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Il bookcrossing virtuale di aNobii

29 Maggio 2007

Il bookcrossing virtuale di aNobii

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Un servizio per bibliofili sembra destinato a diventare per i libri quello che Flickr è per le foto e YouTube per i video

Accostare due concetti come “libro” e “web 2.0” finora poteva far venire in mente una sola soluzione: Amazon. Ovviamente, Amazon esiste da ben prima che gli utenti della rete scoprissero di essere tutti fanatici delle reti sociali, ma è indubbio che nel corso degli ultimi anni l’azienda di Jeff Bezos abbia perfezionato tutta una serie di strumenti (come le WishList o Listmania) che permettono agli acquirenti di dire la loro sui prodotti in vendita. Ma nessuno permetteva di mostrare orgogliosamente la propria collezione di libri sul sito, anche perché una libreria online nasce più che altro per vendere.

Da qualche giorno, però, sta esplodendo anche in Italia il servizio di aNobii, che funziona per i libri allo stesso modo in cui Flickr funziona per le foto. aNobii esiste dall’inizio del 2006, ed ha avuto una fortuna tale da essere tradotto ormai in diverse lingue, per poter soddisfare le esigenze di orde di lettori “glocal”. Per la cronaca, il curioso nome di questa (relativamente) nuova applicazione deriva dall’anobium punctatum, il comune tarlo del legno che nei paesi anglosassoni è familiarmente conosciuto come… bookworm (verme dei libri).

Dopo l’iscrizione (semplicissima, basta fornire un indirizzo e-mail e una password) si accede all’home page del servizio che è simile per contenuti e disposizione a molti altri siti analoghi (viene in mente soprattutto Last.fm): in testa alla pagina vengono segnalati gli ultimi libri inseriti da noi (ovviamente prima bisogna inserire qualcosa), gli utenti con gusti simili ai nostri, gli ultimi commenti da parte della rete di utenti, gli ultimi libri aggiunti dalla comunità, gli ultimi utenti iscritti, eccetera.

Ma il bello di aNobii, ovviamente, sta tutto nella voce del menu subito a fianco del link alla home page: La mia libreria. Al primo impatto, quello che salta all’occhio è il campo disponibile per aggiungere un libro. Su aNobii questa operazione può essere completata in diversi modi: il migliore (da un certo punto di vista) è quello che consiste nell’inserire il codice Isbn del libro nel campo, in modo che l’oggetto venga catalogato univocamente. Si possono inserire anche multipli codici Isbn (li si trova in genere sul retro di copertina dei libri, se non sono coperti da un adesivo), per velocizzare la procedura. Naturalmente è anche possibile inserire il titolo di un libro e poi specificare in seguito l’edizione giusta tra quelle proposte da aNobii. Ma il modo più veloce è quello di inserire il nome di un autore, in modo che aNobii proponga tutti (o quasi) i libri pubblicati in Italia da quell’autore. Sarà semplice a quel punto selezionare più volumi alla volta da aggiungere nella propria libreria, sempre che non si abbiano pretese di catalogazione scientifica e che si posseggano piccole collezioni di libri di uno stesso autore.

Ora, una volta aggiunto qualche libro e scelto se il proprio scaffale virtuale debba essere pubblico o privato (anche solo alcuni libri possono essere “privati”), ci si trova davanti al “difficile” compito di modificare i dati di ogni libro inserito. Intendiamoci, non si tratta di modificare titolo, autore e dati simili, anche perché questi vengono automaticamente reperiti da aNobii, assieme all’immagine di copertina (e quando non è disponibile si può inserire “a mano”) e al blurb della quarta di copertina. Lo si vede chiaramente cliccando sulla copertina di un libro inserito.

Modificare vuol dire cliccare sul link Modifica e inserire una serie di dati più personali (tutti ovviamente opzionali ma consigliati per rendere più coinvolgente l’esperienza di aNobii): dove ho acquistato il libro, se l’ho finito o lo devo ancora iniziare (o magari l’ho abbandonato a metà perché era noioso), la mia valutazione, i miei commenti (che resteranno legati al libro e visibili a tutti quelli che aggiungeranno lo stesso libro nella loro libreria) e naturalmente gli onnipresenti tag (o etichette) che hanno la solita funzione di favorire la navigazione e il riconoscimento delle categorie. Se si sono già inseriti diversi libri, è anche possibile fare queste modifiche a blocchi, partendo dalla pagina La mia libreria e seguendo il link al fondo Modifica tutto in questa pagina.

Ci vuole veramente poco a replicare online gli scaffali di casa, e il lavoro è insolitamente divertente. Certo, è un mezzo per catalogare la propria collezione, ma intanto, nella pagina dedicata a ogni volume, c’è la possibilità di vedere quanti altri utenti hanno quel libro in casa, quali altri libri prediligono, che giudizio danno del determinato libro… E ovviamente si incontrano libri particolari, che magari non si conoscevano, e li si aggiunge alla propria Lista dei desideri (nel menu principale, subito dopo La mia libreria). Tramite il link Statistiche libreria, poi, sarà possibile vedere quanti ci hanno visitato, chi ha seguito un nostro consiglio, e soprattutto chi ci ha aggiunto come amico o vicino.

Non si tratterebbe di social network se non ci fosse il valore aggiunto dell’interazione tra gli utenti e della condivisione della conoscenza (in questo caso di una passione bibliofila). Navigando tra gli scaffali altrui è possibile aggiungere un utente come vicino (si intende così seguire il farsi della sua collezione di libri) o come amico (in questo caso si invia una richiesta e si intende che la persona è veramente un amico, o comunque una persona che si conosce). Non manca la possibilità di cercare determinati utenti o di invitare persone via mail a provare il servizio.

Amici e vicini possono poi riunirsi in gruppi (proprio come i gruppi di Flickr e YouTube) e mettere in comune i propri volumi realizzando mini biblioteche tematiche. Al momento i gruppi sono ancora molto pochi (specialmente in lingua italiana, anche se uno dei più “caldi” è proprio Fantascienza in Italia). Entrando in un gruppo si possono scoprire nuovi libri che fanno parte della collezione collettiva e ovviamente partecipare alle discussioni letterarie in tema.

Per i più venali, aNobii permette di gestire gli scambi o le vendite di libri direttamente dalla propria pagina personale: seguendo il link Gestisci scambi/vendite sul fondo della colonna di sinistra nella propria libreria, si può assegnare a ogni libro un prezzo e descriverne lo status (“usato ma tenuto bene”). Le transazioni vere e proprie, per il momento, vanno gestite offline.

aNobii, insomma, è un gioco culturale che coinvolge e risulta molto interessante: una volta raggiunta la massa critica di utenti e stabilizzate meglio le procedure di gestione della propria libreria, non sarebbe male se aNobii estendesse le sue competenze specifiche anche sui Dvd e sui Cd, in modo da accontentare anche i maniaci della catalogazione cinematografica e musicale.

Un’ultima, proverbiale, avvertenza: come tutte le applicazioni web 2.0, aNobii dà dipendenza e rischia di mettervi in contatto con tutta una serie di soggetti potenzialmente già assuefatti. Io, ad esempio, l’ho scoperto grazie ad un cinguettìo di Twitter, il che dà l’idea di quanti habitué del web 2.0 stiano già creando la loro biblioteca di Babele.

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