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Microsoft Photosynth, l’editing foto-digitale diventa 3D

12 Ottobre 2006

Microsoft Photosynth, l’editing foto-digitale diventa 3D

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I laboratori di ricerca di Redmond stanno implementando un client software rivoluzionario che permetterà di elaborare le immagini digitali per crearne versioni tridimensionali grazie alla collaborazione online

Microsoft Photosynth è l’ultimo progetto di editing fotografico che esplora le potenzialità del digitale e dei fenomeni collaborativi online. Si tratta di una nuova tecnologia basata su un client software che permette di rielaborare le immagini di un oggetto, un paesaggio o altro in uno spazio tridimensionale. Ad esempio, disponendo di fotografie digitali di una piazza – catturata da diverse angolazioni – sarà possibile crearne una versione 3D con tanto di effetti zoom e navigazione attivati.

Oltre a questo, gli sviluppatori hanno già pensato alle implicazioni di sharing. Gli utenti, infatti, potranno cercare fotografie analoghe, magari dello stesso soggetto, e sfruttarle per creare il proprio collage da condividere in seguito con amici o altri utenti. Cosa che avviene al momento con la demo che mette in gioco Flickr.

Si parte, quindi, con una collezione di foto di uno stesso soggetto, magari realizzata in condizioni atmosferiche differenti, con risoluzioni diverse e via così. Ogni foto verrà rielaborata grazie ad un algoritmo di analisi che individua centinaia di punti grafici, estrapolati da finestre, cornicioni, marciapiedi o altro. Le immagini che condividono questi stessi punti vengono messe in correlazione online. Dopo di che, il software procede con la raccolta dei punti e la creazione di un’immagine 3D. In fondo, si tratta di un’illusione ottica che sfrutta il rapporto fisso fra i punti spaziali di uno stesso oggetto e il senso di prospettiva.

Inoltre, l’algoritmo è in grado di creare dei punti di vista virtuali che permettono di navigare all’interno dell’immagine rendendo disponibile una vera e propria interfaccia immersiva. Un po’ come avviene nei videogiochi strategici 3D; quindi è sufficiente un mouse e qualche click.

Grazie all’adozione della tecnologia Seadragon, le operazioni di zoom sono state ulteriormente implementate. A prescindere dalla risoluzione – sia essa di 1 megapixel o 1 gigapixel – la messa a fuoco durante le fasi di zoom o panning non dipendono dal peso in byte, ma solo dalla dimensione del display e della connessione online, e nello specifico dalla banda passante.

E il futuro è già dietro l’angolo, perché oltre a queste funzioni avanzate i tecnici hanno già pensato a qualche opzione in più, come il tagging delle immagini che permetterà di identificare univocamente ogni file, anche con annotazioni e URL. Il lancio di Microsoft Photosynth non è stato ancora definito, ma è possibile rimanere costantemente aggiornati sulle fasi di sviluppo consultando

il blog ufficiale del progetto.

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