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Comprendere il ritratto: le persone come tema

26 Ottobre 2021

Comprendere il ritratto: le persone come tema

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Un fotografo naturalista può scegliersi un tema in modo relativamente semplice: la scelta è ampia. Un fotografo ritrattista, come fa?

Superare la depressione fotografica

Molti fotografi, se non proprio tutti, a un certo punto della loro vita hanno sperimentato quella che chiamo depressione fotografica. Può durare giorni, settimane o addirittura mesi: non importa quanti sforzi facciamo per cercare qualcosa nel magazzino della nostra creatività, periodicamente gli scaffali risultano vuoti.

Per alcuni, questa pausa può essere decisamente spaventosa, soprattutto se coincide con un evento o un incarico importanti. È un problema particolarmente serio per i fotografi professionisti, che sono tenuti a rispettare le consegne e che raramente si possono permettere il lusso di uscire dal giro per un periodo di tempo prolungato per dedicarsi a rifornire i propri scaffali della creatività più che quelli delle librerie.

Quando penso ai miei periodi di vuoto, mi accorgo che spesso coincidono con i momenti in cui provo a scattare senza un obiettivo o un tema. Se per i fotografi naturalisti la ricerca di soggetti a tema è relativamente semplice, per i ritrattisti definire un tema per il proprio lavoro può risultare più complesso.

Per esempio, un fotografo naturalista può facilmente scegliere tra cascate, fienili, alberi, fiori, farfalle, foreste, montagne, deserti, animali. Ma quando dico ai miei studenti, interessati principalmente alla fotografia ritrattistica, di scegliersi un tema, spesso sembrano confusi. Alcuni studenti rispondono in maniera ambigua: pensano che una serie di semplici primi piani difficilmente sarebbe un tema avvincente. Potrei essere d’accordo sul fatto che una serie di primi piani possa non essere convincente; ma se fosse una serie limitata a sole persone calve?

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Il primo passo, ovviamente, è scegliere un tema. Supponi di voler fotografare persone profondamente appassionate di giardinaggio. Potresti iniziare a girare per il tuo quartiere, annotando i cortili che sembrano usciti da una rivista di giardinaggio. Ferma la tua auto di fronte a queste case, bussa e presentati ai proprietari. Fa’ loro complimenti sul giardino e poi spiega brevemente il progetto fotografico che hai in corso (ritrarre appassionati di giardinaggio).

Dato che stai proponendo ai proprietari di casa di ritrarli in un ambiente che richiama l’attenzione sul loro passatempo preferito, probabilmente accetteranno di posare per te. Man mano che sviluppi questo tema, potresti avere delle sorprese che inizialmente non avevi pianificato. Per esempio, potresti scoprire che la maggior parte dei giardinieri ha la pelle segnata dal tempo e mani ruvide, indossa larghi abiti di cotone e sembra di natura piuttosto mite.

Quanto è il tempo di attesa tra due scatti avvincenti?

Quant’è il tempo d’attesa tra uno scatto davvero avvincente e il successivo: un’ora? Un giorno? Una settimana? Un mese? Se stai sperimentando enormi vuoti di tempo, tra i forti sussulti del tuo pubblico, probabilmente sei un fotografo che scatta foto piuttosto che uno che crea foto. E lasciamelo dire, e ribadire con forza: sono alte le probabilità che tu abbia sentito dire o che ti sia stato detto che non dovresti contaminare o disturbare la scena che ti trovi di fronte, perché, così facendo, questa non sarebbe più naturale (qualsiasi cosa ciò significhi). Ma se non ti impegni ad assumere un ruolo attivo nel processo creativo, sarai destinato ad aspettare per sempre, nell’attesa del prossimo scatto avvincente. Sii un creatore di fotografie, non un semplice raccoglitore!
Camminando per le strade di Agra, in India, io e i miei studenti siamo incappati in un negozio di tubi in PVC, e ci siamo trovati di fronte un meraviglioso pattern di cerchi. Era un ottimo sfondo; mancava solo una persona, e dopo un po’ di suppliche sono riuscito a far sedere uno degli impiegati del negozio nella parte sinistra della composizione. Grazie alla borraccia rossa di uno dei miei studenti, sono stato persino in grado di aggiungere un po’ di colore a una scena monocromatica.
Nikon D500, obiettivo Nikkor 18–300 millimetri a 35 millimetri, f/11 per 1/400 di secondo, ISO 200, WB daylight/solare.

Ovviamente, questo tipo di scatti sarebbe molto diverso da una serie che avesse come tema i minatori di carbone. Il loro mondo è solitamente scuro, i volti sono raramente puliti e i loro occhi appaiono segnati dalla paura.

I bambini offrono l’opportunità di coltivare un tema spesso trascurato perché considerato scontato. Inizia dal primo compleanno di tuo figlio, seduto sulla sedia della cucina davanti alla torta. Ripeti la stessa identica composizione per i successivi diciassette anni. Le immagini risultanti saranno divertenti da guardare e apprezzate ancora per molti anni.

Altri possibili temi: persone con cappelli, dagli occhi azzurri, rosse di capelli, che guidano BMW, che indossano uniformi, che possiedono cavalli, che bevono birra, che producono marmellate in casa, o lavorano al negozio di paese. Ovviamente, la lista è potenzialmente infinita.

Non ho mai consumato tanto tè come nel villaggio di Myotin in Birmania

Non ho mai consumato tanto tè, né mai più lo avrei fatto, quanto nella giornata trascorsa nel piccolo villaggio di Myotin, in Birmania. In sole tre ore, ho bevuto nove tazze di tè. Era ovviamente la loro bevanda preferita, così mi è sembrato giusto fotografare uno dei miei tanti soggetti con una tazza di tè.
In questo caso, ho intravisto l’opportunità di mostrare il vestito colorato di questa anziana donna e la sua tazza di tè insieme a mani e piedi che avevano lavorato per anni ogni giorno, sia nei vicini campi di arachidi che nella cucina di casa.
Nikon D810, obiettivo Nikkor 24–120 millimetri, f/11 per 1/100 di secondo, ISO 500, WB daylight/solare.

Mani e piedi

Uno dei miei temi preferiti di sempre è lo studio delle mani (come puoi vedere qui sopra), e ultimamente ho iniziato a guardare anche i piedi con lo stesso occhio attento. Lavoro sulle mani da più di vent’anni, e non ho nessuna ragione per pensare di essere arrivato alla fine di questa esplorazione.

E ora che ho iniziato a lavorare sui piedi, posso solo sperare di reincarnarmi in un fotografo, perché con questi due soli soggetti ho davanti parecchie vite di lavoro che mi aspettano!

Una nota sulla sottoesposizione voluta

Amo fotografare quasi ogni soggetto sottoesposto, per dare alle immagini un maggiore contrasto e una maggiore intensità cromatica. Generalmente opto per un’esposizione a -2/3. Ciò significa che sistemo l’apertura di diaframma, poi aggiusto il tempo di posa finché l’esposimetro non segna un’esposizione a -2/3.

Questo articolo richiama contenuti da Comprendere il ritratto.

Immagine di apertura originale di Bryan Peterson.

L'autore

  • Bryan Peterson
    Bryan Peterson è un fotografo professionista e un formatore apprezzato a livello internazionale. La sua abilità nell'uso del colore e nel catturare composizioni di grande impatto visivo gli è valsa numerosi riconoscimenti tra cui il Gold Award dell'Art Director Club e l'onorificenza delle riviste Print e Communication Arts. Ha fondato la Bryan Peterson School of Photography ed è autore di numerosi bestseller che hanno venduto decine di migliaia di copie e formato generazioni di fotografi.

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