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SketchUp per l’architettura

17 Maggio 2017

SketchUp per l’architettura

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La digitalizzazione trasforma anche la progettazione degli spazi fisici, aumentando la sofisticazione e la possibilità di cimentarvisi.

L’informatica ha favorito in vari campi di attività una vera e propria esplosione della categoria cosiddetta prosumer: persone molto preparate che lo fanno per passione prima che per professione. Si pensi alla fotografia.

Altri campi sono stati portati al grande pubblico, ma l’esplosione di prosumer non c’è stata. Si pensi a tutto quello che riguarda la tridimensionalità, dalla stampa alla modellazione. Per questo applicazioni come SketchUp sono importanti: facilitano l’ingresso in un mondo prima inaccessibile ma intanto offrono possibilità di livello professionale a ci ne volesse approfittare.

Per esempio gli architetti. SketchUp si è evoluto fino a contenere funzioni di Bulding Information Modeling, disciplina (finora) per i soli addetti ai lavori. Eppure resta gratuito (nella versione di base, per usi non commerciali) e liberamente disponibile sulle piattaforme desktop più diffuse. Finalmente è uscito un libro come SketchUp per l’architettura, che illustra il programma in modo completo e permette di accelerare l’apprendimento. Abbiamo posto qualche domanda all’autore.

Apogeonline: Ai suoi inizi, la promessa di SketchUp era potersi creare un modello 3D della propria abitazione e inserirlo in Google Earth. Che cosa è cambiato da allora?

Alessandro Barracco: SketchUp è nato come risposta a una esigenza precisa: schizzare in 3D con la stessa intuitività e rapidità permesse da carta e matita. Il tool principe di questo cambio di paradigma nel mondo della modellazione 3D è senza dubbio il comando Spingi/Tira: ha avuto così tanto successo che in seguito anche gli altri software 3D ne hanno introdotto un clone. Da allora SketchUp è cresciuto enormemente, sia in termini di prestazioni sia in termini di disponibilità di nuove funzioni ed estensioni. Ma la filosofia di base, schizza e tira su, è sempre garantita.

SketchUp ha anche una valenza didattica? Si potrebbe pensare di usarlo anche nelle scuole, per insegnare…?

Assolutamente si! E gli esempi di utilizzo accademico e didattico, tanto in Italia che all’estero, sono innumerevoli. SketchUp è un software molto potente ma al tempo stesso di facile apprendimento; consente agli studenti di aumentare la produttività senza essere costretti a lunghi periodi di apprendimento. È un programma talmente versatile che si adatta facilmente sia all’uso professionale che a quello scolastico, anche nelle scuole primarie. Provare per credere!

SketchUp per l'architettura

Pronto per un bambino oppure per un professionista.

 

Ci presenti brevemente il Building Information Modeling?

Per BIM si intende una rappresentazione digitale delle caratteristiche geometriche, fisiche, funzionali e costruttive di un edificio. Tramite esso tutti i dati relativi a un manufatto edile, dalla fase progettuale a quella manutentiva, possono essere archiviati, combinati e gestiti in un unico modello digitale. Una rivoluzione rispetto al semplice modello 3D tradizionale. Il vantaggio è una gestione ottimale, senza il rischio di perdita di informazioni e/o di errori dovuti ai diversi passaggi e attori, dell’intero ciclo di vita di un edificio.

Quindi SketchUp consente di creare non solo il modello di un edificio come guscio, ma anche l’elenco di tutto ciò che lo compone come struttura dinamica?

Si. Il modello BIM creato da SketchUp, peraltro conforme allo standard IFC (Industry Foundation Classes), cioè il formato di file neutrale, aperto e condiviso da tutti i software BIM, contiene al suo interno un database completo con tutti i parametri necessari alla manipolazione degli elementi costruttivi. Ogni modifica di questi parametri si riflette automaticamente in una modifica delle caratteristiche logiche degli elementi: dimensioni, forma, posizione, materiali, relazioni, prezzi e così via. Tutto può essere reso dinamico, ma senza la rigidità proposta dagli altri software. SketchUp rimane fedele all’idea di partenza: schizzo e tiro su!

Il libro può essere fruito anche da chi comincia? Per dire, da chi vuole mettersi il modello di casa su Google Earth?

Sì. Come dicevo, SketchUp è uno dei software più elastici oggi sulla scena. Provate ad affidarlo alle mani di un bambino: pochi minuti dopo avrà già creato il proprio modello di casa (con tanto di colori)!

E fin dove si può arrivare? È utile a uno studente di architettura o a un ingegnere edile?

Insegno SketchUp nei corsi universitari, ad Architettura, dal 2008; inoltre, lo uso nella mia attività professionale da anni con soddisfazione: lo stesso software permette di creare il modello di una poltrona come quello di un complesso residenziale o di un contesto urbano, di una struttura in acciaio o cemento armato con la stessa rapidità e semplicità. Sta all’utente decidere il LOD (Level of Detail)!

Immagine realizzata con SketchUp

La profondità raggiungibile dipende solo dalla volontà di entrare nel dettaglio.

 

Come si diventa SketchUp Trainer ufficiali?

Si deve dimostrare di essere sia un utente avanzato di SketchUp (tramite curriculum vitœ e alcuni progetti realizzati), sia di avere esperienza nell’insegnamento. Si sostiene un esame vero e proprio, della durata di un paio d’ore, il cui obiettivo è dimostrare, rispondendo a domande di tipo sia pratico che teorico, la padronanza specifica degli strumenti di SketchUp. Bisogna, insomma, sapere usare lo strumento giusto per ogni occasione (scongiurando i workaround che l’utente medio utilizza per aggirare l’ostacolo). Superato il test, si ottiene il certificato ufficiale di docente certificato SketchUp Pro Specialist.

Per un edificio come quello immaginato sulla copertina del libro, quanto lavoro è necessario prima di avere un modello SketchUp all’altezza delle aspettative? E quanto pesa?

Un utente alle prime armi dovrebbe riuscire a terminare la moderazione in un paio di ore, con tanto di texture e elementi di arredo, mentre un utente avanzato ci riuscirebbe in pochi minuti. Il modello dovrebbe pesare veramente poco, entro i cinque-dieci megabyte.

Per avere il meglio dal lavoro con SketchUp è necessario un setup hardware particolare?

I requisiti minimi sono davvero esigui: un processore da un gigahertz, quattro gigabyte di RAM, 500 megabyte di spazio su disco fisso e una scheda video compatibile con lo standard OpenGL 2.0 o superiore sono più che sufficienti. In pratica, un computer con una età inferiore a tre/quattro anni dovrebbe andare bene.

È chiaro che al crescere della complessità dei modelli, specie se si vuole lavorare col BIM, è necessario un hardware più serio, ma decisamente accessibile e comune: processore da 2,1 gigahertz o superiore, otto gigabyte di RAM, un gigabyte di spazio su disco e una scheda video con almeno un gigabyte di memoria compatibile con OpenGL 3.0 o superiore. Personalmente, anche alla luce del fatto che renderizzo i miei modelli, utilizzo per i lavori più impegnativi una workstation configurata con due processori Xeon E5, 64 gigabyte di RAM DDR3, un disco a stato solido e due dischi rigidi da un terabyte, più due schede video GeForce GTX690. Questo per dire che SketchUp si adatta anche all’hardware disponibile!

Daresti un ultimo consiglio essenziale ai lettori, su come avvicinarsi a SketchUp e al BIM?

SketchUp ha una curva di apprendimento più alta di altri software, anche di quelli più noti. L’essenziale è cogliere la logica che lo caratterizza, diversa da quella adottata dagli altri programmi 3D: non è l’utente a dovere seguire il programma, ma esattamente il contrario. Per cui un po’ di pratica è sufficiente per addomesticarlo. Per il BIM, la questione è più delicata e bisogna, per forza di cose, adattarsi al nuovo paradigma, ben più complesso del semplice modello architettonico: i vantaggi sono però decisamente maggiori rispetto alla difficoltà del passaggio dal CAD tradizione al BIM. Quindi: studio e pratica.

L'autore

  • Alessandro Barracco
    Alessandro Barracco, è cultore in Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell'Università degli Studi di Enna Kore, ed è docente per corsi di programmazione presso SUPINFO - École Supérieure d'Informatique di Parigi. SketchUp Trainer ufficiale e membro di IEREK, è fondatore di TECLAsoftware, una software house specializzata nello sviluppo di plugin ed estensioni per SketchUp.

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