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Telefonini WAP? No grazie

24 Dicembre 1999

Telefonini WAP? No grazie

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Se siete stufi della pubblicità Omnitel che promette Internet sui cellulari compatibili con il protocollo WAP, non avete tutti i torti. Il troppo stroppia, anche quando ci sono di mezzo le grazie di Megan Gale

Il guaio è che oltre che stroppiare, le parole (volutamente?) ambigue della pubblicità stanno dando ai consumatori un’impressione ingannevole. Tanta gente ne ricava la convinzione che un cellulare WAP possa essere usato per navigare in Internet in lungo e in largo. Non è vero.

O meglio, dipende che cosa intendete per “Internet”. Se la vostra idea di navigare in Internet è scegliere liberamente un sito, digitarne l’indirizzo e vederne il contenuto sullo schermo, il WAP vi deluderà. Infatti, soltanto i siti appositamente predisposti saranno consultabili col telefonino WAP. Gli altri, cioè la stragrande maggioranza, no. Perciò, se state pensando a un cellulare WAP come regalo di Natale, pensateci due volte. Anche tre.

Effettivamente i telefonini WAP attingeranno ad applicazioni e contenuti memorizzati in maniera centralizzata su server Web, esattamente come avviene per il normale accesso a Internet, e sul telefonino risiederà soltanto un browser. Quindi in un certo senso WAP consente davvero di accedere alla Rete, ma soltanto se il sito che volete visitare ha predisposto una versione WAP del proprio contenuto.

Ed è qui il vero problema: chi gestisce un sito Web è costretto, se vuole essere accessibile da un cellulare WAP, a creare e manutenere (perdonatemi l’orribile verbo) due versioni di ogni pagina: una per gli utenti Internet “normali”, quelli che si collegano con un PC o simile, e una per gli utenti WAP. Creare e manutenere significa ovviamente doversi imparare un nuovo linguaggio di definizione delle pagine e concepire il proprio sito sia pensando all’utente PC, col suo schermo a colori a 800×600 e oltre, sia pensando al Nokia 7110, con un display in bianco e nero da 96×65.

Niente di insormontabile per un’azienda, almeno se il suo sito Web è una fonte di reddito: ma per gli altri? Penso ai siti delle associazioni, dei fan club e degli appassionati di settore, che spesso offrono gratuitamente servizi impagabili e informazioni migliori di quelle delle fonti “ufficiali”. Questa è gente che gestisce siti per hobby, trascurando lavoro, casa e famiglia per fare un favore alla comunità di Internet. Chiedere loro di creare e gestire in parallelo due versioni del proprio sito per essere leggibili dai cellulari è, francamente, chiedere troppo.

A questi problemi di gestione si aggiunge un’altra considerazione: in 96×65 pixel non c’è spazio per i banner che sono la fonte di sussistenza di tanti siti Internet che offrono gratuitamente servizi, notizie o informazioni (Apogeonline compresa). Per questi siti, che sono la linfa vitale della Rete, un utente WAP sarebbe un costo, non un beneficio: non vedrebbe i banner, per cui gli inserzionisti pubblicitari non pagherebbero il sito per la sua visita, e in più obbligherebbe il sito a tenere in piedi una complessa struttura parallela completamente deficitaria.

Non stupisce che in una situazione di questo tipo, come raccontato recentemente sul sito Telefonino.net http://www.telefonino.net/week_01.html, “molti editori… hanno già annunciato l’intenzione di configurare i propri server in modo da impedire la visualizzazione delle pagine dei propri siti tramite i cellulari WAP.”

Boicottaggio, insomma, perché sono soltanto gli operatori cellulari (Omnitel, Wind, TIM e compagnia bella) a guadagnarci; tutti gli altri ci perdono, compresi probabilmente gli utenti. Siamo seri: a parte il costo maggiorato del telefonino WAP, quanto si finirà per spendere per una sessione WAP? Ancora non si sa a quali tariffe verranno offerti questi servizi, ed è un’incognita non da poco.

In Italia, al momento solo Omnitel ha deciso i costi del proprio limitatissimo servizio: 240 lire al minuto, IVA compresa. Se l’esperienza di Internet può farci da guida, una sessione WAP richiederà minuti, non secondi, con conseguenti costi e scomodità che lascio a voi immaginare.

L’unica speranza per questa tecnologia, a mio parere, è che si trovi una soluzione per far arrivare al gestore del sito parte del guadagno dell’operatore cellulare; diversamente non vedo quale possa essere la convenienza del WAP per la comunità di Internet. Le grandi società che puntano sul WAP, infatti, sperano di guadagnarci creando soluzioni parallele a Internet, senza una vera integrazione con la Rete: invece di Internet, sul cellulare ci troveremo una sorta di Televideo o Videotel: un ambiente chiuso e controllato.

Tutto questo potrebbe darvi una sensazione di déjà vu, e avreste perfettamente ragione. Non è la prima volta, infatti, che una tecnologia Internet pensata a tavolino per compiacere i reparti commerciali delle aziende fallisce miseramente. Vi dice niente la parola push? Era la tecnologia che Microsoft e Netscape proponevano per capovolgere il funzionamento di Internet: invece di lasciare che l’utente andasse a prelevare le informazioni, sarebbe stata la Rete a mandargliele automaticamente a casa o in ufficio (insieme, ovviamente, a una gran quantità di pubblicità).

Peccato che la massa di dati da mandare quotidianamente agli utenti push fosse talmente esagerata da saturare le connessioni a Internet via modem e fosse appena tollerabile per le connessioni permanenti. Risultato: rifiuto totale da parte degli utenti. Pointcast, azienda leader nel settore e un tempo corteggiatissima, è in crisi profonda e Microsoft zitta zitta sta diluendo il supporto al push nei suoi nuovi prodotti. Di push, adesso, non si sente più parlare eccetto per applicazioni aziendali molto specialistiche.

Insomma, mi sembra che siamo di fronte ancora una volta a una tecnologia di cui non sentivamo il bisogno ma che ci viene propinata come la soluzione ideale per tutti i nostri problemi. In più il WAP è una soluzione ancora ampiamente immatura e instabile, tant’è vero che si stanno ancora definendo in questi giorni le sue specifiche, come descritto dal WAP Forum http://www.wapforum.org, consorzio di coordinamento degli operatori di settore: la versione 1.2 è di novembre 1999 e già soppianta la 1.1, che risale solo a giugno 1999.

Peggio ancora, l’intero concetto del WAP potrebbe essere superato già l’anno prossimo da soluzioni più complete e più aderenti alla realtà di Internet come il GPRS, che consente davvero di navigare in Rete con un cellulare come se si fosse sul PC.

A proposito, se volete provare l’esperienza WAP in modo indolore, potete andare col vostro browser (quello del computer) presso http://www.gelon.net, dove trovate una pagina Web che “traduce” i siti WAP al formato Web emulando un Nokia 7110 oppure un Ericsson R380. Inoltre se volete documentarvi in italiano sul WAP, vale decisamente la pena di visitare http://wap.trimstudio.com.

Insomma, caro Babbo Natale, quest’anno non regalarmi telefonini WAP, grazie. Tieni i soldi per farmi un regalo più durevole l’anno prossimo.

L'autore

  • Paolo Attivissimo
    Paolo Attivissimo (non è uno pseudonimo) è nato nel 1963 a York, Inghilterra. Ha vissuto a lungo in Italia e ora oscilla per lavoro fra Italia, Lussemburgo e Inghilterra. E' autore di numerosi bestseller Apogeo e editor del sito www.attivissimo.net.

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