Yahoo! lanciava il suo servizio “My Web” lo scorso aprile, permettendo agli internauti di archiviare le proprie ricerche in Rete, organizzarle per cartelle e condividerle con altri utenti. Adesso arriva unaseconda versione del servizio, che va un po’ più lontano. Gli utenti potranno aggiungere parole chiave (dei tag) ad alcune pagine Internet, oppure anche dei commenti, attraverso una nuova barra integrata al browser, e poi condividerli.
Questo permetterà dunque a un navigatore di fare una ricerca secondo questa o quella parola nella sua cronistoria di ricerca, ma anche di invitare i membri della sua agenda (Yahoo! Messenger…) ad accedervi.
Per Yahoo!, la sfida dietro questa innovazione è quella di permettere la creazione di community dotate del loro motore di ricerca e, sul suo blog, la società californiana dà l’esempio di un gruppo di ricercatori scientifici. Il passo di Yahoo! si ispira direttamente al motore di ricercaEurekster, per cui “le azioni di ogni persona della Rete influiscono sui risultati visualizzati dagli altri”.
Allo stesso tempo Google, grande competitor di Yahoo!, annuncia una soluzione battezzata “Perzonalised search” che prende in contropiede “My Web”. Non si tratta, in questo caso, di condividere l’informazione, ma piuttosto di insegnare al motore a concentrarsi su ogni utente per poi adattarsi a lui, secondo le ricerche che effettua.
Basandosi sulla funzione Search history, rivelata in aprile, con la quale l’internauta archivia la cronistoria delle sue ricerche, Google adatta quindi le risposte.
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