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Il ritratto perfetto

26 Marzo 2018

Il ritratto perfetto

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Dalla passione per la storia dell’arte all’attenzione per i dettagli cinematografici, per creare narrazioni uniche.

Il ritratto perfetto è un libro particolare perché particolare è il suo autore, nel suo percorso artistico. Le foto di Chris Knight possono richiamare ora il Rinascimento ora il post-punk, per restare infine sempre fedeli a se stesse.

Apogeonline: La prima domanda: quando hai deciso di specializzarti nei ritratti? Soprattutto, perché?

Chris Knight: Non è andata così da subito. All’inizio ho sperimentato in varie direzioni per trovare quello che veramente mi interessava. Pensavo che il solo modo di guadagnare con la fotografia implicasse occuparsi di moda, per cui scattavo soprattutto immagini commerciali, di lifestyle e mare a Miami. Sfortunatamente, il mio lavoro era buono al massimo tecnicamente. Ho capito allora che il mio interesse non stava tanto nell’abbigliamento o nelle pose, ma nei volti e nelle espressioni. C’è voluto tempo, ma ho compreso che volevo essere un ritrattista. Ci ho messo sei o sette anni, ma a vederla positivamente ho imparato molte tecniche e stili che ora posso incorporare nel mio lavoro attuale.

Qual è l’equipaggiamento minimo per avvicinarsi al ritratto abbastanza seriamente da poter lavorare con cura?

L’unico apparato veramente indispensabile per fotografare seriamente, alla fine dei conti, è una fotocamera con cui siamo a nostro agio. Personalmente, mi trovo bene con un paio di luci (di solito Profoto D1 da 500 watt) e qualche opzione di modifica del set. Preferisco avere un grande ombrello con diffusione ( Deep White Profoto Umbrella L o XL). Other, more unusual modifiers are: Profoto Spot Small and the Ringflash Acute. I trasparenti sono eccezionali e i flag mi sono indispensabili. Avere luce eccellente continua a essere un pesante lavoro di personalizzazione.

Da iPhone X in giù, oggi la vendita sembra spinta dalle funzioni di fotografia semiautomatica. Valgono la pena?

Come fotocamera punta-e-scatta, amo il mio iPhone.

Che cosa cerchi nei tuoi soggetti, mentre scatti? Io cerco di rubare loro l’anima, come temevano gli amazzonici inquadrati dai primi fotoesploratori…

Ogni soggetto ha un obiettivo specifico e presenta una sfida a sé. È ciò che mi piace della ritrattistica: non ci sono due soggetti uguali. Personalmente mi tengo lontano dai ritratti felici e gravito verso immagini tematicamente più cupe.

Che fondamentali hai imparato dai grandi pittori ritrattisti? Cerchi di ricreare qualche effetto pittorico quando scatti, o piuttosto ottenere risultati originali o inaspettati?

La pittura del passato è stata certamente una immensa fonte di ispirazione. Probabilmente amo più di tutti i periodi il Barocco – Caravaggio, Rembrandt, Vermeer – che è pieno di artisti perfetti per me. Sono anche cresciuto in un cinema e quando ero più giovane sognavo di fare il regista, influenze che è difficile non sentire. Ai tempi del liceo e del college giravo corti assieme ai miei amici. Nutro un profondo amore e apprezzamento per la pellicola.


Il ritratto perfetto
Una grande fotografia è una faccenda di amore e luce.

 

Quale parte del processo che porta a un ritratto è la più impegnativa per te?

Sviluppare uno stile personale. Le opere più intense sono guidate da un sentirle in modo più puro, senza lavorare con l’intenzione di creare qualcosa di stilisticamente alla moda. Se creiamo opere unicamente nostre, che parlano, chi è in ascolto verrà a cercarci.

Che cosa ti dà più orgoglio del tuo libro? E qual è la sua parte più efficace?

Avevo l’obiettivo personale di scrivere un libro e così, in tutta onestà, averlo portato a compimento è ciò che mi rende più fiero. Direi che la sezione storica è quella che mi è piaciuto maggiormente scrivere.

Stampa o schermo?

Continuo a ritenere che la fotografia sia ancora un medium primariamente di stampa e solo in un secondo tempo un medium elettronico. Le stampe sono una rappresentazione di un amore romantico per la fotografia.

Come desideri migliorare nel tuo lavoro quest’anno?

Viaggerò per insegnare di più e creare opere molto più personali.

Dai il benvenuto ai lettori come se fossero gli alunni della tua scuola di ritratto.

Il successo ha tre basi: capacità, fatica e attitudine. Le capacità (che crescono nel tempo) vi fanno entrare in questo mondo. Fatica e attitudine (che chiunque può esprimere) vi renderanno degni di considerazione.

L'autore

  • Chris Knight
    Chris Knight è un fotografo specializzato in ritratti. Nel suo lavoro unisce l'amore per la storia dell'arte alla passione per la tecnologia e l'attenzione per i dettagli cinematografici. Le sue creazioni sono state pubblicate su numerose riviste tra cui GQ, Vogue, People, Ocean Drive. Insegna al Pratt Institute e alla Film Academy di New York. È nato a Wiesbaden, in Germania, ma è cresciuto nella calda e umida Florida.

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