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Java fa un piccolo passo verso l’open source

21 Marzo 2005

Java fa un piccolo passo verso l’open source

di

Sun Microsystems stabilirà una nuova licenza d'utilizzo del suo linguaggio di programmazione, che permette modifiche del codice sorgente nel quadro di un impiego interno

Sun Microsystems, che si è spesso vista rimproverare la mancanza d’apertura del suo linguaggio di programmazione Java, ha deciso di fare un passo in direzione dei suoi detrattori: secondo il sito InfoWorld, la società ha annunciato di essere in procinto di applicare a Java una nuova licenza chiamata JIUL (Java Internal Use License), che autorizza gli utenti a modificare il codice sorgente nel quadro di un impiego interno.

Sun ha sempre affermato che non desiderava rendere Java open source per timore di vedere apparire varie declinazioni di questa lingua e di perdere così il suo principale vantaggio: la sua compatibilità con la maggior parte delle piattaforme sul mercato. Le distribuzioni Linux sono un esempio di questo rischio di dispersione: benché costruite sulla stessa base, infatti, hanno generato applicazioni non compatibili tra loro.

La licenza JIUL costituisce dunque un compromesso, che permette di accontentare allo stesso tempo i partigiani dei software liberi e quelli della compatibilità. Questa nuova licenza ha di particolare che si basa sulla fiducia che Sun accorda ai suoi utenti: sancisce infatti che questi ultimi debbano cercare di preservare la compatibilità del loro codice con le specifiche J2SE.

Non è dunque impossibile che nuovi avatar di Java, non conformi alle esigenze del produttore, facciano la loro comparsa in futuro. Ma, per voce del suo vicepresidente Graham Hamilton, Sun ha dichiarato di essere pronta a correre questo rischio.

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