Si lavora anche per la coda lunga (e lunghissima)
Ottimizzare una scheda prodotto di un e-commerce spesso è un lavoro messo in secondo piano, che però risulta importante considerando la possibilità di lavorare sulle parole chiave di coda lunga e lunghissima, oltre che sulle ricerche molto vicine alla fase finale del funnel di conversione, le keyword più transazionali, così da provare a farci trovare dalle persone vicinissime all’acquisto di quel prodotto.
I macroaspetti da considerare per l’ottimizzazione sono sostanzialmente tre.
Primo aspetto: il contenuto testuale e visuale
Alla base deve stare la ricerca delle parole chiave, per poi redigere il contenuto testuale della scheda prodotto già ottimizzato.
Considerato che siamo nella parte bassa del processo di acquisto, le parole chiave da scegliere in questo caso dovranno avere una corrispondenza quasi diretta con il prodotto (coda lunga e lunghissima, come detto prima).
È importantissimo che i testi siano originali e unici per ciascun prodotto, in modo da evitare il tema della duplicazione dei contenuti. Ecco alcuni elementi cui porre attenzione.
- Nome del prodotto: riportarlo in H1 (elemento particolarmente rilevante in ambito SEO).
- Descrizione breve: comprensiva di elenco puntato, dove inseriamo le parole chiave di riferimento.
- Descrizione lunga: comprensiva di link verso altre sezioni del sito (per alimentare la matrice interna di link).
- Tag di heading: sfruttare quelli successivi a H1 (da H2 a H6) inserendo le keyword correlate.
- Immagini: ottimizzarle inserendo il nome del prodotto nel nome del file e nel campo ALT. Ci sono persone che cercano i loro prodotti su Google Immagini prima della ricerca web; in più, per alcune keyword, Google propone immagini direttamente nella ricerca web.
Secondo aspetto: quello che non si vede
Seguire le linee guida di ottimizzazione dei meta tag (title e meta description) è fondamentale anche per le schede prodotto dell’e-commerce. Fare in modo che la parola chiave più importante si trovi all’inizio del title contribuisce a migliorare il tasso di clic sui risultati di ricerca di Google.
L’URL deve essere parlante e contenere le parole chiave appropriate. Può seguire o non seguire la categorizzazione del prodotto (dipende dai livelli delle categorie), ma un rel=canonical può costituire un aiuto eventuale per gestire al meglio questo tipo di dinamiche che possono duplicare le pagine.
I link verso i prodotti correlati aiutano a migliorare la matrice interna di link, oltre che contribuire alle vendite di altri prodotti.
Può avere senso valutare la creazione di una pagina AMP, magari per i prodotti più venduti e strategici per l’azienda (ricordiamoci che gli acquisti su mobile stanno crescendo sempre di più).
La configurazione dei rich snippets (schema.org) si collega al tema delle conversioni. I rich snippets contribuiscono a migliorare i risultati di ricerca con visualizzazione di prezzi, recensioni e disponibilità a magazzino direttamente sulla ricerca di Google.
Google offre una guida all’ottimizzazione delle schede prodotto e una guida ai dati strutturati, utile per produrre i rich snippet.
I prodotti vanno riportati in sitemap.xml, magari con una sitemap dedicata, così da monitorarne l’indicizzazione tramite l’invio della stessa sulla Google Search Console.
Terzo aspetto: gli elementi che aiutano a convertire
È bene inserire nella scheda prodotto una CTA (call to action, chiamata all’azione): per far succedere qualcosa dopo aver dato tutte le informazioni necessarie.
Va presa in considerazione la possibilità di rilasciare recensioni, in quanto la riprova sociale è un elemento che aiuta le persone a scegliere e in più le recensioni sono un elemento che può essere contrassegnato mediante schema.org per valorizzare il risultato di ricerca con le stelline (rendendolo molto più attraente rispetto allo snippet tradizionale). Va tenuto presente che le recensioni esplicitate direttamente nella scheda prodotto potrebbero anche aiutare a differenziare il contenuto testuale in pagina e evitare duplicazioni (per esempio nel caso di descrizioni prodotto identiche).
Una Tab con collegamento ad articoli del blog in cui si parla del prodotto è utile per aiutare le persone ad avere ancora più informazioni per scegliere meglio (oltre che valorizzare ancora una volta la matrice di link).
È infine opportuno evidenziare i benefici di cui godranno gli utenti acquistando il prodotto. Questo elemento esula un po’ dal discorso SEO in senso stretto, tuttavia è indubbio che possa disporre favorevolmente all’acquisto, quindi perché farne a meno?
Che succede quando un prodotto è momentaneamente esaurito
Succede che un prodotto possa risultare al momento non disponibile: il magazzino è vuoto, la produzione è in ritardo, i motivi possono essere i più svariati. Che cosa dobbiamo fare, lato SEO? La risposta è: nulla.
È sufficiente, nel rispetto dell’esperienza di navigazione della persona e nella speranza di non perdere un potenziale cliente, fare presente in maniera chiara e immediata la momentanea indisponibilità e immaginare due tipi di proseguimento della navigazione:
- proporre prodotti simili o correlati in alternativa a quello esaurito;
- chiedere di lasciare un riferimento e-mail per ricevere una notifica quando il prodotto tornerà a essere disponibile.
Se invece il prodotto è definitivamente indisponibile
Un caso diverso è quello in cui sappiamo che il prodotto non tornerà, cosa che succede spesso nella vendita online.
In questa situazione ci dobbiamo attrezzare per avvertire sia la persona che naviga sia Google.
Ciò che si deve fare è procedere alla configurazione di un reindirizzamento permanente, di tipo 301, che può avere due destinazioni:
- un prodotto simile che possa soddisfare le stesse esigenze;
- la categoria merceologica di appartenenza per garantire alla persona di trovare in autonomia una soluzione diversa.
Gli effetti benefici sono due:
- Google rimuoverà dalle SERP gli URL che si riferiscono al prodotto non più disponibile, evitando di presentarli alle persone all’atto della ricerca;
- l’URL di destinazione del reindirizzamento si gioverà di quanto applicato lato SEO all’URL di origine.
Se non gestiamo tale dinamica con un redirect di tipo 301, potrebbe accadere che il CMS (il sistema di gestione dei contenuti) del sito si adoperi da solo per rispondere con un errore 404 (pagina non trovata), che rappresenta un segnale sgradito al motore di ricerca.
Alcune risorse utili per approfondire l’ottimizzazione SEO delle schede prodotto
- Here’s How to Create a Product Page That Converts
- The E-Commerce SEO’s Product Page Optimization Cheat Sheet
- eCommerce SEO: How to Optimize Product Pages
- 16 Dos & Don’ts of Product Page SEO
- How to Master SEO for Ecommerce Product Pages
Buona consultazione!
Parti di questo articolo riprendono contenuti dal libro Amazon SEO.