China Telecom ha lanciato un’offerta di prova nelle città più prosperose della Cina continentale, Shanghai e Guangzhou, mentre il suo concorrente, China Netcom Group (Hong Kong), prevede di lanciare un servizio con il suo nuovo partner, PCCW, che gestisce già un’offerta simile sulla propria rete telefonica a Hong Kong.
Gli operatori cinesi vogliono ottenere il massimo di profitti dalla loro rete, dopo averla modernizzata a forza di ingenti investimenti stimati in 2,4 miliardi di dollari negli ultimi anni, per renderla capace di sopportare il trasferimento di dati a banda larga.
Ma gli analisti e gli osservatori ritengono difficile il compito dei due gruppi, che dovranno rendere attraenti mezzi di comunicazione sottoposti alla censura di Stato e liberarsi della concorrenza rappresentata dall’offerta degli operatori via cavo, che lanciano servizi di gran lusso con video on demand e programmi più ampi.
A causa del controllo molto rigoroso delle autorità sul contenuto editoriale, la maggior parte dei programmi diffusi inizialmente saranno prodotti dalle aziende di Stato, mantenendo purtroppo l’offerta molto vicina a quella diffusa dalla televisione gratuita.
I due operatori telefonici possiedono, tuttavia, il vantaggio della dimensione e di grandi risorse finanziarie che potrebbero dare loro lo sprint necessario per battere il mercato della televisione via cavo, molto frammentato e geolocalizzato.