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Nuove tendenze dal CES

11 Gennaio 2017

Nuove tendenze dal CES

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Ci sono dei momenti in cui ti rendi conto di essere testimone di una serie di rivoluzioni nel mondo della tecnologia e dell'IT.

Mi ricordo, per esempio, dei primi anni novanta quando mio padre arrivò a casa con un cellulare TACS (un glorioso CM-R111 Sony); al primo anno di università arrivò un mio compagno che, con aria da spacciatore, mi passò una scatola con 26 floppy contenenti un nuovo sistema operativo (era una delle prime incarnazioni di GNU/Linux); nel 2001 arrivò Mac OS X eccetera.

Potrei continuare con l’arrivo di iPhone annunciato giusto dieci anni fa, di Android, dei tablet e altri, ma farei solo un lungo elenco di fatti già noti. Invece, ho avuto questa sensazione adesso, a seguito dell’annuale Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas.

Che quest’anno non è stato solo la più grande fiera dell’elettronica di consumo ma un quantum leap verso una serie di tecnologie in stato embrionale fino a poco tempo fa e che ora stanno sgomitando per conquistare una fetta di mercato. Solo una premessa: sì, stiamo andando incontro ad una prossima rivoluzione, ma mi sento anche un po’ come Neo in Matrix quando ascolta Morpheus:

Abbiamo pochi bit, brandelli di informazioni, ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno all’inizio del 21° secolo l’umanità intera si ritrovò unita all’insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.

Non so se sia la mia forma mentis educata alla sicurezza o la curiosa coincidenza di date ma, nonostante l’entusiasmo tipicamente nerd, sento un pizzicorino dietro la nuca: non abbiamo proprio ben definiti gli ambiti in cui andremo a muoverci nei prossimi anni…

Assistenti intelligenti

Le grandi protagoniste del CES 2017 sono le assistenti personali e, in particolare, Cortana e Alexa. Entrambe lasciano lo spazio dove sono nate e cresciute e si spostano in ambiti del tutto nuovi. Nissan e BMW hanno infatti annunciato che incorporeranno l’assistente di Microsoft nei sistemi di infotainment delle loro vetture, mentre Ford ha preferito la tecnologia di Amazon. Questo ovviamente implica che queste vetture dovranno essere sempre perennemente connesse ad Internet, con tutto quello che ne comporta.

Non parliamo solo di mobilità. LG ha presentato un frigorifero con Alexa, Mattel un altoparlante wireless con Cortana (così come Harman Kardon); la diffusione delle assistenti digitali sta per diventare pervasiva e capillare.

Aristotle

Aristotle, altoparlante con assistente digitale. Arriva a giugno, trecento dollari.

 

Considerando che entrambe utilizzano, o almeno così è richiesto, lo stesso profilo su tutti i dispositivi, potremmo pianificare il giro in città sul frigo, che poi istruirà il GPS della macchina (e in un prossimo futuro l’autopilota), oppure passare davanti al supermercato e chiedere alla macchina se dobbiamo acquistare qualcosa che manca a casa.

Il tutto senza tenere conto del fatto che i sistemi Internet of Things in arrivo potranno interfacciarsi con uno o più assistenti virtuali e ciò permetterà di controllare moltissime funzioni, dal termostato alla registrazione di programmi TV, direttamente da un dispositivo che riconosce la nostra voce. Prevedo già che i ransomware tra qualche anno saranno un po’ più invasivi dei Cryptolocker.

Realtà virtuali

Per i vecchi come me che hanno visto il futuro nel 1995, quando venne presentato il VFX1 di Forte Technologies, e lo hanno visto appassire per mancanza di potenza di calcolo e altre cosettine, è il momento della riscossa.

Le nuove schede grafiche R9 di AMD e le nVIDIA serie 10 hanno la potenza per gestire una coppia di display Full HD (o superiori). I processori FX di AMD (per non parlare dei venienti Ryzen) o Core 6 o 7 Intel possono gestire la parte di tracking e dei sensori a bordo in modo da reagire quasi in tempo reale ed evitare il motion sickness.

La nuova generazione di caschi presentati da Dell, Lenovo, 3Glass, Acer e Asus integra una coppia di videocamere che permettono non solo di acquisire l’ambiente circostante e usarlo nell’ambiente virtuale ricreato, ma anche un setup del casco in maniera molto più semplice rispetto, per esempio, a HTC Vive con i suoi due sensori esterni.

Il casco da realtà virtuale di Lenovo

Lenovo è in prima fila nella nuova corsa all’oro tecnologico: la realtà virtuale.

 

I prodotti, tranne quello di Lenovo, erano custoditi sotto teche di vetro in quanto realizzati specificamente per il framework Windows Holographics disponibile ad aprile. L’implicazione fondamentale è che che saranno supportati i videogame ma, tramite l’apposita nuova shell mutuata da Hololens, anche l’intero sistema operativo.

La mia carta di credito è già pronta per l’acquisto di uno di questi visori, uniti a un laptop all’altezza, come l’ottimo MSI GS63VR. A quel punto solo la fame e la sete potrebbero farmi uscire da Matrix… il 2017 sdoganerà questa tecnologia per il mondo consumer; un caschetto da trecento euro è alla portata di quasi ogni tasca.

Portatili

Contro la tendenza che da due anni punta quasi esclusivamente su modelli trasformabili 2-in-1, quest’anno è apparso un nuovo protagonista: il portatile da gaming, spinto dall’industria del videogioco ma anche dalla voglia di realtà virtuale.

Nonostante l’industria dei caschi virtuali abbia fatto a gara a dichiarare specifiche tecniche risibili per la gestione delle proprie periferiche, è implicito che per goderne le caratteristiche sia necessaria quantomeno una buona scheda nVidia di serie 10, oltre a processori più potenti delle versioni a basso consumo comunemente presente negli ultrabook.

Predator 21 X di Acer

Un portatile a schermo curvo da ventuno pollici di diagonale e relativo ingombro.

 

Si sono visti ancora laptop di dimensioni e peso elevatissimi (compreso un costosissimo modello con schermo curvo da 21” di Acer), con configurazione hardware particolare (come il prototipo per un laptop a triplo monitor presentato da Razer), ma più in generale modelli da gioco con un look più serioso, materiali più nobili (l’alluminio si spreca) e look meno Fast’n’Furious e più business. Il tutto indica un possibile dual use di questi apparechi, a proprio agio sia in un ufficio sia nel salotto di casa.

L'autore

  • Andrea Ghirardini
    Andrea Ghirardini è uno dei precursori della Digital Forensics in Italia. Sistemista multipiattaforma (con una netta preferenza per Unix), vanta una robusta esperienza in materia di sicurezza informatica ed è specializzato nella progettazione di sistemi informativi di classe enterprise. È CTO in BE.iT SA, una società svizzera del gruppo BIG focalizzata sulla gestione discreta e sicura di sistemi informativi aziendali.

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