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Javabeans

17 Ottobre 2002

Javabeans

di

Le API Javabeans forniscono un modello standard per lo sviluppo di classi Java.

Seguire un modello standard significa aderire ad un protocollo e rispettare le regole che da questo vengono descritte.
La API Javabeans, descritte nel dettaglio dalle specifiche SUN sul sito, descrivono delle regole da seguire per lo sviluppo di classi Java. L’obiettivo che si intende perseguire è rendere il codice Java più aderente a degli standard di sviluppo che permettano una migliore compatibilità tra i tool di sviluppo e nel contempo forniscono una intrinseca qualità del codice prodotto per il solo fatto di aderire a standard di qualità.

Ma quali sono le regole da rispettare per creare una classe che si possa definire un Javabean?

  1. Un Bean deve avere un costruttore vuoto (senza argomenti in ingresso).
    Questo requisito può essere soddisfatto definendo manualmente il costruttore vuoto oppure omettendoli tutti, in questo modo infatti il costruttore vuoto viene creato automaticamente.
  2. Un Bean non può avere nessun attributo pubblico.
    Se una classe ha un attributo pubblico potrebbe venire la tentazione di utilizzarlo direttamente in lettura o scrittura senza passare da appositi metodi per leggerne o scriverne il valore. Imponendo questo vincolo si impedisce a chi utilizza il bean di cadere in tentazione.
  3. I valori persistenti possono essere utilizzati esclusivamente utilizzando appositi metodi getXxx e setXxx.
    Come vedremo in questo caso anche la nomenclatura è fondamentale. L’unica eccezione ammessa riguarda l’accesso a valori booleani, per i quali si possono utilizzare i metodi isXxx.

Utilizzare un Bean

Dall’interno di una pagina JSP è possibile includere un Bean attraverso la action , ecco un esempio:

/

In questo modo si include nella pagina un Bean di nome “nome” la cui implementazione si trova nella classe package.Classe.

Un modo equivalente per includere un Bean in una JSP è il seguente:

<% package.Macchina macchina = new package.Macchina(); %>

/

In linea generale è preferibile la prima modalità in quanto con essa è possibile assegnare al Bean delle proprietà diverse, come ad esempio lo scope o il type.

Utilizzare gli oggetti esposti dal Bean

Come sappiamo un Bean è soggetto a limitazioni in termini di costruzione ed organizzazione del codice, pertanto non è possibile utilizzare direttamente gli oggetti esposti, ma è necessario utilizzare i metodi preposti.

All’interno di una pagina JSP è possibile ottenere questo risultato con questo codice

<% package.Macchina macchina = new package.Macchina(); %>

/

o in alternativa con la sintassi classica

<%= macchina.getCilindrata() %>

/

Se invece di leggere il valore di un attributo interno, volessimo modificarlo, il codice da utilizzarlo sarebbe il seguente

/

oppure la sintassi java standard

<% macchina.setCilindrata("2000"); %>

/

L’utilizzo della sintassi speciale dedicata alle pagine JSP permette di utilizzare gli oggetti java (in questo caso i Bean) senza conoscere la sintassi Java.
È naturale in ogni caso che la sintassi Java permetta una potenza maggiore in termini di espressività del codice ed in termini potenzialità.

L'autore

  • Massimo Canducci
    Massimo Canducci vanta oltre 25 anni di esperienza nel campo dell'innovazione e della digital transformation ed è Chief Innovation Officer per Engineering Ingegneria Informatica. È docente alla Singularity University, l'Università di Torino e l'Università di Pavia, e insegna in master MBA.

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