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Trasforma la tua organizzazione con Agile

10 Giugno 2019

Trasforma la tua organizzazione con Agile

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La vera velocità non è quella con cui facciamo tante cose in poco tempo, ma quella con cui portiamo valore al cliente.

Agile per tutti… non sarà un po’ esagerato? Mi sono domandato molte volte chi fosse il mio lettore, mentre scrivevo Agile per tutti. La risposta che mi sono dato più spesso è Questo libro è per persone che vogliono andare oltre lo hype e il gergo attorno ad Agile, per capire che passi specifici possono intraprendere per cambiare in meglio il loro modo di lavorare. E sì, può trattarsi di chiunque dentro un’organizzazione, da un professionista a un manager, un ingegnere o un marketer, un commerciale appena assunto o un amministratore delegato.

Iterare e rifinire vale anche per le tue passioni

La cosa divertente infatti è che, quando lavoravo come musicista, ero Agile senza nemmeno saperlo! Quando volevo portare alla band un nuovo pezzo, registravo un demo sommario e completo con batteria, chitarra, basso e voce. Poi iniziavo a fare modifiche per come l’intera canzone mi influenzava nel panni di un ascoltatore, spesso passando per cinque o dieci iterazioni prima di presentate il risultato ai miei compagni. Da un punto di vista musicale, è l’equivalente di iniziare dallo stato di working software (una canzone completa), iterare modifiche e poi applicare rifiniture sui singoli componenti (strumenti singoli, melodie, scelte di produzione).

Adottare Agile è sempre una sfida che fa crescere

Questo stesso libro è stato scritto, nelle intenzioni, seguendo una metodologia Agile. Nella pratica ho constatato ancora una volta quanto sia duro stare all’altezza dei principî del movimento! Anche quando scrivevo di condividere presto e spesso cose non finite, mi ritrovavo sulla difensiva a vegliare su capitoli abbozzati e provvisori per paura di ricevere feedback negativo o scoraggiante. I principî del movimento Agile suonano benissimo in teoria, ma seguirli nella realtà è sempre una sfida! Una sfida che paga, aggiungo, dato che consente di creare organizzazioni rapide, flessibili e centrate sul cliente. Bisogna capirsi su rapide; è la cosa certamente più facile, e meno importante. La velocità operativa significa nulla se non portiamo valore ai clienti. È critico reinquadrare la nozione di velocità come quanto rapidamente possiamo portare valore ai clienti più che quanto in fretta riusciamo a fare un sacco di cose. Allo stesso modo dobbiamo evitare quella che chiamo la trappola dei framework, in cui cadono le aziende che adottano tattiche ispirate ad Agile senza lavorare sui principî e sugli obiettivi, il che le porterà inevitabilmente ad alzare le mani ed esclamare per noi Agile non funziona! È un problema notevole, che lascia molte organizzazioni in un ciclo di presunta trasformazione, fallita, dove in effetti si continua a lavorare come si faceva prima.

C’è comunque un modo per attuare la trasformazione Agile

È importante capire che le linee guida di Agile vanno declinate in funzione dell’organizzazione cui sono destinate e tenendo conto del contesto in cui si lavora. A questo proposito, sono dell’opinione controcorrente che Agile non sia il contrario di Waterfall. Per alcune organizzazioni un approccio Waterfall ha molto senso per numerose ragioni come conformità, regolamenti, stili di leadership eccetera. La domanda che mi ritrovo a porre a team e organizzazioni è:

Stanti i vincoli concreti in cui lavorate, come potete attuare nella pratica i valori e i principî del movimento Agile?

Alcuni team con cui ho lavorato, per esempio, svolgono meeting interfunzionali in piedi durante ciascuno stadio di un processo Waterfall. C’è sempre un modo per rendere più Agile il nostro team!

Hai innumerevoli occasioni per cogliere l’ispirazione Agile

Molte situazioni della vita reale richiamano i principî Agile anche fuori ufficio. Per me, che ho viaggiato spesso in Italia, un esempio da considerare è quello del (buon) cibo. Il filosofo Alan Wilson Watts disse una volta che il menu non fa il piatto. Sono riuscito a capirne pienamente il significato solo venendo in Italia. I migliori piatti che ho mangiato in questo Paese sono stati spesso i più semplici, pochi ingredienti, cucinati a perfezione, descritti per quello che sono. Qualcosa che suona molto come il valore di Il software funzionante più che la documentazione esaustiva presente nel manifesto Agile. Un menu accattivante è solo documentazione; non porta valore ai clienti in forma di delizia!

Un movimento con tanti anni di esperienza, che continua a restare attuale

Considero il manifesto Agile un documento vivo, che respira, tanto che quasi ogni organizzazione con cui lavoro finisce per scriverne una versione propria, destinata a riflettere esigenze, obiettivi e una cultura specifica. Non c’è ragione di limitare il movimento a quelle 68 parole scritte da 17 persone 18 anni fa. Il movimento Agile appartiene a tutti noi ed è per questo che ho scritto Agile per tutti. La mia sezione preferita del libro è quella delle storie di utilizzo di Agile; è stata una grande occasione di imparare come le pratiche e i principî Agile vengano applicati da tante persone così diverse, a partire da ingegneri capo per arrivare a consulenti no-profit e a produttori tessili. Appunto, Agile per tutti.

Con Agile lavori meglio e resti più umano

La conclusione del libro accenna alla riscoperta del cuore umano del movimento Agile. In tempi dove l’intelligenza artificiale o almeno il machine learning sembrano ineluttabili, è rinfrescante sapere di poter contare su Agile per rimanere rilevanti come organizzazioni e individui, anche nell’epoca dell’algoritmo. Del resto, nel momento in cui costruiamo sistemi automatici più complessi ed evoluti, le idee centrali di Agile diventino ancora più importanti. Dopotutto, gli algoritmi sono progettati da persone e sperabilmente con lo scopo di aiutare le persone. Il movimento Agile ci ricorda che tutti abbiamo un ruolo da svolgere nella costruzione di tali sistemi e che essi ci porteranno a risultati molto migliori degli attuali soprattutto se lavoriamo per costruirli insieme.

L'autore

  • Matt LeMay
    Matt LeMay è co-fondatore e partner di Sudden Compass, una società di consulenza che ha aiutato aziende come Spotify, Clorox e Procter & Gamble a mettere in pratica il principio della centralità del cliente. Nella sua attività ha tenuto workshop sulla digital transformation e contribuito a definire pratiche di product management in realtà differenti, da startup ad aziende della Fortune 500. Vive a Santa Fe, New Mexico.

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