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Guardoni telematici e l’affaire Clinton

21 Settembre 1998

Guardoni telematici e l’affaire Clinton

di

Cronaca di una 24 ore passata on the road e sulla Rete alla ricerca del Rapporto Lewinsky.

Ventimiglia venerdì 11 settembre 1998 ore 9.00

La radio è accesa sulla mia automobile. Il Giornale Radio racconta che il rapporto del procuratore indipendente Kennet Starr sulla liason fra Clinton e la Lewinsky si trova su Internet. La chiave d’accesso (così la definisce lo speaker RAI, che di Internet non ne deve capire un fico secco) è http://thomas.loc.gov. Cerco un foglietto per annotarmi l’URL (questo è il nome tecnico dell’indirizzo caro speaker RAI). Ragiono un momento. Il rapporto sarà disponibile in un sottosito della Libreria del Congresso, la più fantasmagorica raccolta di informazioni in rete. Mi sembra logico. Ma a quest’ora in America stanno ancora dormendo. Probabilmente ci sarà qualche americano pazzo che farà la notte per leggere cosa combinavano Clinton e la Lewinsky.

Torino venerdì 11 settembre 1998 ore 12.00

Arrivo al primo ufficio da cui posso accedere ad Internet. Mi impadronisco di tastiera, video e mouse. Digito l’indirizzo ma non succede niente. Avrò sbagliato l’indirizzo? Rileggo il foglietto. Ho scritto giusto. Ritento, ci sarà un traffico bestiale sul sito. Finalmente scarico qualcosa. Per leggere il rapporto cliccate qui ci dice il video. Eccoci, ci siamo! Seconda delusione: cliccando sulla scritta ecco arrivare una doccia fredda. The Library of Congress is aware of public statements announcing the availibility of the Indipendent Counsel’s report at this site. As yet, the House of Representatives has taken no action regarding the public availibility of this report. In pratica ci annuncia che se qualcuno vi ha detto che qui c’era il fantomatico rapporto Lewinsky si è sbagliato o è un fesso.
Cambiamo strategia: vediamo cosa dice la CNN. Collegamento veloce con il sito, scaricamento moderatamente veloce della pagina. La CNN precisa che il rapporto non è ancora in linea, ma lascia un secondo indirizzo è dove dovrebbe esserci il rapporto. Ovviamente anche qui nulla, ma il simpatico Bill Thomas, chairman dell’ufficio Web della Camera dei Rappresentanti precisa che appena ci sarà l’autorizzazione il rapporto sarà pubblicato in questa pagina e mirrorato alla Library of Congress, dove eravamo passati prima, e al sito è http://www.access.gpo.gov/congress/report/. OK bisogna aspettare.

Autostrada Torino-Milano venerdì 11 settembre 1998 ore 19.00

La radio ritrasmette il suo bollettino su Internet, Clinton e Lewinsky. La Camera dei Rappresentanti ha detto sì. Il rapporto andrà in Rete. Questa volta lo speaker evita di comunicare agli ascoltatori delle fantomatiche chiavi o che altro. Ma questa volta l’autorizzazione alla pubblicazione sul Web pare che ci sia davvero.

Villareggia venerdì 11 settembre 1998 ore 23.00

Entro nella mia casa di campagna dopo aver cenato da amici. La curiosità mi spinge ad accendere il portatile, ad attaccare il modem al doppino telefonico ed ad entrare in Rete. Mi collego con il provider più vicino per risparmiare. Mi connetto ai vari siti che oramai dovrebbero contenere il famigerato Report. Nulla si muove. È come se non fossi in Rete. È tutto congelato. Cerco di collegarmi con un sito italiano. Non succede nulla. Sarà il provider ad essere in tilt. Tento con un provider di Torino, normalmente più veloce e affidabile, ma che mi costa più caro telefonicamente. Più o meno la situazione non cambia di molto, anzi sembra di essere in tetano totale. Cerco di capire che cosa succede. Sarà colpa della connessione via modem. Faccio telnet su una macchina dove ho una login che dovrebbe essere più vicina all’America. Tutto tace. Dopo un po’ mi riesco a collegare con Yahoo. Ha predisposto un sito ad hoc sul caso. Ci sono tutte le parti più importanti della vicenda.
Vediamo che diavolo è successo: Nature of President Clinton’s Relationship with Monica Lewinsky. Ecco la prova del famoso vestito macchiato di Monica Physical evidence conclusively establishes that the President and Ms. Lewinsky had a sexual relationship. Ms. Lewinsky turned over a navy blue dress that she said she had worn during a sexual encounter with the President. According to Ms. Lewinsky, she noticed stains on the garment the next time she took it from her closet. From their location, she surmised that the stains were the President’s semen. By conducting the two standard DNA comparison tests, the FBI Laboratory concluded that the President was the source of the DNA obtained from the dress. Ma la Lewinsky non conosce l’uso delle lavanderie, oppure voleva portare in un museo tutti quei bei spermatozoi del mandrilloso Bill.
Ed eccoci alle lezioni di diritto: che cos’è una relazione sessuale. Person engages in “sexual relations” when the person knowingly engages in or causes contact with the genitalia, anus, groin, breast, inner thigh, or buttocks of any person with an intent to arouse or gratify the sexual desire of any person. “Contact” means intentional touching, either directly or through clothing. Ed eccoci alla quantità, degli incontri voluttuosi, poi verrà la qualità. According to Ms. Lewinsky, she and the President had ten sexual encounters, eight while she worked at the White House and two thereafter.
Ed ora si entra nello scottante. Ms. Lewinsky testified that her physical relationship with the President included oral sex but not sexual intercourse. According to Ms. Lewinsky, she performed oral sex on the President; he never performed oral sex on her. Initially, according to Ms. Lewinsky, the President would not let her perform oral sex to completion. According to Ms. Lewinsky, she performed oral sex on the President on nine occasions. On all nine of those occasions, the President fondled and kissed her bare breasts. He touched her genitals, both through her underwear and directly, bringing her to orgasm on two occasions. On one occasion, the President inserted a cigar into her vagina. On another occasion, she and the President had brief genital-to-genital contact.
E poi si può leggere una minuziosa descrizione per filo e per segno di tutta la love (o sex) story fra il Presidente e la stagista. In fondo è tutto noioso: sapevamo già tutti come andava a finire. Certo che la gogna elettronica da un senso strano. È un killer dagli occhi di ghiaccio.
Ho sonno., vado a dormire dopo aver sentito un po’ di musica di fronte ad un buon libro.

Villareggia sabato 12 settembre 1998 ore 9.00

Mi sveglio. Fuori c’è uno splendido sole. Ed io che non sono andato in montagna perchè ieri diluviava ! Faccio colazione. Attacco il televideo che mi informa sulla situazione. Sexgate:rapporto Starr manda in tilt rete Interne.t C’è stato un vero e proprio assalto alla rete Internet, per leggere il rapporto del procuratore Starr sull’affare Clinton-Lewinsky, che ha procurato il primo ingorgo del cyberspazio. Per moltissimi non è stato possibile entrare nei numerosi siti dai quali è stato diffuso in rete il rapporto. Solo il sito della CNN ha registrato 400 mila contatti al minuto. L’ingorgo ha procurato un rallentamento generalizzato nel mondo Web con la difficoltà di accesso nei singoli siti. Non si conosce ancora il numero totale dei contatti, ma già si parla del giorno di Internet in cui la rete è stata utilizzata come mai prima. Caspita, ma allora ieri sera non era colpa del provider, stava succedendo qualcosa di fuori ordinanza. Era collassato tutto giù. Il voyeurismo degli americani ha rischiato di far implodere la Rete.
Vado in edicola, compro il giornale. Le pagine sul caso Lewinsky sono state trasformate in un piccolo Kamasutra con descrizioni esplicite di quanto combinato alla Casa Bianca. Nulla di nuovo, tutto già letto ieri sera sullo schermo del computer. Ed allora vediamo che succede adesso in Rete. La solita procedura: accendo il portatile, attacco il modem al telefono e mi collego ai fantomatici siti che dovrebbero avere il rapporto disponibile. Non si entra neanche con le cannonate. Si vede che la curiosità morbosa degli americani è più forte della mia testardaggine. Il sole non c’è più, il vento porta pioggia. Accidenti al tempo!
Certo che se tu caro Bill avessi pensato che le tue scappatelle sarebbero finite sui monitor dei PC degli americani e dei non americani non so se ti saresti tanto dato da fare con il tuo amico Al Gore per la nuova frontiera elettronica. Ed invece eccoti qui impallinato da un sito Web come una quaglia da un cacciatore.

L'autore

  • Vittorio Pasteris
    Vittorio Pasteris è un giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, è stato organizzatore dei primi Barcamp italiani e collabora con il Festival del giornalismo di Perugia.

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