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Difficile il mondo mobile

09 Ottobre 2014

Difficile il mondo mobile

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Il mercato più globale che si sia mai creato pone sfide di un livello senza precedenti a chi vi voglia prosperare stabilmente.

GSMA Intelligence prevede che entro fine anno sul pianeta circoleranno più apparecchi con dentro una SIM, che persone. E le uniche due aziende a guadagnarci attraversano un momento particolarmente complicato.

Apple potrebbe rinnovare la gamma iPad tra una settimana dopo avere venduto dieci milioni di iPhone 6 nel primo weekend e avere accumulato più di quattro milioni di prenotazioni in Cina.

Tuttavia il lancio di iOS 8 è stato meno positivo rispetto alle edizioni precedenti. I dati forniti da Apple indicano che la quota di utilizzatori del nuovo sistema operativo è rimasta ferma attorno alla metà del totale, dato insoddisfacente come riassume John Gruber di Daring Fireball:

Molto preoccupante: un indicatore che l’utente casuale non si fida più dei grandi aggiornamenti di iOS. L’anno scorso il tasso di adozione di iOS 7 fu superiore e in crescita rispetto a iOS 6.

I media hanno alimentato il bendgate (adesso siamo addirittura a uno hairgate) per gonfiare gli ascolti e poco altro, come avvenne per l’antennagate ai tempi di iPhone 4. Qualunque smartphone impugnato a dovere perde segnale anche oggi. Solo, non è più trending topic.

La riluttanza ad aggiornare il sistema operativo è invece un segnale di allarme giallo. Se Apple perde presso il grande pubblico il richiamo di una esperienza utente che just works, funziona e basta, perde immagine e vantaggio competitivo. Deve augurarsi piuttosto che sia questione di mancanza di spazio per aggiornare).

Samsung, invece, ha diramato previsioni di vendita trimestrali caratterizzate da una marcata diminuzione dei profitti.

La casa coreana ha tuttora difficoltà a confrontarsi con Apple nella fascia di mercato più lucrosa. In quella più economica, le nuove arrivate cinesi come Huawei o Xiaomi le segano il terreno sotto i piedi con offerta al ribasso continua e spietata.

A Seul spendono per mantenere le posizioni cifre siderali in pubblicità e marketing, multiple di quelle Apple. E mentre i blog si dilettano delle liti legali sempre con Apple, poco circola la notizia che l’anno scorso Samsung ha pagato a Microsoft royalty per un miliardo di dollari. (A Redmond sono indietro sul mobile, però quanto ad avvocati hanno l’eccellenza.)

L’onere per l’azienda è certo finanziario ma soprattutto strategico, visto che testimonia la dipendenza dal sistema Android cha va dove vuole Google e non Samsung. La quale spende molto nello sviluppo del proprio software Tizen, purtroppo lontanissimo dalla credibilità come alternativa.

Horace Dediu di Asymco ha spinto l’analisi fino a ritenere possibile addirittura un drastico ridimensionamento di Samsung. Nemmeno beneaugurante per la concorrenza, dal momento che segnerebbe l’impossibilità di continuare a ottenere profitti importanti con un posizionamento analogo.

Resterebbero come possibilità solo competere con Apple nella fascia medio-alta, impresa finora mai riuscita, oppure giocare al ribasso con i cinesi copiatutto, e tanti auguri a chi avesse il fegato di tentare.

Il mercato più globale del mondo esercita dunque pressioni notevoli su Apple e Samsung. Che sono le uniche a profittarne, per giunta; viene da chiedersi, riflesso di autoconservazione a parte, quanto siano valide le motivazioni commerciali del resto della concorrenza, fuori dalle nicchie come il telefono (sedicente) etico o gli apparati figli dell’open source.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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