“Sappi quando posare lo schermo e passare alla vita reale”: parla l’inventore di iPhone

Il buon uso della tecnologia è tutta questione di moderazione

Apogeonline: Thomas Alva Edison disse che il successo è 10 percento ispirazione e 90 traspirazione. Mi chiedo se dietro non ci sia anche dell’altro di cui si parla meno…

Tony Fadell: La ragione che faceva traspirare Edison così tanto era il suo così frequente fallire. Doveva costruire 10 mila lampadine per capire come farne una che funzionasse. E ha una buona citazione anche per questo:

Non ho fallito diecimila volte. Ho trovato con successo diecimila modi in cui non funziona.

Per questo dico: fai. Fallisci. Impara. Non temere di sbagliare. Fallimento = apprendimento. E poi iteriamo fino a quando facciamo nel modo giusto. Ho fallito così tante volte. E quanto ha contribuito, alla fine, ai miei successi.

Dopo iPhone, ti sei preso una lunga pausa per dedicare tempo alla famiglia. Poi sei tornato. Stare in famiglia ha cambiato la tua attitudine verso il lavoro e il business?

Imparo dai miei figli. Vedere il mondo tramite i loro occhi mi permette di guardare le cose in modo diverso. L’approccio dei bambini al mondo mi ricorda di restare curioso, fare domande e mai perdere il desiderio di imparare cose nuove. L’innovazione è alimentata dalla curiosità.

Il successo dipende dai tuoi studi o dal tuo intuito? Quanto è importante avere un curriculum autorevole quando ti viene un’idea?

Penso valgano entrambi. A scuola studia qualcosa che ti interessa. Non studiare qualcosa solo perché credi che ci farai i soldi. Se non hai la passione per ciò che stai facendo, non sarai molto felice. Ho raggiunto il successo perché ogni giorno mi sveglio entusiasta per lavorare su qualcosa che mi appassiona. Nella mia carriera questo è stato sempre vero.

Hai avuto incarichi di rilievo nelle startup più affascinanti e nelle più grandi multinazionali. C’è un posto dove ritorneresti? Con che incarico?

Sono molto felice di fare quello che faccio a Build Collective. Sono stato imprenditore, inventore, fondatore, amministratore delegato. Ora ho l’opportunità di restituire quello che ho ricevuto, con l’aiuto a tanti straordinari fondatori in forma di consigli, coaching, investimenti nelle loro idee e lavoro a loro favore con Build Collective. Con il mio libro ho raggiunto altri fondatori e tanti grandi sognatori. Nel libro ho raccolto molto delle lezioni apprese negli anni e ho creato la mia versione di una enciclopedia del buon consiglio, in modo da aiutare altri attraverso l’apprendimento dai miei errori e dai miei successi.

Per tenere il cervello giovane, diceva Steve Jobs, è importante pensare come uno hobbysta. Hai tecniche o abitudini che tengono in esercizio il cervello?

Mantenersi curiosi. Fare domande. Continuare a imparare. Tenere aperta la mente. Viaggiare e incontrare culture diverse. Personalmente trovo utile anche staccare temporaneamente tutto, fare una lunga passeggiata e meditare. Se sei fermo su un’idea o non risolvi un problema, allontanati e torna più più tardi. A volte serve solo riavviarsi. Mi riavvio spesso.

Non sono le cose che fai, ma le persone con cui le fai. Posso immaginare i prodotti; puoi nominare tre persone che hanno grandemente influito su te e la tua carriera?

Mio nonno ha esercitato una enorme influenza su me da quando ero piccolo. Mi ha insegnato a smanettare e a trovare piacere nel risolvere i problemi. Quel desiderio di smanettare e ingegnerizzare una risposta al problema ce l’ho ancora oggi.

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Anche mio padre è stato una parte essenziale di chi sono adesso. Lavorava a Levi’s ed era un venditore prodigioso. Sapeva come costruire un discorso e vendere un prodotto a più di un pubblico, ma in modo onesto e genuino. Non ti avrebbe venduto qualcosa che lui non avrebbe voluto. Questa integrità, che ho sempre riconosciuto da quando ero giovane, è rimasta con me nella vita. Sarò sempre grato a mio padre per il carattere che ha mostrato e mi ha trasmesso.

La terza grande influenza non viene da una persona ma da una società: General Magic. In General Magic ho imparato UN SACCO e ho lavorato insieme a persone incredibilmente intelligenti. Se non hai visto General Magic the Movie, ti incoraggio a guardarlo. Stavo finendo di laurearmi all’università del Michigan e sapevo di dover stare dove stavano le stelle di Macintosh: in General Magic.

La società ha finito per fallire, ma è stata uno dei miei posti di lavoro più influenti nonché l’inizio di una carriera che ho amato. Avrò sempre nostalgia del periodo in General Magic.

Esiste ancora nella tecnologia quel grande potenziale per l’elettronica che c’era quando hai iniziato? Da dove potrebbe partire oggi una ragazza con le tue stesse passioni?

Credo di sì. Non sapevamo di tutto quello che sarebbe arrivato grazie a iPhone. Lo stesso con Nest. Credevamo che iPhone avrebbe aperto un mondo di straordinarie possibilità, ma non sapevamo che sarebbero esistiti tanti servizi e tante iniziative che oggi abbiamo a distanza di un tocco sullo schermo. Con Nest avevo la visione di una casa connessa. Abbiamo raggiunto molti dei miei obiettivi. Tuttavia, anche dopo Nest, ho visto nascere nuovi prodotti nell’ecosistema della casa connessa.

La mia raccomandazione ai ragazzi è cercare un lavoro che consenta di imparare. Prendersi rischi. Lavorare in una startup. Sono posti dove si impara in fretta.

Quali sono le tendenze attuali che guardi con più interesse?

Tutti parlano di AI. Anch’io sono entusiasta del suo potenziale. È un cambiamento fondamentale che impatterà e accelererà tutto, che ci farà essere più veloci, migliori, più efficienti.

Le cose che mi entusiasmano di più: tecnologie di base che arrivano ovunque con un impatto durevole.

Per esempio, dovresti sapere di più su Ideal Switch di Menlo Micro. È il sacro Graal dell’elettronica, che cambierà le nostre comunicazioni wireless e la stessa rete elettrica.

O Ice Pad di Carbice, un materiale a nanotubi di carbonio con proprietà rivoluzionarie. Già oggi previene il surriscaldamento su satelliti in orbita. E lo farà anche con i chip su misura per l’AI, sigillerà i serbatoi di idrogeno e impedirà ai nostri joystick di consumarsi.

Oggi si sentono molte voci ostili verso gli smartphone, il digitale, la tecnologia in generale, per via di social media, privacy, sicurezza e così via. Stiamo mantenendo la promessa di cambiare il mondo o qualcosa ci è scappato di mano? Come può la tecnologia riguadagnare reputazione e apprezzamento?

Sì, ci sono problemi. Ho parlato molto del tempo sugli schermi, specialmente quello di app ottimizzate per sollecitare scariche di dopamina. Ho paragonato il nostro tempo sui telefoni alla piramide alimentare: il nostro consumo deve essere equilibrato e salutare. Certo, ci sono gli zuccheri come i social media o i giochi. Dobbiamo consumarli con moderazione.

Quando ci si trova di fronte a un bivio o a una crisi professionale, sentiamo il bisogno di parlare con qualcuno che ha già affrontato una situazione simile, che sa come ci sentiamo e che, grazie all’esperienza, sa dirci cosa fare.

Apple e Google hanno ascoltato e ora mostrano il tempo che passiamo sullo schermo, suddiviso per applicazione. Questo è un buon inizio.

Ci sono naturalmente anche lati positivi. Possiamo mantenerci meglio in salute, essere più vicini ai nostri cari, persino aumentare la felicità. È che dobbiamo sapere quando posare lo schermo e passare alla vita reale. Come ho detto: moderazione.

Il tuo libro parla di come costruire prodotti e di come costruire il successo. Che cosa ti piace di più del costruire prodotti?

Amo vedere un problema e collaborare per progettare e costruire la cosa che risolve il problema.

È il mio modo di pensare e vivere. Non mi sono disposto per fare soldi. Sono semplicemente curioso e ho bisogno di imparare e comprendere.

Creo perché ho una passione per risolvere i problemi che vedo. Se soffro per qualcosa, sono sollecitato a trovare un rimedio. È il modo in cui sono nati i prodotti che ho creato.

iPod, per esempio. Amavo la musica ma non dovermi portare dietro i miei album. Avevo un Walkman, c’era un player MP3, ma volevo qualcosa che fosse bello, facile e contenesse TUTTA la mia musica. Così sono nati iPod e iTunes che ti metteva mille canzoni in tasca.

Con Nest è accaduto qualcosa di simile. Lavoravo alla mia casa sul lago Tahoe e ho capito che i termostati controllavano metà(!) dell’energia! Che riscaldavano senza problemi una casa vuota. Che non si poteva chiedere loro di scaldare la casa mentre eravamo in viaggio, per arrivare e trovarla tiepida e accogliente. E… erano ORRENDI! Un sacco di sofferenza. Mi sono messo a risolvere il problema. Nest si spegneva quando andavamo via. Potevo controllarlo a distanza dal telefono. Trovi sempre un modo di fare quello che vuoi veramente. Se vuoi risolvere un problema, puoi metterti a creare qualcosa di nuovo. Mi piace vedere nascere nuove cose nella nostra comunità globale. Spero che il mio libro Build ispirerà altre persone a Fare. Fallire. Imparare.

Immagine di apertura originale della redazione di Apogeonline.