Depurato dai narcisisti e dai criceti, Twitter è uno strumento di riflessione raccomandato. Proprio su Twitter sono incappato nel seguente messaggio.
Guardate questa pagina:kickstarter.com/projects/59750…In Italia NESSUNA componente della pagina — né Pebble né video né Kickstarter — è possibile.
— Emanuele ∞ Vulcano (@millenomi) July 9, 2012
Ho avuto la fortuna di conoscere Emanuele. Dallo scorso autunno vive in California e lavora per una multinazionale molto ambita.
Poche ore dopo, ho chiacchierato a lungo con Daniele. Anni fa mi ha contattato in chat e lo considero amico, anche se non l’ho mai incontrato di persona. Aveva quattordici anni. Oggi sta per laurearsi, ma prima va a lavorare per qualche mese sulle onde gravitazionali nell’ambito del progetto LIGO, diretto da Marco Cavaglià presso un ateneo non italiano.
Al che sono subentrati i ricordi: anni fa ho prodotto per molti numeri una rivista, Hacker Journal, che aveva una immagine sovversiva e poi all’interno attirava l’attenzione sul mondo della programmazione e del fai-da-te ingegnoso oltre che sui trucchi hardware e software di ogni genere. Avevamo una readership peculiare, tipo 14-22 e poi 65+. E pubblicavamo i ciberenigmi, piccoli quiz a più livelli che passavano da un messaggio cifrato. Il livello più alto consisteva nello scrivere un programmino pertinente alla sfida.
Ricevevamo decine di messaggi di posta del tenore
Ciao, ho quattordici anni e ho visto il ciberenigma. Ci ho messo una settimana e ho faticato un po’, ma vi mando la soluzione scritta in linguaggio C.
Capisco che nel breve ci si debba occupare della Spending Review, ma l’enigma (non ciber) che mi assilla è perché nessuno lavora – né ha mai lavorato, indipendentemente dal colore – per togliere di mezzo le miserie istituzionali e burocratiche che mandano ragazzi fantastici a lavorare e migliorarsi altrove e che, dato un campione di adolescenti capaci di mettersi a programmare nel giro di due settimane, fanno di tutto perché i loro talenti si perdano nel mucchio.