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Opera, il browser minimale

03 Marzo 1998

Opera, il browser minimale

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Mentre continua il duello di mercato tra Netscape Communicator e Internet Explorer, dalla Norvegia arriva Opera, il browser minimale, veloce, compatto, con tutte le carte in regola per assistere la navigazione in Internet degli utenti che richiedono prestazioni di qualità senza disporre di un supercomputer.

Una lotta a suon di megabyte

C’era una volta il browser: il primo fu Mosaic, poi venne Navigator, poi ancora Explorer. Erano strumenti semplici e non troppo ingombranti che servivano per sfogliare (dall’inglese to browse) le pagine HTML disponibili sul Web. Poi i prodotti di Netscape e Microsoft hanno preso sempre più la stazza di una portaerei piuttosto che di agili barche da diporto. All’interno dei navigatori sono così comparsi Java, ActiveX, i plugin più spettacolari e le tecnologie push. Il risultato di questo fenomeno di proliferazione di funzionalità è stato il clamoroso oversizing dei prodotti che richiedono sempre più risorse hardware per operare. Ormai siamo di fronte a prodotti sempre più sovradimensionati: le ultime versioni di Communicator ed Explorer occupano decine di megabyte di hard disk, e richiedono una buona dose di pazienza per essere scaricate dalla Rete.

Per rimanere sul terreno delle ultime novità relative all’HTML, entrambi i browser sono in grado di gestire la nuova versione 4.0 e l’HTML dinamico, che permette agli sviluppatori di creare pagine multimediali senza ricorrere a prodotti ad hoc e di utilizzare i fogli di stile a cascata (CSS) introdotti dal Consorzio W3C. Se sugli standard push Netscape e Microsoft stanno combattendo una lotta aperta per sgominare la concorrenza, per quel che riguarda Java entrambi gestiscono il nuovo standard 1.1 proposto da Sun, anche se Microsoft sta continuando a proporre testardamente l’alternativa di ActiveX.

E così la battaglia commerciale continua: la diffusione di Explorer sta crescendo, erodendo lentamente quote di mercato a Navigator. Le statistiche aggiornate di Browserwatch stimano un 60% di diffusione per Netscape e un 30% per Microsoft e, nel nostro paese, le percentuali risultano invertite. Le stesse statistiche presentano un piccolo ma significativo 2% in costante aumento, attribuito a un piccolo, come dimensioni, ma elegante e funzionale prodotto che è planato sulla Rete dai freddi della Norvegia: si chiama Opera e ha le potenzialità per erodere quote di mercato significative ai due browser che sembrano aver monopolizzato il mercato.

Dalla Norvegia il browser per tutti

Per la gioia degli utenti che desiderano un browser che sappia fare il browser, senza tanti svolazzi, veloce, efficiente e semplice da usare, Opera costituisce un’ottima scelta. Il prodotto norvegese presenta un’interfaccia utente piuttosto spartana, ma amichevole, e va benissimo sia per navigare in Internet, sia nelle intranet aziendali.

Per il momento Opera è disponibile solo per Windows 95 e NT, nella versione a 32 bit, e per Windows 3.11, nella release a 16 bit. Gli sviluppatori norvegesi stanno però progettando il porting del prodotto per fornirne versioni per MAC OS, OS/2, Linux e BeOS che dovrebbero essere disponibili tra poco tempo. Opera software ha posto anche l’accento sulla localizzazione del prodotto. Infatti Opera 2.12 è stato prodotto in lingua inglese, tedesca, norvegese, svedese e spagnola, mentre la nuova versione 3.0, per ora disponibile in beta, è solamente in inglese.

Il programma può essere scaricato dal sito norvegese di Opera http://www.operasoftware.com o da diversi siti mirror. Il programma ha poche pretese in termini di risorse di sistema: infatti la release 2.12 occupa circa soli 800 k, mentre la 3.0 richiede di poco più di un mega. Il prodotto è scaricabile per una prova di 90 giorni. Per poi poterlo utilizzare dopo i tre mesi di test occorre registrarsi pagando 30 dollari.

Quello che colpisce subito dopo l’installazione è l’interfaccia molto lineare, facilmente personalizzabile dall’utente, e l’incredibile velocità di caricamento delle pagine web anche su personal dotati di processori un po’ vecchiotti. Il programma fa spesso credere di disporre di una connessione più veloce del reale, ciò grazie alla capacità di riprodurre in tempi brevissimi le immagini o i tag dell’HTML e di gestire la cache del browser. Inoltre Opera mostra caratteristiche uniche di affidabilità e robustezza, indispensabili per chi naviga molte ore al giorno.

Il software gestisce finestre multiple, permette una forte personalizzazione della navigazione e un utilizzo avanzato della tastiera con una valanga di scorciatoie per gestire, per mezzo della tastiera, la navigazione. Opera offre buona parte delle funzionalità dei suoi concorrenti più ricchi e famosi. Possiede un lettore di news, molto spartano, ma in grado di interagire ottimamente con le gerarchie, il cui utilizzo è certamente più semplice degli analoghi moduli di Explorer o Navigator. Permette in varie circostanze il drag and drop di oggetti da e per il programma, gestisce senza problemi frames e cookies, importa i bookmark di Navigator ed Explorer, interpreta gli script di Javascript, mentre non è ancora compatibile con la virtual machine di Java. Opera 3.0 contiene nuove funzionalità, tra cui la gestione di alcuni tra i plug-in più diffusi come Acrobat, Shockwave, Vdolive, Cosmo VRML e altri. I suoi autori hanno decisamente puntato sulla facilità di lettura delle pagine web, permettendo una personalizzazione dei font utilizzabili e diversi livelli di zoom gestibili dall’utente. Queste caratteristiche fanno anche parte di un insieme di funzioni studiate in particolare per i disabili, per semplificare l’uso del browser da parte dei portatori di handicap, e permette anche di rimuovere automaticamente menu o barre di scorrimento inutili che complicano la navigazione.

L'autore

  • Vittorio Pasteris
    Vittorio Pasteris è un giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, è stato organizzatore dei primi Barcamp italiani e collabora con il Festival del giornalismo di Perugia.

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