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Guadagnare con Airbnb è possibile, ma attenzione ai cambiamenti

22 Ottobre 2019

Guadagnare con Airbnb è possibile, ma attenzione ai cambiamenti

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I tempi della novità sono finiti e l’ospitalità in condivisione si conferma un business ancora accessibile a tutti. A patto di restare aggiornati.

Airbnb è diventato sinonimo di casa vacanza

In questi anni sono cambiate moltissime cose nel mondo di Airbnb, una startup che ha contribuito in modo sostanziale ad una vera e propria rivoluzione nelle abitudini dei viaggiatori. Tanti cambiamenti che mi hanno anche portato ad aggiornare in modo sostanziale il mio libro Guadagnare con Airbnb.

Se il primo manuale era destinato ad un gruppo di pionieri di un mercato in forte espansione, quello dell’affitto temporaneo, ora il fenomeno è esploso e non coinvolge più solo giovani con zaino in spalla e pochi soldi in tasca, ma anche famiglie e persone con esigenze e capacità di spesa più elevate.

Per capire l’entità del fenomeno basta pensare al fatto che Airbnb è ormai sinonimo di casa vacanza; sempre più spesso sentiamo dire ho preso un Airbnb e poco importa se davvero l’alloggio sia stato prenotato tramite quel sito o su un altro. Airbnb ormai sta agli affitti turistici come Scottex sta a carta assorbente o come Scotch sta a nastro adesivo.

Oltre all’esplosione del fenomeno in sé c’è stata anche una grande rivoluzione della società. È aumentata la consapevolezza ambientale, si è intensificato l’uso dei social network per documentare ogni istante della propria vita (in particolare quando si è in vacanza), sono cambiate le regole di settore. Insomma, bisogna aggiornarsi perché il mondo che raccontavo nel 2016 non esiste più e bisogna parlare di Airbnb in versione adatta ad oggi, riflettendo anche su come la tecnologia e l’automazione possano essere degli alleati o cercando di sfruttare a nostro favore le nuove tendenze.

Diffuso ovunque e alla portata di tutti, Airbnb si è anche semplificato

In tutta Italia Airbnb si è sicuramente confermato una grande risorsa e una grande occasione di rilancio del turismo. Alcune regioni più di altre hanno attuato delle misure di controllo e regolamentazione, ma la situazione mi sembra abbastanza omogenea a livello nazionale.

Il servizio è riuscito a mantenersi accessibile e interessante da parte dell’utente non smaliziato e, anzi, si è semplificato. Ci sono offerte pronte a soddisfare pubblici diversi e le varie OTA (Online Travel Agencies) come Airbnb, Booking eccetera sono state molto lungimiranti nel capire da subito che la chiave era rendere semplice e accessibile a tutti gli strumenti di ricerca e selezione degli alloggi.

Come tutti i Paesi l’Italia ha pregi e difetti, che si riflettono sull’esperienza Airbnb. Parlando da host devo dire che purtroppo c’è molta differenza rispetto all’estero nella quantità di burocrazia che va sbrigata in sede di check-in ed è difficile reperire le informazioni per operare in regola. Parlando da guest, invece, devo dire che la mia percezione è che in Italia ci sia maggiore cura degli alloggi e più presenza attiva degli host, un senso di ospitalità molto più profondo.

Il cliente ideale è quello più adatto a ciò che abbiamo da offrire

Non esiste un cliente ideale di Airbnb in senso assoluto, ma è sicuramente fondamentale imparare a capire quale sia il cliente adatto alla propria offerta e cercare di adeguarla per quanto possibile. Se riteniamo che la nostra casa possa essere adatta alle famiglie, magari perché vicina ad una spiaggia di sabbia o con un grande giardino, facciamo in modo di creare un ambiente adatto ad ospitarle aggiungendo culle e lettini, mettendo in sicurezza le scale o lasciando a disposizione qualche gioco.

A proposito dell’ospitare animali, avendo io un cane, posso dire una cosa: gli alloggi che li accettano sono pochi, perciò chi è disposto a rischiare qualche pelo sul divano aggiunga questa possibilità, sicuramente potrà accaparrarsi una nicchia di mercato che non è da sottovalutare.

 

Per guadagnare con Airbnb bisogna anche faticare

Le fatiche ordinarie di gestione di un sito Airbnb si possono immaginare, dall’organizzazione delle pulizie alle richieste strampalate dei guest, ma la vera fatica nascosta è la frustrazione. In questo più che in altri settori bisogna imparare a fare i conti col fatto che, per quanto uno si spenda affinché tutto vada bene, non sempre le cose vanno come ci si aspetta.

Può capitare l’ospite ipercritico, la giornata storta, il musone, quello che si è immedesimato troppo nel critico di una trasmissione televisiva…

Purtroppo quando si ha a che fare col pubblico bisogna calcolare il fattore umano, che il più delle volte è motivo di divertimento e soddisfazione, ma anche a volte fonte di seccature e prurito alle mani. Il bello degli affitti temporanei è però proprio che sono temporanei, perciò il mio consiglio, quando ci si trova di fronte ad un guest un po’ difficile, è non cedere alla tentazione di sbottare e di contare mentalmente i giorni che mancano a quando se ne andrà.

Ci sono ovviamente anche le situazioni positive. Il campionario umano che sfila nelle case di noi host è uno degli aspetti più divertenti di questa attività. Tra i tanti ospiti bizzarri mi ricordo in particolare una coppia di amiche piuttosto âgée che stavano seguendo il tour europeo dei Tears for Fears. Simpaticissime e eccentriche, mi sono rimaste nel cuore come esempio di vitalità e di come la giovinezza sia uno stato più dell’animo che del corpo.

Per non sbagliare, meglio essere onesti

Un business Airbnb condotto male non andrà avanti. I modi di sbagliare sono infiniti, soprattutto i primi tempi, però si tratta di errori facilmente risolvibili e tutto sommato contenuti. L’errore peggiore che si possa fare è non fare i conti con la realtà, sbagliare cioè la valutazione del proprio alloggio o peggio ancora cercare di fare i furbi.

Mi spiego meglio: un normalissimo appartamento a 10 minuti di auto da una porta di Firenze ha un appetibilità e un valore diversi da un alloggio simile ma in centro città, quindi il primo errore potrebbe essere non valutare l’importanza della posizione nel calcolo delle proprie aspettative in termini di numero di prenotazioni. Ma si tratterebbe di una svista innocente, facilmente risolvibile magari aggiustando il prezzo o aggiungendo un servizio.

L’errore invece più grave e potenzialmente distruttivo sarebbe pubblicizzare l’ alloggio omettendo delle informazioni, magari descrivendolo genericamente come a dieci minuti dalla porta, senza specificare che quei dieci minuti sono in auto.

In questo secondo caso probabilmente all’inizio si otterrebbe un numero maggiore di prenotazioni, ma l’entusiasmo finirebbe alla prima recensione negativa.

Quindi il mio consiglio è: siate onesti, con voi stessi e con i guest, perché è l’unica vera chiave per ottenere dei risultati.

Come sarà l’Airbnb di domani

Airbnb ha capito che l’alloggio non è che una parte dell’esperienza di viaggio, difatti si sta orientando verso la personalizzazione delle offerte, proponendo tour tematici, corsi e attività di vario tipo per rendere ancora più completo il pacchetto.

Credo che questa tendenza andrà sempre più radicandosi, perché è in linea con ciò che le persone cercano, sempre più viaggiatori e meno turisti.

Si comincia con Airbnb da curiosoni

La prima cosa da fare è guardarsi intorno, cercare di capire dove si è e quale tipo di viaggiatore potremmo interessare. Il passo fondamentale è svolgere quello che chiamo l’esercizio del curiosone: passa qualche ora su Airbnb alla ricerca degli alloggi attorno e cerca di capire cosa offrono, quanto costano e quanto spesso sono occupati. Leggi anche le recensioni, per capire cosa apprezzano e cercano i guest che vengono da quelle parti, e prova a capire come potresti inserirti.

unsplash-logoImmagine di Katherine Chase

L'autore

  • Francesca Pilla
    Francesca Pilla lavora da anni nell’ambito della comunicazione, spaziando tra cinema, teatro, televisione ed editoria. La sua naturale vocazione alla comodità – unita all’avversione per la colazione a orari imposti – la vedono da sempre scegliere gli affitti temporanei come soluzione per viaggi e vacanze. Membro entusiasta di Airbnb fin dagli esordi, ha collezionato negli anni centinaia di esperienze come guest e come host. (Foto di Maurizio Nava.)

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