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Opera per Macintosh

06 Marzo 2001

Opera per Macintosh

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Attesa da così tanti anni che oramai si era portati a ritenerlo l'ennesimo vaporware. Ora è disponibile online la versione per MacOS del principale browser alternativo al duopolio Explorer-Netscape.

Opera arriva alla release 5 e dal sito internet è possibile scaricare anche la versione per Macintosh (2,2 MB). Ancora in versione da testare, ma decisamente più stabile dei concorrenti, Opera per MacOS conferma le prerogative che hanno trovato riscontro nelle altre piattaforme.

La società scandinava trova la sua fortuna nei sistemi operativi di nicchia in cui si sta specializzando. È il caso di Psion, che ha acquisito i diritti per inserirla come programma bundle nei nuovi Revo. Riveste interesse la versione per BeOS, per cui risulta essere praticamente l’unico browser completo. Ancora poco efficace risulta invece essere la versione per Linux, che è in corso di affinamento. Particolarmente interessante il mercato Apple, molto meno colonizzato da Microsoft di quello PC, che non presenta concorrenti minori in grado di frenarne la diffusione. Oltre ai “soliti” due, tra i browser per Mac spicca solo il tedesco iCab: leggero, ma anche pieno di limiti. Opera invece arriva carrozzata di tutto punto.

I punti di forza del prodotto stanno innanzitutto nella velocità, già particolarmente evidente su PC, che si conferma straordinaria anche su Mac. Una differenza significativa rispetto alla versione PC è che le finestre sono indipendenti e flottanti individualmente, mentre sotto Windows si trovano incastonate nella stessa cornice (come nei programmi Office).
Diversamente da prodotti come Netscape, lo stile del prodotto è ben in linea con i criteri di design e di interfaccia di MacOS (menu contestuali compresi), nonostante la grafica appaia un po’ naif, come nei vecchi prodotti per Mac. Il rendering delle pagine rimane comunque efficiente e al momento non compaiono errori negli script.

Vi è pieno supporto di HTML 4.1, Javascript 1.3 (ECMAScript), CSS di tipo 1 e 2, XML, DNS asyncronous, Proxy server, Plug-ins (per ora testati solo Flash e QuickTime), DOM, DHTML. La visualizzazione consente le zoomate e la barra degli strumenti è personalizzabile. Inoltre sono degni di menzione l’utilizzo del parco di librerie e la dimensione del prodotto, contenuta poco al di sopra dei 10 MB sia su hard disk che su RAM.
Riguardo alla sicurezza spiccano il supporto dei protocolli di sicurezza SSL 2 e 3 con crittografia a 128bit (che presenta però dei problemi risolvibili con la versione beta) e TLS, di cui è il primo browser al mondo a fornire supporto.

Particolarmente utili sono le “Special Windows”: transferts, bookmark, history e cache, mentre rimangono oscurate Java, plug-ins. Molto efficace la finestra di transfert che dovrebbe consentire anche il recupero dei trasferimenti interrotti e i download multipli. Pressoché unico nel suo genere, Opera consente di aprire pagine Wap, anche se in maniera molto rudimentale. Molta attenzione viene conferita alle abbreviazioni da tastiera, non particolarmente amate in mondo Mac, che i produttori hanno individuato come il modo migliore per sveltire la navigazione. Rilevante è la caratteristica di consentire in chiusura il salvataggio delle finestre, così che al riavvio venga riproposta l’ultima selezione.

Non dobbiamo dimenticare che Opera è ancora alla versione alfa e pertanto presenta vari problemi che verranno risolti in futuro. Fra questi, il supporto di Flash è buono fino a che non si ridimensiona la finestra, in tal caso la grafica del computer va a intermittenza. Altro problema è l’allineamento del testo rispetto a un’immagine: in questa versione risulta molto impreciso. Inoltre la visualizzazione del sorgente non è ancora attiva e manca un modulo per l’e-mail. Infine è consentito il download ma non c’è supporto per l’upload e lo stesso vale per Java e Applescript. Alcune funzioni di preferenze non sono ancora state sviluppate e manca la visione a tutto schermo.

Oltre ad essere gratuita nel periodo dello sviluppo, Opera seguirà la politica commerciale usata con la versione per Windows: una versione a pagamento e una al prezzo dei banner pubblicitari, come accade con le ultime uscite di Eudora (con cui Opera ha stretto accordi commerciali per la distribuzione).

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