gertrude Tennant. In questo senso ho raccolto qualche suggerimento, con cui puoi rendere la creatività artistica una parte della vita quotidiana.
Esercizio regolare
Questo è il consiglio che riceverai da qualsiasi insegnante di disegno, da ogni libro e da ogni tutorial in Internet sul tema dipingere e disegnare. Concordo anch’io pienamente. Le capacità artistiche non si sviluppano dalla sera alla mattina. Al contrario: gli illustratori in genere cercano costantemente di migliorarsi e anche se sono dei professionisti non smettono mai di esercitarsi.
Sotto pressione, non ti sollevi mai all’altezza dell’occasione, ma affondi al livello della tua formazione.
Questa citazione, di fonte ignota, mette bene in evidenza la necessità di esercitarsi. Non lasciare mai passare ventiquattro ore senza fare almeno un piccolo disegno o un altro studio. Puoi mantenere queste routine per quanto riesci, ma non lasciare mai passare un mese di intervallo fra un esercizio e l’altro.
Esercitarsi quotidianamente non riesce facile a nessuno, specialmente sul lungo periodo. La maggior parte degli sportivi conosce bene il fenomeno collaterale, per cui la lingua tedesca ha un’espressione colorita, innerer Schweinehund, ovvero alla lettera il porco interiore (o se preferisci la canaglia o il fannullone interiore).
Per facilitarsi lo stimolo a esercitarsi e indursi magari con qualche piccolo inganno, ogni artista sviluppa i propri trucchi. Anch’io ho il mio metodo e lo racconto volentieri. Nelle giornate difficili, suddivido il processo del disegno in piccoli passi microscopici. Come prima cosa metto la matita vicino al quaderno degli schizzi aperto.
Poi per un po’ faccio qualche altra cosa. Poi metto sulla pagina il soggetto del disegno e mi interrompo ancora.
Poi disegno il contorno dell’oggetto.
Più tardi aggiungo poco a poco qualche altro dettaglio.
Si sarà capito dove vado a parare: continuo a fare passettini microscopici, interrotti da altre attività, fino a che il disegno non prende piede. Questo metodo non è sufficiente per i lavori commissionati, ma per gli esercizi liberi per me è un buon aiuto soggettivo.
Tieni un taccuino degli schizzi
In linea di principio il tema taccuino degli schizzi farebbe parte della sezione precedente, ma lo tratto qui separatamente perché secondo me un taccuino degli schizzi ben gestito è la strada maestra per dipingere e disegnare meglio. Se oggi vai a comprarti un taccuino degli schizzi e ogni giorno fai un disegno, non importa quale sia il soggetto e anche senza direzione, nel giro di un anno ti garantisco che migliorerai significativamente il tuo disegnare.
Nonostante la semplicità di questo metodo, molti artisti non riescono a mettere in campo la necessaria disciplina e il taccuino rimane in tasca inutilizzato. Magari capita così anche a te: allora forse ti potrebbero aiutare le riflessioni seguenti.
Ciò che distingue i disegni dagli schizzi non è tanto la tecnica quanto la finalità. Nel caso del disegno si tratta di arrivare a un’immagine finita, una creazione artistica. Per quanto sbrigativo possa essere, un disegno presenta l’inizio, lo sviluppo e in particolare la conclusione di un’idea che si offre a un osservatore.
Al contrario uno schizzo, anche se può essere molto dettagliato, è il lavoro preparatorio per un’idea o un modo per fissare un’osservazione personale. Con questa grossolana distinzione voglio arrivare a questo: un taccuino degli schizzi non è un luogo in cui devi esibirti per un pubblico. Come un diario, è uno spazio privato che serve solo a coltivare la tua capacità di percezione e che non devi mostrare a nessuno.
Puoi pensare gli schizzi dal vero come gli esercizi per sciogliere le dita di un pianista. Non stare a pensare troppo sulla scelta del soggetto, ma cerca di migliorare la qualità e l’energia delle tue linee e sviluppare la tua capacità di osservazione. Disegna le cose più diverse. Disegna soggetti che ti vengono facilmente, ma anche ogni tanto soggetti che ti mettono in difficoltà.
Disegna per esercizio, per divertimento e anche per documentare momenti particolari. Disegna più spesso in base a quello che osservi e meno seguendo soltanto la fantasia. Se ti è d’aiuto, compra un taccuino non troppo costoso e buttalo nella vasca da bagno. Quando il taccuino si sarà asciugato e non sarà più in condizioni immacolate, potrai sperimentare e studiare qualsiasi cosa senza doverti preoccupare di rovinare con uno studio una superficie di carta perfetta.
Pubblica!
Mentre in particolare il taccuino degli schizzi deve rimanere uno spazio protetto e solo tuo, è molto importante mostrare regolarmente i tuoi lavori. I social media sono un buon punto di partenza, ma puoi tenere al corrente di quello che fai anche amici, conoscenti e colleghi. Al di là dei commenti, positivi o negativi, che immancabilmente riceverai, basta anche solo il semplice processo regolare di pubblicazione per stimolare a migliorare costantemente.
Completa le tue immagini
Prendi l’abitudine di concludere sempre progetti e immagini, evita di destinare a morte lenta illustrazioni incompiute conservate sul disco rigido di backup. Quando realizzi fino in fondo un’idea, percorri tutte le fasi e prendi tutte le decisioni a cui il soggetto ti costringe. Se invece interrompi il processo di costruzione dell’immagine, ti mancherà l’esperienza dei passi che non hai portato a termine.
Anche se un’illustrazione non corrisponde al cento per cento a quello che avevi in testa, comunque completala. Quanto più spesso seguirai fino in fondo questo processo, tanto meglio potrai valutare i tuoi metodi di lavoro e togliere di mezzo i passi che per te non funzionano.
Improvvisa!
Ogni progetto inizia con una determinata formulazione delle aspettative. Le condizioni tecniche in questo hanno un ruolo non certo piccolo: per esempio un determinato formato dell’immagine, da quale distanza normalmente il pubblico vedrà la tua opera o la velocità di trasmissione in Internet.
Anche i gusti di un potenziale pubblico possono influire sul risultato, in particolare se lavori per conto di un cliente. A volte entrano in gioco anche condizioni economiche, per esempio un numero di ore precalcolato o una scadenza ben definita. Anche le tue capacità sono un fattore importante, di cui devi tenere conto realisticamente nelle tue valutazioni.
Puoi affrontare queste condizioni, e altre simili, in due modi diversi. Puoi maledirle come nemiche della tua libertà creativa (e maledire allo stesso tempo anche il committente). Il modo più sano però è accettare i vincoli come aiuti per le decisioni. Questo significa riconoscere che la creatività ha bisogno di una direzione di fondo in base alla quale potersi orientare. Poi l’illustrazione non è uno spazio privo di regole come l’arte figurativa, ma una prestazione di servizio.
Cerca di integrare le condizioni esterne come una parte del lavoro e di ricavare il massimo dalle possibilità che volta a volta ti sono date. Adottando questo punto di vista si possono creare opere profonde. Pensa per esempio a scrittori come Alexandr Solženicyn o Leo Tolstoi, le cui opere, estremamente influenti, sono state composte in condizioni politiche e personali estremamente sfavorevoli.
Le condizioni relativamente tranquille in cui vive e lavora la maggior parte di noi influiscono senza dubbio meno drasticamente sull’esito di un progetto, ma funzionano comunque come una serie di filtri, che ti liberano dagli elementi superflui.
Anziché sperare nelle circostanze perfette e in una completa libertà creativa, è molto meglio saper improvvisare. I am an artist, man. Give me a tuba, and I’ll get you something out of it, Sono un artista, gente. Datemi una tuba e io ci cavo fuori di sicuro qualcosa, diceva nientemeno che John Lennon, e con questo non voleva certo sminuire la tuba come strumento da prendere sul serio. Voleva esprimere invece la sua fiducia di poter estrarre qualcosa di significativo anche da una situazione inusuale.
Il poeta John Keats lo esprime in un senso più generale, parlando di una speciale capacità, …[that is when man is] capable of being in uncertainties, mysteries, doubts without any irritable reaching after fact & reason, [cioè quando l’uomo] è in grado di trovarsi nell’incertezza, fra i misteri e i dubbi senza cercare di aggrapparsi nervosamente a fatti e ragione.
Improvvisare significa non voler evitare a ogni costo errori e presupposti sfavorevoli, ma accettarli e integrarli nel processo creativo. Qui secondo me sta anche la differenza fra chi è alle prime armi e gli artisti esperti. Questi ultimi semplicemente hanno già rimediato a un’infinità di errori e accumulato l’esperienza che ne consegue.
Altre buone abitudini creative
Ecco qui un paio di ulteriori suggerimenti per le buone abitudini produttive. Prendi questi esempi con beneficio d’inventario. Più importante dei singoli punti è la decisione di ripetere determinate attività a intervalli regolari. Questo riguarda non solo l’esercizio delle tecniche artistiche. Per esempio, è molto più sensato aggiornare una piccola cosa ogni settimana, sulla propria home page, che non fare un unico aggiornamento di grandi proporzioni all’anno. Attualmente io cerco regolarmente di:
- vedere su YouTube un tutorial che riguardi il disegno o la pittura;
- aggiornare qualcosa sulla mia home page;
- aggiornare qualcosa nel mio portfolio in PDF;
- postare un disegno su Facebook o su Instagram;
- scrivere per due ore per un libro;
- creare un disegno di grandi dimensioni per puro divertimento.
Ulteriori idee potrebbero essere:
- una volta al mese andare a vedere una mostra;
- ogni fine settimana dedicare 15 minuti alla creazione di un collage;
- ogni tre mesi partecipare a un workshop.
Sicuramente ti verranno in mente altre attività, che corrispondono ai tuoi interessi e bisogni personali. L’importante, come ho detto, è non fare queste cose una volta sola, ma portarle avanti per un tempo abbastanza lungo.
Limita invece nel tempo le attività che sono necessarie, ma non ti procurano altrettanta soddisfazione. Per esempio, sulla mia home page lavoro ogni settimana per tre quarti d’ora, non di più. Così raggiungo dei risultati, senza che questo lavoro necessario mi distragga dal disegnare.
Questo articolo richiama contenuti dal capitolo 16 di Illustrazione digitale.
Immagine di apertura originale dell’autore.
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