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Netscape, AOL, Sun: il triangolo alternativo

26 Novembre 1998

Netscape, AOL, Sun: il triangolo alternativo

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Siamo entrati in un periodo di grandi manovre finanziarie, ma soprattutto di nuove fusioni. Obiettivo: cercare di contrastare lo strapotere di Microsoft nel settore del software e in quel gigantesco mercato ancora inesplorato che si chiama "Internet content".

La notizia ha fatto saltare sulla seggiola esperti finanziari, guru dell’informatica e utenti comuni: America Online, il maggiore servizio telematico americano (e quindi mondiale), vuole comprare Netscape Communication. All’inizio qualcuno ha pensato a uno scherzo prenatalizio, poi l’incalzare delle informazioni dagli uffici stampa delle aziende americane, ha confermato la notizia che oramai è certa. Il meccanismo finanziario che dovrebbe diventare operativo nella primavera del 1999 è piuttosto complesso e coinvolge anche un’altra grande dell’informatica mondiale: Sun.

Forse è una prima risposta concreta del mondo imprenditoriale americano dopo l’ultima campagna acquisti in rete di Microsoft, che un po’ di mesi fa ha acquisito Hotmail e da pochi giorni si è impadronita anche di Linkexcange e di Qualcomm, da noi nota per Eudora, ma strategicamente interessante per Bill Gates come produttrice di telefoni cellulari.

Nel caso AOL-Netscape-Sun, con un elaborato giro di quote azionarie, ad inizio 1999 si creerà un maxi colosso dell’informatica e telematica mondiale costituito dal maggiore servizio online del mondo che porta in dote la sua quota di contenuti e di utenti, da una delle maggiori aziende di hardware del mondo, creatrice tra l’altro di Java, strumento ancora in parte inesplorato del futuro della Rete, e dall’azienda mito del software per Internet. In effetti, le cose non sono proprio così perché pare che l’oggetto che abbia maggiormente interessato America Online non è la lunga serie di server Internet che Netscape produce e vende con discreto successo, e neppure il fatto che Navigator sia ancora il browser Internet più utilizzato, ma piuttosto il Web portal di Netscape uno dei siti più visitati della Rete.

Ma allora perché Steve Case, guru di AOL, sembra intenzionato a scucire 4 miliardi di dollari per comprare Netscape? Perché ogni volta che un utente installa un suo browser si collega con la home page dell’azienda di Mountain View e gli utenti più pigri continuano vita natural durante a usare come loro start page il mitico http://home.netscape.com. Se Netscape all’inizio ha inserito nella sua pagina di partenza solamente informazioni sulla sua attività, poi ha capito da che parte andava il mercato ed ha pensato di creare un suo portal, ovvero una serie di servizi che vanno dal catalogo dei siti, al motore di ricerca per gli utenti della rete.

Il padre del portal di Netscape è stato Mike Homer, un personaggio rimasto per anni nell’ombra dei più famosi Clark, Andreessen o Barksdale, ma oggi diventato personaggio di grande richiamo. È lui che ha intuito che la grande battaglia stava spostandosi dall’offrire un prodotto software a fornire un servizio agli utenti.

Forse con questa vendita finisce la prima parte della saga di Netscape, l’azienda di sogno nata dal nulla che ha conquistato il mondo delle Reti, una ennesima realizzazione del sogno americano. La piccola azienda Davide non è riuscita a sconfiggere il Golia Microsoft e ha scelto di unirsi ad altre alleate di percorso per continuare a conquistare il mercato. Certo, la grande concentrazione che scaturirà da questa alleanza ha una enorme potenza di fuoco nel mercato globale della telematica e dell’informatica informatica. Qualcuno pensa addirittura che potrebbe essere oggetto di restrizioni da parte dell’autority antitrust americana.

Che fine faranno i simpatici supereroi che hanno messo in produzione la saga di Netscape?
Marc Andreessen ha dichiarato che si prenderà un periodo sabbatico, una sorta di vacanza di riflessione. Con tutto quello che si è messo in tasca con le rendite delle sue azioni potrebbe prendersi anche 20 anni sabbatici. Fate attenzione che probabilmente proprio lui, uno dei più famosi ragazzi terribili della Rete ha in mente qualcosa di nuovo e stupefacente. Jim Clark e Jim Barksdale, invece, da seri manager si sono conquistati delle poltrone nei consigli di amministrazione di AOL e forse di Sun e se le terranno ben strette. Altro che flessibilità, una poltrona da vice CEO è sempre utile, con l’aria che tira.

L'autore

  • Vittorio Pasteris
    Vittorio Pasteris è un giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, è stato organizzatore dei primi Barcamp italiani e collabora con il Festival del giornalismo di Perugia.

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