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La macchina del tempo: il 1996

25 Luglio 2006

La macchina del tempo: il 1996

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In diretta dal 1996, tra programmazione Html, compatibilità cross-browser, Javascript e ritocchi fotografici

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Sent: Wednesday, April 22, 1996 4:05 PM
Subject: Innamorato di Adobe

Devo dire che le cose quaggiù sembrano andare bene. Ieri ha vinto l’Ulivo, e forse (non mi voglio pronunciare) siamo all’alba di una svolta epocale nel paese. Speriamo che dicano “qualcosa di sinistra”! Io invece ho riempito le mie giornate. Adesso lavoro in due posti contemporaneamente (part-time, si intende). Al Museo del Cinema continuo ad archiviare le fotografie della collezione, mentre la mattina vado in una piccola agenzia pubblicitaria che ha deciso di aprire un reparto web. Il reparto web in questione sarei io. Mi hanno trovato cercando la parola “curriculum” su Internet! Lo sapevo che prima o poi avrebbe funzionato…

Tutti questi mesi passati a far pratica non sono stati inutili: ormai l’ho capito, gli sfondi psichedelici e le scritte lampeggianti non sono una buona abitudine. Lo dice anche Jakob Nielsen, un tipo che ho trovato navigando in agenzia (meraviglie della connessione a scrocco). Sembra molto competente, e stigmatizza per l’appunto l’uso di testi animati, grafica pesante e soprattutto i frame. Il messaggio però non passa tanto facilmente nella testa del titolare. Lui ama soprattutto le Gif animate (ormai passo le ore a usare GIF Animator) e qualunque cosa sia semovente e colorata in modo chiassoso…

Ormai è chiaro che le aziende piccole e grandi hanno capito: su Internet bisogna esserci. Anche solo con una pagina, non fosse altro che per avere un “www.nomeazienda.it” sul biglietto da visita. Per far fronte a questa improvvisa onda anomala di lavoro sono nati programmi come Microsoft Front Page e Adobe Page Mill. Noi si usa quest’ultimo. Anche perché in agenzia ho scoperto Adobe Photoshop 4, ed è stato amore a prima vista! Il collega grafico è bravissimo a disegnare in vettoriale e mi ha insegnato un sacco di trucchi sul fotoritocco digitale. Con buona pace di Nielsen, infatti, qui tendiamo a inserire nelle pagine web un sacco di grafica, e PageMill è un editor che tra l’altro mostra in anteprima l’aspetto che la pagina web avrà sul browser (lo chiamano Wysiwyg, un acronimo tra i più temibili che sta per what you see is what you get).

Comunque arrivo alla sera un po’ stravolto… ci facciamo un piatto di pasta e passiamo qualche ora con Quake e Tomb Raider (a proposito: ma che idea geniale è, fare un gioco con una protagonista così sexy?). Il mio coinquilino, beato lui, è stato molto più fortunato di me. Laureato da pochi mesi ha subito trovato lavoro in un’agenzia nuova, nata da poco e dedicata completamente a Internet! Figuriamoci, dove lavoro io fanno i depliant con gli sconti degli ipermercati e quando raccattano un cliente che capisca la parola “sito” è già un miracolo…

Un collage di ricordi del 1996

Un collage di ricordi del 1996

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Sent: Wednesday, August 10, 1996 11:38 PM
Subject: Assistente navigatore

Non è facile andare in vacanza quando tieni i piedi in due (o più) scarpe… Alla fine penso che qualche giorno al mare me lo farò, ma intanto l’agenzia ha chiuso per tutto il mese e io qualcosa dovevo trovare. Viene fuori che in un locale giù ai Murazzi per tutta l’estate mettono un punto Internet di navigazione assistita, per “diffondere la cultura della Rete” (dicono loro) o meglio per “far venire l’esaurimento ai tutor” (per come la vedo io). Il collegamento a Internet è ancora una relativa novità e molti, giovani o vecchi, vengono a provare con me.

Io cerco di aiutarli, di mostrargli più che altro i motori di ricerca: ormai oltre a Yahoo! e Lycos c’è anche Altavista, che nel giro di pochi mesi è diventato il preferito della Rete, data la velocità e la precisione nei risultati. In agenzia abbiamo anche lavorato sul discorso dei meta tag e delle keyword, per farsi riconoscere dai motori. Ad esempio, basta inserire tutta una serie di termini relativi a un prodotto o servizio per risultare primi nei motori di ricerca quando un navigatore cerca qualcosa del genere. Ho scoperto solo dopo che il titolare inserisce di nascosto termini come “porno” o “xxx” nelle keywords con la scusa che sono tra le più ricercate sul web.

Non che i miei assistiti in queste notti d’estate siano molto meglio. Sono sempre alla ricerca delle cose più assurde. Dato che la maggior parte sono ragazzi anche più giovani di me, abbiamo prontamente scaricato Real Audio Player, un nuovo software che permette di ascoltare musica in streaming, cioè mentre sta scaricando. Niente di eccezionale, per ora, ma almeno sentiamo qualche pezzo dei Korn, di Aphex Twin o di Tupac.

Ritorno alle tre di notte ed eccolo lì: il mio coinquilino sa sempre come catturare la mia attenzione. Ora si è procurato The Neverhood. Supera tutti i giochi che abbiamo risolto in passato e per di più è realizzato con pupazzi animati di argilla! La multimedialità non ha più limiti… Le mie ore di sonno sì.

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Sent: Wednesday, October 02, 1996 11:45 AM
Subject: La guerra dei browser

Lo sospettavo. La pacchia non poteva durare a lungo. I browser hanno cominciato a evolversi: ormai usiamo soprattutto Netscape Navigator 3 e Internet Explorer 2. Explorer di recente l’hanno anche integrato in Windows 95. Ormai quando ci si compra un Pc c’è il browser integrato e predefinito. Solo che – per chi come me passa i giorni a scrivere codice – la cosa diventa drammatica. I tag che vanno bene per Explorer non vanno bene per Netscape e viceversa. La chiamano compatibilità cross-browser: in pratica hai sempre maggiori limitazioni per avere la certezza che il tuo sito funzioni su tutte le piattaforme.

Per non parlare dei Mac! I miei colleghi grafici usano solo quelli, e ovviamente la visualizzazione è ancora diversa, con grande scorno del titolare che non ha ancora capito bene l’evolversi della situazione. Lui insiste a volere le scritte che lampeggiano e a riempire il più possibile le pagine di frames. Legando con i grafici, invece, io sono sempre più convinto che – anche nel caso del web design – valga la famosa massima inglese del less is more. La Rete sta cambiando poco a poco, e non c’è più spazio per le improvvisazioni. E qui i clienti scarseggiano, anche perché si insiste a realizzare siti come se fossero una copia elettronica dei depliant dei supermercati.

Alla fine mi sono licenziato. È stato abbastanza indolore, del resto per me era rimasto poco lavoro, e comunque ho l’impressione che due lavori part-time siano decisamente più impegnativi di un solo impiego a tempo pieno. Provo a usare i vecchi contatti e a ributtarmi sul technical writing: solo che adesso si è trasformato in web writing. Scrivo contenuti per siti web e grazie all’esperienza di design li impagino anche in Html. Ho iniziato a recensire software di grafica e design per una rivista specializzata. Ma devo comunque trovare qualcosa di nuovo: sto studiando un po’ di Javascript, che a quanto pare diventerà la prossima moda che complicherà la vita ai designer, e incrocio le dita…

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