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Pinza quattro stagioni

18 Febbraio 2014

Pinza quattro stagioni

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Occasionalmente si trovano a fare il mestiere del designer giovanotti e signorine che farebbero meglio ad andare a zappare nei campi.

Lavoro su Internet dal 1992, e me ne faccio un vanto. Come astutamente potrete dedurre, questo significa che ho ormai oltrepassato i diciott’anni d’età da qualche minuto, anche se a guardarmi non lo si direbbe affatto.

Di conseguenza, da un paio d’anni occasionalmente utilizzo gli occhiali da presbite, anche se ne farei volentieri a meno. Ne sento la necessità soprattutto in alcune occasioni dove sarebbero del tutto inutili se il designer lavorasse come si deve.

Non riesco a capire come sia possibile che alcuni designer pensino di far bene se progettano schermate in cui il testo viene scritto su sfondo grigio chiaro in un color grigio appena più scuro, però piccino picciò. Non capita solo ai novizi del mestiere: Apple, che del suo design si fa vanto, sull’iPhone pretende di mostrarmi in questo modo l’indirizzo al quale devo andare se ho un appuntamento. Sono bei momenti di ilarità quando sei in ritardo, estrai il telefono in mezzo a una strada, magari sotto il sole pieno, e cerchi di capire se devi andare in via Mazzini, Manzini o Manzoni.

L’atto di malvagità pura e semplice che mi manda su tutte le furie è però l’abuso dell’attributo viewport. In sintesi: nella head della pagina è opportuno inserire il metacomando
<meta name=”viewport” content=”width=device-width, initial-scale=1.0″ />
e di questo esistono alcune varianti. Una delle quali, initial-scale=1, maximum-scale=1, disabilita il gesto a pinza che tablet e smartphone ci mettono a disposizione per lo zoom. Per tutti i dettagli, sappiate che ho scritto un libro chiamato iPhone e iPad sotto il cofano per un prestigioso editore (non vincete nulla se indovinate quale) il cui capitolo 6 è dedicato a queste faccende.

Permettetemi di elencare tutti i casi in cui è buon design disabilitare il gesto a pinza: videogiochi basati sul web in cui il giocatore potrebbe eseguire il gesto inavvertitamente e nel farlo perderebbe il contesto e il controllo del gioco. Fine.

Il gesto a pinza può sempre servire, in ogni occasione, per tutte le stagioni (da cui il calembour iniziale, che spero mi perdonerete): in condizioni di scarsa visibilità ambientale e per non tirar fuori gli occhiali da presbite, ma anche per meglio osservare un dettaglio di una fotografia o tenere facilmente lo sguardo su un numero di telefono che si vuole comporre, e via elencando. Non sono un teologo, ma sospetto che chi impedisce il gesto a pinza si reincarnerà in uno scarabeo stercorario o qualcosa del genere. Nelle inimitabili parole del reverendo Book:

Esiste un inferno speciale, destinato a chi molesta i bambini e alla gente che parla a teatro.

L'autore

  • Luca Accomazzi
    Luca Accomazzi (@misterakko) lavora con i personal Apple dal 1980. Autore di oltre venti libri, innumerevoli articoli di divulgazione, decine di siti web e due pacchetti software, Accomazzi vanta (in ordine sparso) una laurea in informatica, una moglie, una figlia, una società che sviluppa tecnologie per siti Internet

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