5 risposte a chi vuole restare giovane il più a lungo possibile
- Che cosa sono le mappe mentali
- Come contrastare l’invecchiamento mentale
- Come aiutare il cervello ad apprendere
- Perché l’esercizio fisico e mentale è importante
- Perché il corpo umano è una macchina straordinaria
1. Che cosa sono le mappe mentali
Le mappe mentali sono potenti tecniche visive che danno una chiave universale per sbloccare le potenzialità del cervello, sfruttando l’intera gamma delle abilità corticali – parola, immagine, numero, logica, ritmo, colore e consapevolezza spaziale – in un’unica modalità di straordinaria potenza. In questo modo, siamo liberi di vagare per le infinite distese del nostro cervello.
Le mappe mentali possono essere applicate a ogni aspetto della vita in cui desideriamo pensare più chiaramente e aumentare le nostre capacità di apprendimento, migliorando così le nostre prestazioni. Oggi le mappe mentali vengono utilizziamo da milioni di persone in tutto il mondo, di età compresa tra 5 e 105 anni, ogni volta che si desidera utilizzare il proprio cervello in maniera più efficiente.
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Ecco il processo passo passo per creare una mappa mentale.
- Posizioniamo un grande foglio di carta bianco in orizzontale.
- Facciamo una selezione di penne colorate di qualunque dimensione, dalla punta sottile all’evidenziatore.
- Selezioniamo l’argomento, il problema o il soggetto da mappare. Questa sarà la base dell’immagine centrale.
- Raccogliamo i materiali, le ricerche o le informazioni extra necessarie, così da avere tutti i fatti a portata di mano. Ora iniziamo a disegnare l’immagine centrale al centro della pagina.
- Cominciamo con un’immagine alta e larga circa 7 cm per un foglio A4 e 10 cm per un foglio A3.
- Nell’immagine centrale, usiamo dimensioni, espressività e almeno tre colori perché l’immagine attiri l’attenzione e possa fissarsi nella memoria.
- I rami più vicini al centro devono essere più spessi, attaccati all’immagine e “ondulati” (organici). Posizioniamo le Basic Ordering Ideas, idee di ordinamento di base (BOI) o i titoli dei capitoli su questi rami.
- All’estremità di ciascuna BOI possiamo tracciare dei rami più sottili, adatti a contenere altri dati di supporto.
- Dove possibile, utilizziamo delle immagini.
- Le immagini o la parola dovrebbero sempre trovarsi su una linea della stessa lunghezza.
- Usiamo i colori come codici speciali per indicare persone, argomenti, temi e date e per rendere la mappa mentale più attraente.
- Catturiamo le nostre idee (o quelle a cui altri hanno contribuito), quindi, nella seconda fase del pensiero, modifichiamole, riorganizziamole, abbelliamole, elaboriamole o chiariamole.
2. Come contrastare l’invecchiamento mentale
Tutti conosciamo delle persone che smentiscono i normali stereotipi negativi associati all’invecchiamento. Questi renegade delle norme sono intelligenti, attivi, ambiziosi, curiosi, stimolanti: persone con cui è divertente passare il tempo. La parola renegade è particolarmente appropriata, poiché deriva da run-a-gate, che significa colui che è fuggito. Questi individui sono fuggiti dalla curva del declino delle capacità mentali. Eccone uno
Frank Felberbaum (86 anni)
Abbiamo parlato con una delle stelle internazionali della memoria, Frank Felberbaum, del Felberbaum Consulting Group Inc. Memory Training Systems. Ecco quanto ci ha detto a proposito dell’invecchiamento cerebrale e di come ne è influenzato e su cosa fa per mettersi alla prova:
- invecchiando, è possibile espandere il proprio cervello, proprio come si espande un business;
- il cervello anziano ama la novità e l’esotico. Il renegade della norma è la persona anziana che sa adattarsi facilmente al cambiamento, ama imparare cose nuove e visitare posti nuovi. A volte, vivere con persone che hanno queste caratteristiche può apportare gli stessi benefici;
- proprio come un tempo era importante avere le giuste connessioni per avere successo negli affari e nella vita, ora è necessario creare le giuste connessioni per avere successo a livello cerebrale;
- la memoria è un processo creativo consapevole e proattivo. Se siamo in grado di controllare questo processo, possiamo controllare la nostra memoria e dunque mantenere il cervello giovane e vitale;
- la mente deve incontrare l’assurdo, anche se cerca ciò che è familiare. Il cambiamento è difficile, ma assolutamente necessario per sopravvivere e godersi l’invecchiamento;
- se un giovane fa un errore di memoria, di solito questo errore viene attribuito a un sovraccarico di informazioni. Se però è una persona anziana ad avere un deficit di memoria, il motivo che si adduce di solito è l’invecchiamento. Nella maggior parte dei casi, l’individuo più anziano ha bisogno solo di un po’ più di tempo, e poi sarà in grado di rispondere con la stessa precisione dell’individuo più giovane.
Questi punti rispecchiano le mie idee del perché il cervello migliora a mano a mano che invecchia. E ora vi parlerò di ciò che so a proposito di come io sono riuscito a migliorare il mio cervello e la mia memoria.
Dal momento che formo costantemente dirigenti, manager, rappresentanti di vendita e personale tecnico in centinaia di aziende, sono sempre consapevole del mio cervello e della mia memoria e di come e perché funzionano in un certo modo.
Sono consapevole dei metodi e delle tecniche che utilizzo e dello sforzo che faccio per avere successo con la mia memoria e con la memoria dei numerosi individui che partecipano ai miei seminari. Ecco come ha fatto la mia mente a rimanere tanto in forma! Sono un professionista nel campo dello sviluppo della memoria aziendale da oltre ventotto anni e non c’è mai stato un momento in cui i miei progressi si siano arrestati. Ho allenato il cervello e la memoria a cercare nuove sfide e ad apprendere continuamente idee, concetti e abilità stimolanti.
Il primo obiettivo per me e per i miei clienti è prevenire la perdita di informazioni aziendali: da qui il nome del mio programma di formazione, Business of Memory. Le cose che impariamo richiedono una vita intera per essere acquisite e una pari quantità di energia e sono troppo preziose per permettere loro di scomparire nel nulla. Per via della mia sete insaziabile di nuove conoscenze sul cervello e sulla memoria, assorbo qualunque cosa si trovi sul mio cammino e alla mattina non vedo l’ora di alzarmi per pensare, imparare e insegnare.
3. Come aiutare il cervello ad apprendere
TEFCAS è una tecnica mnemonica ideata da Tony Buzan per mimare il modo in cui il cervello apprende e per aiutare a ricordare. Per capire come funziona TEFCAS, facciamo un esempio concreto. Nei nostri seminari insegniamo il go, gli scacchi, gli sport mentali e la giocoleria come metafore dell’apprendimento. Spesso la giocoleria incute particolare soggezione! Quando si trovano per la prima volta a contatto con le palle da giocoliere, molte persone coraggiose indietreggiano, anche fisicamente.
Il primo tentativo può avere successo o meno, ma come facciamo a giudicare se ha successo, se non abbiamo nulla con cui confrontarlo? Magari ci guarderemo intorno per capire come se la cavano gli altri. Se non abbiamo grande successo, potremmo arrenderci velocemente.
Il nostro approccio all’apprendimento e il modo in cui elaboriamo gli eventi sono la chiave per invecchiare con successo.
Allora, in che modo si impara? Negli ultimi dieci anni abbiamo raccolto le opinioni di persone provenienti da tutto il mondo e, in genere, sono sempre le stesse. In figura troviamo una rappresentazione grafica di tali visualizzazioni. La figura indica che gli individui imparano e acquisiscono abitudini nuove o modificano queste abitudini seguendo curve graduali.
Questa idea è un’illusione assolutamente scorretta! Eppure è estremamente potente e pervasiva, in tutte le culture e in tutte le lingue.
Il cervello è dotato di un processo molto specifico per l’apprendimento e l’acquisizione di nuove abilità, e utilizzeremo l’acronimo TEFCAS per spiegarlo:
- T sta per trial: Proviamo cose nuove: giocoleria, mangiare in modo più sano, ridurre il consumo di alcol, eliminare il fumo o iniziare l’esercizio aerobico. Continuare a interessarsi a nuove cose e sfidare il proprio cervello fa parte del provare cose nuove.
- E sta per evento. Succede qualcosa. Prendiamo la palla, oppure ce la lasciamo sfuggire. Si tratta di semplici eventi, non di successi o fallimenti in sé e per sé. Se separiamo l’emozione dall’evento, saremo in grado di continuare anche laddove gli altri hanno fallito. Ciò significa anche che è possibile applicare criteri chiari all’accaduto, che si tratti di un evento buono o cattivo. Si può imparare dai dati senza lo scoraggiamento che deriva dal giudicare i propri risultati.
- F sta per feedback. Come abbiamo fatto? Ottenere un feedback appropriato significa che saremo in grado di valutare accuratamente e progettare le fasi successive.
- C sta per check. Confrontiamo i nostri risultati con quelli degli altri: un professionista, il nostro insegnante o anche con i nostri stessi obiettivi.
- A sta per adattare. Una volta si diceva che la definizione di follia fosse continuare a fare una cosa nello stesso modo e aspettarsi un risultato diverso. Dunque, se ciò che stiamo facendo non funziona proviamo a cambiare approccio: magari con un nuovo insegnante o attrezzatura diversa.
- S sta per successo. È ora di festeggiare, premiando il cervello per il suo successo. La ricompensa coinvolge i centri del piacere del cervello per rafforzare l’apprendimento e lo sforzo che è stato fatto.
L’uomo erra finché cerca.
— Johann Wolfgang von Goethe
Questa illustrazione mostra i modi in cui il cervello apprende, con i suoi plateau, abbassamenti e picchi. La prossima volta che facciamo qualcosa di nuovo, guardiamo questo grafico per stabilire a che punto dell’apprendimento ci troviamo. Non scoraggiamoci se a volte ci sembra di fallire. Nel processo di apprendimento e di cambiamento, sono cose normali e naturali.
Un tipico progresso metapositivo utilizzando TEFCAS
Immaginiamo di voler smettere di fumare (una grande cattiva abitudine). Un progresso metapositivo che utilizza il modello TEFCAS potrebbe essere il seguente.
- Trial: sentirsi costantemente sotto le proprie forze.
- Evento: fumare 40 sigarette al giorno.
- Feedback: ci viene detto da uno specialista che questa abitudine ridurrà le nostre aspettative di vita di 12 anni.
- Check: chiediamo una seconda opinione
- Adattare: ridurre gradualmente il fumo. Ci saranno alti e bassi.
- Successo: a poco a poco, ma costantemente, diventeremo persone più sane.
- Ogni essere umano nasce a partire da un singolo spermatozoo, uno dei 400 milioni prodotti dal padre, e da un singolo ovulo prodotto dalla madre. Questi ovuli sono così piccoli che, per riempire una ghianda, ce ne vorrebbero due milioni.
- All’interno di ciascuna combinazione di spermatozoi e ovuli c’è la capacità di creare circa 300.000.000.000.000 di miliardi di esseri umani. Ognuno di questi è unico.
- Ogni occhio umano contiene 130 milioni di recettori della luce.
- Ogni orecchio umano contiene 24.000 fibre in grado di rilevare ampie gamme e sottilissime distinzioni delle vibrazioni nell’aria.
- Per potenziare il movimento del corpo, il movimento e la sensibilità all’ambiente abbiamo circa 200 ossa dall’architettura complessa, 500 muscoli perfettamente coordinati tra loro e 11 chilometri di fibre nervose.
- Il cuore umano batte 36 milioni di volte all’anno, pompando 2.727.600 litri di sangue attraverso 96.560 chilometri di tubi, arterie, vene e capillari.
- Se i polmoni potessero appiattirsi, le loro cellule ricoprirebbero un intero campo da tennis.
- Il sangue che circola nel corpo umano contiene 22 trilioni di cellule del sangue. All’interno di ogni cellula del sangue ci sono milioni di molecole e all’interno di ogni singola molecola c’è un atomo che oscilla più di 10 milioni di volte al secondo.
- Ogni secondo muoiono più di due milioni di cellule del sangue e vengono sostituite da altri 2 milioni.
- Il cervello umano contiene circa 86 miliardi di neuroni o cellule nervose, cioè quasi 10 volte il numero di cellule del numero di persone che attualmente abitano il pianeta.
- Il cervello umano contiene 1.000 trilioni di molecole proteiche.
- Ogni corpo umano ha 4 milioni di strutture sensibili al dolore.
- In tutto il corpo umano ci sono 500.000 rilevatori tattili.
- Nel corpo ci sono 200.000 rilevatori di temperatura.
- All’interno di ogni corpo umano c’è abbastanza energia atomica per costruire da zero una delle più grandi città del mondo.
- Dall’inizio dei tempi, circa 110 miliardi di individui hanno abitato il pianeta terra, ognuno di essi sorprendentemente diverso da tutti gli altri.
- Il sistema olfattivo umano, o senso dell’olfatto, può identificare l’odore chimico di un oggetto in un trilione di particella d’aria.
4. Perché l’esercizio fisico e mentale è importante
Uno studio riportato sulla rivista Nature dimostra che sia l’esercizio fisico che quello mentale possono mantenere il cervello attivo e acuto anche nel corso della vecchiaia. L’esercizio fisico e mentale potrebbe aiutare a prevenire il morbo di Alzheimer e altri disturbi mentali che accompagnano l’invecchiamento.
Questo studio, condotto da Carl Cotman dell’Università della California a Irvine, è stato il primo a mostrare un legame diretto tra attività fisica e mentale, dimostrando che i fattori di crescita presenti nel cervello possono essere controllati con l’esercizio. Esistono già numerose prove a conferma dell’idea che coloro che fanno attività fisica regolarmente vivono più a lungo e ottengono punteggi più alti nei test mentali. Le scoperte di Cotman sono una dimostrazione importante di quanto l’attività fisica sia necessaria al fine di combattere il processo di invecchiamento. Ha affermato Cotman:
Il cervello è davvero un muscolo. Quando lo si esercita, la mente cresce e diventa capace di gestire più progetti e problemi complessi.
Nella sua ricerca, Cotman ha utilizzato roditori, perché i ratti hanno abitudini di esercizio simili a quelle umane. Ai ratti veniva permesso di gestire in autonomia il proprio esercizio fisico e ciascuno dimostrava preferenze uniche. Alcuni erano dei topi da divano, piuttosto pigri, e raramente salivano sul tapis roulant, mentre altri erano dei veri runner e correvano ossessivamente per ore ogni notte.
I ratti che facevano attività fisica mostravano livelli molto più alti di fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), un importante fattore di crescita. Sembra che esista una soglia ideale di esercizio che fornisce il massimo dei benefici. I risultati di Cotman hanno dimostrato che i ratti che si esercitavano in misura eccessiva non mostravano una crescita migliore di quelli che si esercitavano al livello ottimale.
Dimagrire per avere successo
Nel frattempo, uno studio canadese ha scoperto che l’obesità può causare disturbi del sonno, che possono portare a loro volta a disturbi dell’apprendimento e a un calo significativo del QI. Susan Rhodes, psicologa della Medical University of South Carolina a Charleston, sostiene che l’obesità provoca una diminuzione dell’ossigeno nel cervello durante il sonno, che sia a causa del grasso in gola o per un effetto più indiretto che coinvolge il sistema nervoso centrale: la conseguenza è comunque un certo danno cerebrale. Suggerisce inoltre che mettere a dieta le persone affette da obesità potrebbe annullare i danni e renderle più intelligenti.
Il pensiero metapositivo è un modo per cambiare se stessi in meglio: è sempre il momento giusto per iniziare. È una componente chiave della strategia per invecchiare con successo.
5. Perché il corpo umano è una macchina straordinaria
Se continuiamo a svilupparci per tutta la vita, che cosa, esattamente, svilupperemo?
Prendiamo in considerazione questi fatti sconcertanti sull’essere umano medio (noi).
Questo articolo richiama contenuti da Giovani per sempre.
Immagine di apertura originale di Vidar Nordli-Mathisen su Unsplash.