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La macchina del tempo: il 1998

08 Agosto 2006

La macchina del tempo: il 1998

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In diretta dal 1998, tra il boom delle dot-com, gli skip intro, le multinazionali e le agenzie milanesi

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Sent: Wednesday, March 21, 1998 3:34 PM
Subject: La web agency

D’accordo, forse ho risolto in modo un po’ drastico. Ho accettato un lavoro full-time a Milano. Naturalmente non ho pensato di trasferirmi, sarebbe un po’ troppo per un contratto co.co.co. Quindi la soluzione è viaggiare, prendendo ogni giorno il treno dei pendolari e a volte anche perdendolo… Quello del ritorno, intendo: in agenzia si fermano a lavorare fino a tardi (sarà una peculiarità della Milano da bere) e io, col mio treno delle 19.02 vengo additato come “quello che se ne va quando si comincia a lavorare seriamente”. E intanto io ceno tutte le sere in Stazione Centrale e arrivo a casa giusto per andare a dormire, senza nemmeno il tempo di giocare un po’ a Tomb Raider 3.

Di sicuro è un bel salto di qualità, ormai si parla di un vero e proprio boom delle società dot-com, ambiente di cui l’agenzia dove lavoro fa parte. Uffici hi-tech, impiegati tutti molto giovani (anche più di me!), quasi nessuno con un contratto che non sia limitato a tre, sei o nove mesi. Gente simpatica, però! Con cartelle intere piene di file MP3… Lo scambio di Cd masterizzati è il passatempo preferito durante i momenti di pausa. La colonna sonora dell’ufficio, al momento, è Fatboy Slim. Tra l’altro è spuntato anche il primo player Microsoft (Windows Media Player), ma noi restiamo fedeli al classico Winamp, che offre molte possibilità in più.

La cosa più importante, però, è che qui si parla solo di web. Niente di più e niente di meno che un’agenzia creativa che sforna soluzioni di web design per clienti di un certo livello (insomma… non l’autofficina del quartiere, non so se mi spiego). A Torino è difficile trovare agenzie di questo tipo, non c’è ancora questa grande fiducia nel nuovo mercato. E se la guerra dei browser continua, noi siamo continuamente alla ricerca di nuovi modi per essere compatibili: adesso ci stiamo specializzando nelle animazioni Flash. È una nuova tecnologia Macromedia che permette di inserire veri e propri filmati dal peso irrisorio nelle pagine Html, visibili grazie a un plug-in da caricare nel browser. Tutti i browser li vedono nello stesso modo, quindi si può verificare anche la possibilità di realizzare un intero sito in Flash.

Con Flash possiamo accontentare tutti quei clienti che restano saldamente ancorati all’idea che su Internet tutto si deve muovere, lampeggiare e stupire. Un classico, ad esempio, è la cosiddetta “Intro” in Flash. Una sorta di copertina animata che funziona per qualunque tipo di sito. Ovviamente, per chi non ha voglia di attendere il caricamento dell’animazione, siamo costretti ad inserire un link “skip intro” che rimandi direttamente alla home page del sito…

Un collage di ricordi dal 1998

Un collage di ricordi dal 1998

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Sent: Wednesday, June 03, 1998 7:02 PM
Subject: Giornalismo e WYSIWYG

Non so come (non ho ancora avuto voglia di cercarmi un servizio di statistiche gratuito) ma questa cosa di avere il proprio sito online sta funzionando sempre più. Ne ho realizzato da poco una nuova versione, in pratica solo testuale e tutta in bianco e nero, forse anche per reazione all’esplosione di colori e animazioni cui siamo costretti tutti i giorni in agenzia. Nielsen sarebbe veramente contento di me. I suoi articoli sul peggio del web diventano ogni anno più inquietanti.

Sono bastati pochi giorni (e un più accorto uso dei meta tag) e sono stato contattato da Internet News! Un rapido incontro nella redazione milanese ed eccomi qua, a scrivere articoli di grafica e web design. Decisamente più di quanto potevo aspettarmi da quest’anno, lavorativamente parlando, anche perché la rivista è una delle più diffuse in Italia, e a dirla tutta l’unica che anche io leggo regolarmente. Inutile dire che anche qui in agenzia le mie quotazioni sono decisamente salite, grazie alla “firma giornalistica”.

Il collega hacker (ormai sono dappertutto) con cui passo la maggior parte delle pause a giocare ad Unreal si è appena preso una settimana di ferie, per partecipare ad un meeting a Firenze nel cui programma figurano nomi inquietanti come “Raf Valvola” e “Frank Sinapsi”. Però sembra interessante. Parleranno tutto il tempo di Linux, ovviamente, ma anche di crittografia e anonimato, di provider e censura e persino di storia dell’informatica. Da settimane il collega tenta di convincermi ad adottare una chiave PGP per criptare le nostre comunicazioni, ma devo confessare che la cosa mi pare un po’ ostica.

Per me è già un grosso impegno studiare a fondo Macromedia Dreamweaver, il nuovo editor Wysiwyg che va per la maggiore adesso in agenzia. Fatto apposta per girare su Windows 98 (perché noi dobbiamo sempre essere all’avanguardia) e ricco di funzionalità interessanti. Soprattutto, rispetto ad altri strumenti, mi sembra quello che “sporca” di meno il codice Html. Tra quello e le immagini processate con Photoshop 5 (che adesso permette anche di editare i testi) posso dire che le mie giornate sono riempite a dovere. Soprattutto ora che la nuova moda per attirare l’attenzione degli utenti sono le finestre pop-up, fastidiosi messaggi pubblicitari a scomparsa. Non c’è veramente fine all’inventiva di chi deve vendere…

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Sent: Wednesday, September 10, 1998 10:15 AM
Subject: Novità dall’America

Non mi sembra vero di essere appena tornato. Come primo viaggio fatto da soli, la California del Nord è stata una meta emozionante. Per chi lavora nel mio campo, c’è da farsi venire un esaurimento. Ho visitato la Adobe, la Macromedia, la Symantec e in generale tutte le aziende più “in” della Silicon Valley! C’è poco da fare, lì sono veramente avanti. Ti puoi fermare anche nel più squallido 7/11 che si avvicina un neoimprenditore dedito alle delizie della new economy che ti offre un lavoro e un biglietto da visita (non necessariamente in questo ordine).

C’è voluta la vacanza per scoprire Google, la nuova moda d’oltreoceano che sta per sbarcare anche qua: un motore di ricerca velocissimo, senza tutti gli orpelli che ormai i motori più noti si portano dietro, ansiosi di trasformarsi in “portali”. Stringato ed efficace, solo un campo di testo e due tasti “Search” e “I’m feeling lucky” (un bel salto nel buio che propone l’accesso diretto al primo risultato in classifica). E poi c’è eBay, il sito di aste online che rivoluziona il mondo dell’e-commerce. Si comprano e si vendono migliaia di oggetti nuovi e usati e presto sarà possibile pagare con Paypal, una sorta di conto virtuale spendibile su questo ed altri siti americani. Affascinante.

Qui da noi, invece, la solita solfa. Siti vetrina, portali editoriali, immagine istituzionale. I periodici online ormai si sprecano, anche se è sempre più difficile raggiungere il primato di Repubblica.it, che è sempre più lanciato con una redazione on line dedicata. I clienti vanno e vengono, e quello che sembrava nuovo a giugno ora non lo è più, talmente vanno veloci le nuove tecnologie. Un giorno sembra che Internet sia la gallina dalle uova d’oro e il giorno dopo si sente nettamente odore di crisi nell’aria.

Intanto lo stress continuo, i viaggi in treno e la stanchezza cronica mi hanno fatto venire il fuoco di Sant’Antonio. Ormai ci sto pensando spesso: anche se sono riconosciuto da più parti come un esperto di comunicazione online, di web writing, di web design e di grafica per il web, mi sta venendo una voglia pazza di eliminare dalla mia vita qualsiasi cosa abbia a che fare con il prefisso “web” o “e-“. Basare la propria professionalità su Internet mi sembra sempre più una trappola dorata che prima o poi comincerà a ripiegarsi su sé stessa…

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