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Sviluppare applicazioni con PHP e MySQL / 1

12 Febbraio 2018

Sviluppare applicazioni con PHP e MySQL / 1

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Si fa ancora sviluppo web e in modo sofisticato come mai prima. Anche lavorando con software e linguaggi più tradizionali.

Si può costruire un’applicazione web funzionale con PHP e MySQL qualunque sia la moda del momento. Gli aspiranti sviluppatori trovano un linguaggio semplice, quelli esperti l’accesso a tecniche di programmazione avanzate. Tom Butler sa come presentare un percorso di apprendimento a PHP e MySQL e in occasione dell’uscita del suo libro lo abbiamo intervistato.

Apogeonline: Non si vive di sole app allora! Conforta vedere un libro di programmazione come questo. Sono ancora rilevanti oggi PHP e MySQL?

Tom Butler: Il web è la piattaforma più usata al mondo ed è qui per rimanere. Anche se non rimanesse, le app devono pur ricevere i dati da qualche parte! Molte app Android ricorrono a un servizio web PHP per elaborare i dati. PHP e MySQL di sicuro non spariscono domani. PHP è sempre presente nella classifica dei dieci migliori linguaggi da imparare e il mercato del lavoro riflette questa realtà. Imparare a programmare è apprendere i concetti della programmazione, più che un linguaggio specifico. Chi sia competente in un linguaggio può impararne un altro piuttosto in fretta.

Se partissi da zero con la programmazione PHP-MySQL, in quanto tempo arriverei in fondo a questo libro?

Leggendo pedissequamente il libro e digitando tutti gli esempi di codice, probabilmente impiegheresti quarantotto ore tra lettura e programmazione. Peraltro insegno programmazione PHP a circa centrotrenta studenti ogni anno e rimango sempre sorpreso dalla varianza delle capacità. Alcuni studenti vedono un esempio, lo assimilano e proseguono. Altri ci mettono ore di studio e programmazione. Persino i più brillanti devono di tanto in tanto riguardarsi i vecchi appunti per rispolverare una nozione. Il libro procede in modo sequenziale ma capiterà occasionalmente di riaprire vecchi capitoli.

Sviluppare applicazioni con PHP e MySQL

Esempio dopo esempio verso il dominio della programmazione web.

Si tratti di imparare uno strumento musicale, una lingua estera o un linguaggio di programmazione, si impara dalla pratica. Libri, video, corsi aiutano a trovare l’ordine migliore di apprendimento della materia e tenersi in esercizio. Leggere un libro, riporlo in libreria e mettersi a programmare siti; realisticamente questo non accadrà. Al momento di partire con un secondo progetto ci si troverà a riguardare il primo, rileggere pagine cruciali, ripassare certe funzioni. Programmare è un’attività complessa e il libro è pieno di conoscenza. Molto difficile che si riesca ad assimilare tutto alla prima lettura. Mi trovo di frequente a guardare del codice e comprenderne il concetto ma al tempo stesso chiedermi perché hanno fatto così? Nel libro passo molto tempo a trattare i pro e contro di approcci differenti. È materia impegnativa, ma anche il tipo di cosa che farà tornare al libro per trovare risposte a questi perché.

Possiamo sapere qualcosa della tua configurazione di lavoro?

Ne parlo più diffusamente nel libro. Più che occuparsi di eseguire PHP/MySQL direttamente su Windows/Linux/macOS, la maggior parte di chi fa sviluppo serio usa uno strumento chiamato Vagrant per creare un server web virtuale che esegua il codice PHP generato. È lo standard di fatto e un importante primo passo nello sviluppo. Nel libro spiego le basi del suo utilizzo. Da oltre dieci anni non uso un IDE (ambiente integrato di sviluppo). Una volta che il mio editor ha un linter (per controllare la sintassi) e plugin per strumenti esterni come git e PHPunit, un IDE può al massimo contribuire con una interfaccia utente più ingombrante. Personalmente uso Arch Linux e Sublime Text con plugin per linting, Git, PHPUnit e poco altro. Lato hardware, praticamente qualsiasi computer va bene, ma a un programmatore fanno gran comodo una tastiera confortevole e uno schermo ad alta risoluzione. Visualizzare contemporaneamente l’ambiente di lavoro dell’editor e il browser fa risparmiare molto tempo. Anche avere più schermi piccoli affiancati funziona. Utilizzo due schermi 4k e non potrei mai tornare indietro!

Il libro insiste sull’importanza degli standard. Potresti chiarire il tema per i non esperti?

Uno standard mette d’accordo tutti su un certo modo di fare le cose o produrre oggetti che devono interagire. È importante che la spina elettrica sia adatta alla presa elettrica, come sa chiunque abbia viaggiato abbastanza da doversi procurare adattatori. Nel software le cose funzionano allo stesso modo. Gli standard permettono di usare il codice di qualcun altro, così com’è, in un nostro progetto e viceversa. Uno degli standard più importanti trattati nel libro è il modo in cui sono caricati i file. Bisogna saper nominare e memorizzare gli script PHP così che possano essere impiegati facilmente da un progetto a un altro.

L’intervista a Tom Butler proseguirà nelle prossime settimane.

L'autore

  • Tom Butler
    Tom Butler è uno sviluppatore web e docente universitario. Ha un dottorato in Ingegneria del Software ed è un cultore delle best practice della programmazione. Il suo approccio è incentrato sulla separazione dei problemi e sulla convinzione che nel codice less is more.

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