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Istituto Eurécom: passaporto per il lavoro

21 Luglio 1999

Istituto Eurécom: passaporto per il lavoro

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Le statistiche parlano chiaro: il 50% dei laureandi dell'Istituto Eurécom ha già ricevuto offerte di lavoro prima ancora di finire gli studi e il 96% viene assunto entro due mesi dalla laurea.

Vengono dalla Francia, dalla Svizzera, dall’Austria, dalla Germania o dalla Finlandia, e anche dall’Italia. Sono 100 nuovi ingegneri esperti in Telecomunicazioni, laureati il 2 luglio scorso. Ma non hanno in tasca una laurea qualsiasi, hanno un passaporto per il lavoro. Ad assicurare il loro futuro è la laurea dell’Istituto Eurécom.

Le statistiche parlano chiaro: il 50 per cento dei laureandi ha già ricevuto offerte di lavoro prima ancora di finire gli studi, il 96 per cento viene assunto entro due mesi dalla laurea. E non si tratta dei soliti contratti provvisori da primo impiego, ma di posti direzionali: nel 36 per cento dei casi come “capi progetto” per l’integrazione dei sistemi e dei servizi di comunicazione, per un altro 35 per cento come “responsabili dello sviluppo e ricerca”, e per un 10 per cento come “network architect”. Dunque carriere che partono già con stipendi equivalenti a 60-80 milioni di lire l’anno.

Ma come ha fatto l’Istituto Eurécom a compiere questo piccolo miracolo? Si trova nel cuore della “Telecom Valley”, la zona del Sud Europa con la più alta concentrazione di ricerca sulle telecomunicazioni, che si estende da Nizza a Marsiglia. Ai due poli ci sono il parco tecnologico di Sophia Antipolis, con le sue mille imprese e prestigiosi centri di ricerca, da una parte, e il nuovo centro di risorse sul Multimedia e sulla formazione in Sistemi di Comunicazione, dall’altra, recentemente aperto alla Belle de Mai di Marsiglia.

L’Istituto Eurécom, immerso nel verde delle colline di Sophia Antipolis, gioca un ruolo chiave per fornire nuove competenze e dotare le imprese di nuovi esperti. I suoi studenti parlano tutti l’inglese, visto che questa è la lingua ufficiale adottata per i corsi, e dopo la laurea sono pronti a partire per le più diverse destinazioni: non solo in Europa e negli Usa, anche a Singapore, in Giappone, in Malesia o in Cina. Ma il 33 per cento viene assunto dalla stessa impresa dove ha svolto lo stage per la tesi di laurea.

Si tratta di grandi firme dell’elettronica e delle comunicazioni consorziate all’Eurécom: come Thomson, Ibm, Cegetel, Motorola, France Telecom, Hitachi Europe e Texas Instrument. Questo istituto, nato nel 1992, è stato creato grazie alla convergenza fra 3 grandi università, la Scuola Nazionale Superiore di Telecomunicazioni di Parigi, il Politecnico Federale di Losanna, e il Politecnico di Torino, più il “Gie”, un gruppo di interesse economico formato da decine di imprese internazionali.

La formazione in “Sistemi di Comunicazione” è incentrata su tre filoni: Comunicazione d’Impresa, Multimedia, e Mobile (telefonia cellulare). Dopo aver ricevuto dai Politecnici d’origine la formazione di base in ingegneria delle telecomunicazioni, gli studenti arrivano all’Eurécom per gli ultimi tre semestri. Al secondo semestre scelgono la specializzazione e al terzo sviluppano, all’interno di un impresa, una tesi di ricerca.

Imparano cosi’ a conoscere le problematiche dei luoghi di lavoro ancora prima della laurea. Lo stesso ambiente dell’Eurécom, con le sue connessioni nel parco di Sophia Antipolis e la partecipazione a diversi progetti europei, è molto stimolante.
Un’équipe formata dai laureati di quest’anno, per esempio, ha sviluppato un filone inaugurato da una tesi del 1998: il lavoro attraverso gli “agenti intelligenti”.

Ne è nato il progetto Diana (Distributed Intelligent Agents for Network Administration), che ora partecipa al progetto europeo AgentLinks. Grazie alle avanzatissime infrastrutture di Eurécom, e alla possibilità di lavorare connessi alla piattaforma Atm di Sophia Antipolis, che trasmette a 155 megabits al secondo, studiare in questo istituto è un po’ come sperimentare il futuro.

Link: http://www.eurecom.fr/

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