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Internet si fa pubblicità in TV

19 Gennaio 1999

Internet si fa pubblicità in TV

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The Net non riesce a fare a meno della vecchia televisione. Ecco come si fanno pubblicità in TV i principali siti Internet americani.

Mentre in Italia stiamo ancora aspettando di avere una popolazione consistente di surfisti (i navigatori di Internet), negli Stati Uniti gli utenti della Rete sono ormai un numero pari all’intera popolazione della nostra penisola. Il pubblico di Internet è così vasto che i gestori dei siti più importanti possono cominciare a considerare proficua la trasmissione di spot televisivi per pubblicizzare il loro servizio online.

Accade già per America On Line, principale gestore di accesso alla Rete e per Excite, uno dei maggiori motori di ricerca attualmente presenti nell’universo Internet statunitense. Non si tratta di un servizio che è presente ANCHE online, come accade già anche in Italia (l’IBM, per prima, ha pubblicizzato l’e-business proprio attraverso spot televisivi, ma il servizio non è esclusivamente online). Si tratta di spot relativi a servizi presenti SOLO in rete, ed è proprio questo a rendere interessante la compenetrazione del mondo televisivo col mondo virtuale.

Chi se lo immaginava, anche solo un anno fa, che un giorno accendendo il televisore avremmo visto comparire un cagnolino dal nome Excite, pronto ad accontentare il proprio padrone (ovviamente mai inquadrato perché può essere “ognuno di noi”) qualsiasi richiesta egli faccia?

È curioso per chi conosce Internet ed ha ancora viva l’immagine pionieristica della Rete, ritrovarsi a guardare questo cagnolino, tanto carino quanto buffo, col suo collare enorme sul quale compare la scritta “excite.com”, mentre corre il lungo e in largo per riportare al suo padrone l’ultimo modello d’auto richiesto dalla voce fuori campo, piuttosto che le migliori offerte di vacanze ai Caraibi; per concludere con la suadente voce di Claudia Schiffer che, a richiesta, viene portata VIRTUALMENTE in casa di tutti gli utenti collegati con Excite.com. Non c’è che dire, veramente il migliore amico dell’uomo!

Lo spot di America On Line, invece, è molto più simile ad una delle vecchie pubblicità di chat-line telefoniche che abbiamo visto tante volte in passato sui nostri schermi nazionali. Pare che il sito (e il servizio) di AOL siano il miglior modo per incontrare nuove persone, comunicare con loro, risolvere i propri problemi e vivere meglio. Una sorta di Guru che riesce attraverso il cavo a farti da analista, medico, terapeuta e riabilitatore; per renderti un degno membro della comunità virtuale alla quale stai per accedere, finalmente libero da tutti i tuoi limiti precedenti.

A Napoli si grida al miracolo per le lacrime di una statua che raffigura la Madonna, qui pare che ci si inginocchi davanti ad uno schermo che ti comunica di essere in rete!

Non è un caso che la paura del doppio zero (l’anno duemila) tocchi in modo così marginale l’Italia e crei un panico diffuso in America, dove il conto alla rovescia diventa più angosciante ogni giorno. Effettivamente, qui si respira l’informatica nell’aria: non c’è nulla, NULLA, che funzioni senza un supporto informatico: dal supermercato alla banca, dall’ospedale, al parcheggio.

Persino la lavanderia pubblica ha un codice d’accesso computerizzato per aprire la porta. Come possono non temere l’avvento del più grosso baco informatico mai esistito?

L'autore

  • Paola Corti

    Lavora al Politecnico di Milano presso METID, la task force dedicata all’innovazione didattica. I suoi interessi sono orientati fortemente verso la Open Education: nel 2019 ha organizzato la OE Global 2019 Conference.
    Si occupa di progetti europei relativi all’innovazione didattica e di progettazione di MOOC (Massive Open Online Courses) su tematiche relative all’innovazione e alle metodologie didattiche, e di supporto a docenti ed esperti di contenuto nella progettazione dei loro MOOC. È volunteer Mentor nel progetto UNESCO Open Education for a Better World. Le piace fare attività all’aperto, specie in montagna, e ha una passione per il cinema che non sazia mai a sufficienza.

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