In questi giorni sono iniziati gli incontri con la società civile per l’attuazione del Terzo Piano d’Azione dell’Italia nell’ambito dell’Open Government Partnership, documento diffuso in versione definitiva lo scorso 20 settembre dal Dipartimento Funzione Pubblica del Governo la cui implementazione dovrebbe estendersi fino al 2018 compreso. Lunedì hanno aperto le danze i gruppi di lavoro su open data e trasparenza e poi sarà la volta degli altri temi chiave: partecipazione e accountability (domani, mercoledì 19) e cittadinanza digitale e innovazione (lunedì 24 ottobre).
Iniziano oggi gli incontri con la società civile sull'attuazione del terzo piano #OpenGov. I gruppi #opendata e #trasparenza sono al lavoro pic.twitter.com/3DXqiIU0PW
— OGP Italia (@opengovitaly) October 17, 2016
Prosegue dunque il filo diretto istituzioni-cittadini che dovrebbe il più possibile portare a obiettivi ampiamente dibattuti e condivisi. Si legge infatti nella prefazione del documento, firmata dalla Ministra Madia:
Le azioni che compongono il piano sono state sottoposte ad una consultazione pubblica terminata il 31 agosto e saranno d’ora in avanti oggetto di un costante monitoraggio insieme ai componenti del Forum. Inizia quindi la fase attuativa, con l’obiettivo di giungere all’incontro di Parigi con tutti i 70 Paesi partecipanti, fissato nel prossimo mese di dicembre, con i primi risultati delle azioni previste.
Come sempre accade in questi casi, non ci resta che monitorare i lavori (e su questo i social media fanno una bella fetta del lavoro) e sperare che le belle intenzioni non rimangano tali ma diventino concreti miglioramenti nella gestione della cosa pubblica.
In tutti quesi casi in cui monitorare non è sufficiente, ricordiamoci che se qualche pubblica amministrazione fa orecchi da mercante su questioni di trasparenza e dati aperti, ci sono metodi più convincenti, come ad esempio il ricorso all’istituto dell’accesso civico ai sensi del decreto legge numero 33/2013 (di cui abbiamo parlato già in passato).
Tra l’altro, essendo un istituto relativamente nuovo, stanno arrivando ora le prima pronunce giurisdizionali che lo applicano. Interessante è il caso del TAR Puglia che ha ordinato al Comune di Barletta (il quale era invece rimasto inerte di fronte alle richieste di un’azienda locale) di pubblicare le planimetrie relative al piano regolatore generale in vigore, nonché gli atti e documenti dai quali poter evincere i dati e le informazioni richiesti. Per comprendere tutta la vicenda, invito a leggere la sentenza integrale.
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